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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

“La vita in Europa dopo il lockdown”, il webinar organizzato dal Cap Paris con i deputati della circoscrizione Estero Billi (Lega), Fantetti (Fi), Schirò (Pd) e Ungaro (Iv)

ITALIANI ALL’ESTERO

ROMA – “La vita in Europa dopo il lockdown”: questo il titolo di un webinar del 7 maggio che ha consentito di mettere in contatto diretto i rappresentanti della comunità italiana in Francia, più precisamente quella parigina, con i parlamentari eletti all’estero, tra i quali hanno partecipato Simone Billi (Lega), Raffaele Fantetti (FI), Angela Schirò (PD) e Massimo Ungaro (IV). L’evento è stato organizzato dal Coordinamento delle Associazioni dei Professionisti Italiani della Regione di Parigi (Cap Paris), su iniziativa del Comites di Parigi ed in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Parigi. Buono è stato il risultato ottenuto, in termini di ascolti, dalla videoconferenza che è arrivata a toccare la soglia dei duecento partecipanti interconnessi, tra i quali anche il Recif (Réseau des Chercheurs Italiens de France) ossia la rete dei ricercatori italiani. “Il Cap è il prodotto di un processo realizzato in due anni su un progetto del Comites, finanziato dalla Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci. La maggiore soddisfazione è quella di vedere una rete di professionisti nata dall’incontro tra l’emigrazione tradizionale e la cosiddetta nuova mobilità”, ha spiegato il Console Generale d’Italia, Emilia Gatto. Più nello specifico, del problema Covid ha trattato Ugo Ciarlatani, Consigliere d’Ambasciata, parlando di “una task force che ha consentito di salvare molte vite nonostante due mesi molto duri, decine di casi e una serie di operazioni per consentire ai connazionali di rientrare”. Luigi Apollonio, Presidente del Cap, ha sottolineato invece l’importanza di “fare sistema con l’Italia al fine di valorizzare le nostre eccellenze, contando su una rete di circa tremila associati e su legami molto forti con il Comites locale”. Non ci sono state, tuttavia, solo note positive; c’è stata anche qualche precisazione, a cominciare proprio da quella evidenziata dal Presidente del Comites di Parigi, Vincenzo Cirillo, che ha lamentato, anche in virtù delle difficoltà attuali, la necessità di un potenziamento dei fondi per i Comites e soprattutto una semplificazione delle procedure burocratiche in tal senso.

La parola è quindi passata alla politica, ossia agli eletti della circoscrizione Estero , che hanno analizzato diversi aspetti del momento difficile che sta attraversando l’Italia e, in senso più ampio, l’intera Europa. E’ stata ribadita una sostanziale unità a larga intesa, oltre gli schieramenti politici, già espressa tra l’altro in sede di presentazione del progetto di una Commissione bicamerale ad hoc per la rappresentanza estera, un cantiere in modalità work in progress temporaneamente fermo: come ha precisato Angela Schirò (PD), tuttavia, si riprenderà appena possibile anche al fine di avere uno strumento saldo per far fronte proprio al problema del taglio dei parlamentari della Circoscrizione Estera qualora il referendum, rinviato per l’emergenza Covid, dovesse confermare questa linea. Sulle difficoltà socio-economiche Schirò ha voluto portare l’attenzione sul “dover aprire la mente ai cambiamenti in corso, ossia a nuove opportunità e ad una visione green, di fronte a una pandemia che porterà inevitabilmente a una recessione economica per l’Italia”, ha evidenziato l’esponente del Pd sottolineando come l’attuale emergenza si aggiunga a quella purtroppo già conosciuta dall’Italia negli ultimi anni: l’emigrazione massiccia di forza lavoro giovanile. Ora però si potrebbe dover fare i conti con un problema inverso, quello del rientro di tanti connazionali che, nei nuovi Paesi di residenza, non godono di particolari diritti o più semplicemente non ne hanno la dovuta padronanza. “Sarebbe un errore escludere chi torna da un reddito di re-inserimento”, ha aggiunto Schirò. Sulla questione della recessione è intervenuto Simone Billi (Lega) criticando il Governo, reo di aver fatto poco in questi mesi. “L’Italia è un Paese da 2 mila miliardi di Pil annui, quindi è come se in questi due mesi di stop avesse perso 160 miliardi di Pil moltiplicati per due: considerando che la ripresa sarà molto graduale occorrerà un sostegno, alle piccole e medie imprese e agli artigiani, molto più forte di quello visto finora da parte del Governo”, ha spiegato Billi che ha ritenuto non sufficiente neanche l’impegno della Bce. L’esponente della Lega ha contestato in parte al Governo anche la gestione dei rientri in Italia, pur riconoscendo l’ottimo lavoro svolto dall’Unità di Crisi della Farnesina benché “con risorse non sufficienti per la mole di lavoro”, ha evidenziato Billi lamentando poi la questione relativa al presunto utilizzo di fondi europei da parte della Germania per il rimpatrio dei cittadini tedeschi. Sul rientro dei connazionali, infine, come emerso in modo unanime proprio durante il webinar, si lavorerà prossimamente per tentare di finalizzarlo anche al ricongiungimento familiare.

Quale ricetta per ripartire? Per Raffaele Fantetti (FI) è imprescindibile mantenere una visione europeista e soprattutto l’ancoraggio all’Unione europea che ci sta aiutando. Il senatore forzista plaude all’idea di un Mes da 37 miliardi senza condizionalità e allo strumento del Recovery Fund; è critico invece rispetto a un’impostazione “statalista” contestata al Governo. “Non serve assistenzialismo da parte del Governo senza alcun afflato per una visione pro business che potrebbe invece essere davvero utile alla ripresa”, ha esposto Fantetti evidenziando anche l’inefficacia di un Codice degli appalti che risulta impraticabile per la sua stessa burocrazia. L’esponente di Forza Italia ha criticato entrambi i Governi Conte per quanto riguarda le politiche rivolte ai connazionali all’estero, ricordando l’abolizione  del Comitato per le questioni degli italiani all’estero in Senato; il taglio dei parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero; il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei Comites. Sugli interventi del Cura Italia, Fantetti ha ravvisato la scarsità dei fondi d’assistenza per i connazionali in difficoltà nel mondo. “Lo stanziamento di 4 milioni di euro, su un totale di 25 miliardi, rappresenta soltanto uno 0,2% delle risorse messe in campo – ha sottolineato Fantetti – e consideriamo che gli iscritti all’Aire sono 6 milioni di cittadini”. Massimo Ungaro (Italia Viva) ha ricordato la consistenza delle forze economiche mobilitate per pensare al dopo-Covid: “155 miliardi di aumento del debito pubblico rappresentano il più alto livello di indebitamento toccato nella storia della Repubblica”, ha precisato Ungaro che vede come unica ricetta possibile per la ripartenza la combinazione di quattro elementi: potenziamento dell’export, taglio delle tasse, meno burocrazia, più investimenti pubblici e privati anche e soprattutto nella ricerca dove siamo tra gli ultimi Paesi in Europa, insieme all’Ungheria, con investimenti inferiori all’8% del Pil. Ungaro ha altresì ricordato il cosiddetto ‘piano shock’ proposto dal suo partito, proprio su questi punti, nonché la necessità di rivedere il Codice degli appalti per sbloccare i cantieri. L’esponente di Italia Viva ha replicato alla critiche di “statalismo” rivolte al Governo. “Non c’è alcuna forma di statalismo ma è ovvio che in un momento come questo lo Stato debba intervenire”, ha precisato Ungaro ricordando interventi legislativi importanti come la Legge sul Controesodo per consentire il rientro dei connazionali, con sgravi fiscali alle persone e alle imprese.

L’ultima questione trattata è quella del telelavoro, come possibile alternativa anche per il futuro. “In Italia il telelavoro va promosso e potenziato, ancora non siamo ai livelli dei Paesi del Nord Europa”, ha commentato Billi. “Siamo indietro anche a livello istituzionale con l’utilizzo del web”, ha lamentato Fantetti. “Vediamo il telelavoro anche come opportunità per riorganizzare l’ambiente familiare”, ha aggiunto Schirò. “Nel Cura Italia si è già provveduto al telelavoro nella pubblica amministrazione, per il sostegno alle persone con disabilità e per la teledidattica”, ha concluso Ungaro. (Simone Sperduto/Inform)

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