direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

L’audizione dei rappresentanti Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia

CAMERA DEI DEPUTATI

Alla Commissione Esteri

 

 

ROMA – Si è tenuta in Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, presieduta da Marta Grande, l’audizione informale dei rappresentanti della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia. L’Unione Italiana – come ha introdotto Grande – celebra quest’anno il venticinquesimo anniversario di fondazione ed è appunto l’organizzazione unitaria rappresentativa delle comunità italiane in Slovenia e Croazia. Le finalità principali dell’Unione Italiana sono la salvaguardia e lo sviluppo dell’identità nazionale, culturale e linguistica degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana ma anche l’affermazione dei diritti specifici. In conformità al Trattato tra l’Italia e la Croazia del 1996, concernente i diritti delle minoranze, l’Unione Italiana è riconosciuta quale organizzazione rappresentativa della Comunità Nazionale Italiana, legalmente registrata e con sede a Fiume, mentre in Slovenia la sede è situata a Capodistria. Attualmente i soci sono circa trentasettemila, di cui tremila in Slovenia e trentaquattromila in Croazia.  L’Unione Italiana – ha aggiunto Grande – ha richiesto lo svolgimento dell’audizione al fine di sensibilizzare il Parlamento italiano sull’opportunità di mantenere, anche nella prossima legge di bilancio per il 2020, gli impegni finanziari previsti dalla legge n.73 del 2001 riguardante gli interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Tra i vari strumenti a disposizione dell’organizzazione ci sono anche i programmi radiotelevisivi dell’emittenza pubblica slovena. Il 9 novembre scorso è stata tuttavia sospesa la trasmissione satellitare dei programmi italiani di RTV Capodistria, l’unica in grado di garantire la visibilità della comunità italiana sull’intero territorio d’insediamento storico d’Istria, Fiume e Dalmazia. Nella richiesta dell’Unione Italiana si auspica, pertanto, l’apertura di un tavolo di lavoro trilaterale tra i Governi d’Italia, Slovenia e Croazia.

Maurizio Tremul, Presidente dell’Unione Italiana, ha ricordato coloro che decisero di restare dopo l’esodo degli anni successivi al dopoguerra e grazie ai quali tuttora si conserva l’identità e la lingua italiana. “Quello che chiediamo è di continuare a sostenere la comunità italiana vigilando affinché Slovenia e Croazia attuino quelle disposizioni legislative e costituzionali che ci riguardano. Chiediamo anche una semplificazione nei rapporti tra Italia e Comunità Nazionale Italiana, con un’interlocuzione diretta anche per quanto riguarda i finanziamenti. Per il 2020 chiediamo che nella finanziaria vengano confermati i quattro milioni del 2019”, ha commentato Tremul. “Ciò sarebbe importante per gli investimenti nel mondo della scuola: per esempio per la ristrutturazione del Liceo italiano di Buje così come per il progetto di realizzare dell’Asilo italiano di Fiume, nonché per la ristrutturazione completa del Collegio dei Nobili di Capodistria, che ospita oggi il Ginnasio e una Scuola elementare-media…. Occorre una legge permanente – ha aggiunto Tremul – per gli interessi degli italiani in Slovenia e Croazia, senza dover più dipendere economicamente da leggi approvate di volta in volta. Siamo anche solidali con le minoranze slovene”.

 

Felice Žiža, deputato eletto al seggio specifico per la Comunità Nazionale Italiana presso il Parlamento sloveno, ha affrontato la questione del finanziamento dei programmi satellitari italiani di RTV Capodistria. “Il problema di questa emittente è che, essendo un ente pubblico sloveno, non è entrata a far parte di quelle istituzioni che si hanno in comune con l’Italia. Negli ultimi anni ci siamo inoltre trovati sempre più in difficoltà, anche per quanto riguarda gli organici dell’informazione, a fronte di giornalisti e tecnici che andranno in pensione. L’anno scorso è stato tuttavia raggiunto un accordo, con l’impegno a non ridurre i quadri, venendo incontro al mantenimento dei nostri diritti costituzionali. E’ però nel frattempo venuto meno il finanziamento per il noleggio del satellite e oggi ci troviamo senza diffusione satellitare, con una gran parte di Istria e Dalmazia che non riceve il segnale radiotelevisivo da Capodistria. L’auspicio è che si risolva questo problema”, ha affermato Žiža. Marko Gregorič, Vicepresidente della giunta esecutiva dell’Unione Italiana ha rilevato  “Come Unione Italiana chiediamo proprio alla Slovenia di fare degli sforzi per l’abbonamento satellitare. C’è tra l’altro una Raccomandazione del 2005 da parte del Comitato di Esperti del Consiglio d’Europa, relativa all’attuazione della Carta Europea delle Lingue regionali e minoritarie, con la quale si dice alla Slovenia di fornire i mezzi necessari all’adeguata diffusione dei programmi di RTV Capodistria… Ci impegniamo come Unione Italiana – ha sottolineato Gregorič – a sostenere i programmi di RTV Capodistria. Un’altra questione unitaria è quella della Casa editrice Edit di Fiume, che opera in Croazia e in Slovenia, e che pubblica il nostro quotidiano ‘La Voce del Popolo’ del quale proprio quest’anno ricorre il settantacinquesimo anniversario”, ha spiegato Gregorič. Furio Radin, Vicepresidente del Parlamento croato, ha ricordato come “i fondi servano per fare scuole e per mantenere vivi i programmi radiotelevisivi e l’editoria ma soprattutto a darci dignità; siamo qui per allacciare rapporti con chi è adesso nel Parlamento italiano e in collaborazione con i Governi di Lubiana e Zagabria”.

 

Per la Lega hanno preso parola, ricordando il dramma degli esuli e delle Foibe: Paolo Formentini, Alberto Ribolla, Vito Comencini e Simone Billi. Quest’ultimo, eletto nella Circoscrizione Estero per l’Europa, ha sottolineato come in Croazia, alla fine del 2018, risultassero registrati ufficialmente all’Aire oltre sedicimila italiani, tra Zagabria e Fiume; quasi cinquemila, invece, gli italiani iscritti in Slovenia, tra Capodistria e Lubiana. “E’ assolutamente importante dare pieno sostegno e appoggio alle nostre comunità presenti in questi territori”, ha evidenziato Billi. Andrea Delle Vedove (FdI) ha ricordato “come si sia faticato a introdurre, seppur tardivamente, il Giorno del Ricordo che si celebra ogni 10 febbraio e che ha visto una riconciliazione nella memoria storica; anche l’attuale situazione richiama all’obbligo morale di assumere iniziative trasversali volte a sollecitare il Governo con risposte tempestive sulle modalità di finanziamento delle nostre comunità in Slovenia e Croazia soprattutto in relazione alle questioni dell’editoria”, ha puntualizzato Delle Vedove. Pino Cabras del M5S si è detto “favorevole a trovare soluzioni già in finanziaria e poi in forma permanente con una particolare attenzione alle produzioni audiovisive che servono a rafforzare le identità territoriali”.

Piero Fassino (Pd) ha invitato ad accogliere, come Commissione, quanto auspicato dai rappresentanti delle comunità italiane: “l’obiettivo è avere una legge di bilancio che garantisca le risorse sollecitate, tanto per la vita della comunità italiana in Slovenia e in Croazia quanto per le attività radiotelevisive”, ha commentato Fassino ricordando l’importanza di mantenere viva l’identità culturale specialmente per un popolo che ha vissuto il dramma dell’esodo nel dopoguerra. “Bisognerà tradurre in un atto le sollecitazioni che ci sono pervenute in audizione; poi decideremo in Conferenza di capigruppo quale tipologia di atto sia più opportuno per chiedere al Governo di accogliere le richieste. Nel caso ci fossero difficoltà, si dovrà eventualmente procedere tramite emendamento”, ha precisato Fassino.  Angela Schirò, eletta nel Pd nella Circoscrizione Estero per l’Europa, si è detta “d’accordo sull’idea di un’azione comune proprio per l’importanza del tema trattato: è infatti fondamentale per queste comunità mantenere viva la propria cultura e la lingua quali elementi di un’identità”, ha spiegato Schirò evidenziando proprio la centralità dell’aspetto linguistico e quindi la lungimiranza d’investire in progetti che riguardano la scuola e gli asili in questi territori. Gennaro Migliore di Italia Viva ha puntato l’attenzione sulla questione radiotelevisiva e sulla tutela del pluralismo dell’informazione per i nostri connazionali. (Simone Sperduto/Inform)

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