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La Commissione Esteri della Camera ha avviato l’esame del provvedimento recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche

CAMERA DEI DEPUTATI

Tra le misure l’incremento del personale per le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, gli istituti italiani di cultura e le delegazioni diplomatiche speciali, e delle risorse per rafforzare il contingente di militari dell’Arma dei Carabinieri a protezione delle sedi diplomatiche

 

ROMA – La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha avviato l’esame del provvedimento recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.

Ad illustrare il testo la relatrice Elisabetta Gardini (Fdi) che segnala come esso contenga misure tese a consentire alle pubbliche amministrazioni, sulla base delle necessità espresse, il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica.

Tra le disposizioni di competenze della Commissione, la relatrice richiama l’incremento dal 10 al 50% dei posti messi a concorso per titoli ed esami per l’assunzione di personale a tempo indeterminato appartenenti all’area degli assistenti, riservati a impiegati a contratto a tempo indeterminato per l’ordinamento dell’amministrazione degli Affari esteri. Tale norma – prosegue Gardini – prevede che le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari di prima categoria, gli istituti italiani di cultura e le delegazioni diplomatiche speciali possano assumere personale a contratto per le proprie esigenze di servizio, previa autorizzazione dell’amministrazione centrale, nel limite di un contingente di 3.150 unità, con contratto a tempo indeterminato, superato un periodo di prova di nove mesi.

Viene inoltre anticipato al 1° giugno 2023 l’incremento delle unità di personale non dirigente della seconda area funzionale, disposto dalla legge di bilancio per il 2023, e previsto un ulteriore aumento di 100 unità della seconda area funzionale del Maeci a decorrere dal 1° ottobre 2024, allo scopo di consentire l’assunzione del personale al termine delle procedure concorsuali. Eliminato poi l’obbligo nelle sedi estere di mantenere il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ferme restando le disposizioni delle autorità sanitarie dei Paesi in cui si trovano.

Viene disposto un adeguamento normativo conseguente al passaggio delle funzioni del Ministero del Commercio con l’estero al Maeci e viene previsto che in casi eccezionali, stabiliti dal consiglio di amministrazione, venga aumentata la percentuale di rimborso per le spese sostenute dai funzionari all’estero per l’istruzione scolastica primaria e secondaria dei figli a carico. Previsto anche l’aumento degli stanziamenti per rafforzare il contingente di militari dell’Arma dei Carabinieri a protezione delle sedi diplomatiche all’estero e del loro personale, per cui si dispone una spesa di 3,4 milioni di euro per l’anno 2023 e di 5,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024. Lo stanziamento consentirà di incrementare di 42 unità il numero di posti del contingente attualmente previsto e sarà prioritariamente destinato a dotare di un secondo carabiniere le Ambasciate che attualmente possono contare su un solo militare dell’Arma e ad inviare un carabiniere in alcuni uffici consolari particolarmente esposti per tipologia di minacce o per entità di afflusso di pubblico – spiega Gardini.

Il provvedimento modifica poi la disciplina della figura dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico, prevedendo in particolare che a tale incarico possano essere nominati anche soggetti estranei alla pubblica amministrazione. La relatrice ricorda che tale inviato speciale ha il compito di consentire una più efficace partecipazione italiana agli eventi e ai negoziati internazionali sui temi ambientali, e che la carica è vacante da gennaio scorso. La nuova disciplina prevede inoltre che l’Inviato speciale riceva un compenso, determinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, nei limiti previsti dalla normativa sui tetti ai compensi nella pubblica amministrazione e, comunque, entro la soglia di 238.380 euro. Viene autorizzata la spesa per la corresponsione del compenso (238.380 di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025) e per le spese di missione (110 mila euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025) e la relativa copertura finanziaria è disposta mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio 2023-2025, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle finanze per l’anno 2023, utilizzando parzialmente l’accantonamento relativo al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Il provvedimento incrementa anche le risorse – per l’anno 2023 di 450 mila euro e di 900 mila euro annui a decorrere dal 2024 – per l’invio di esperti nel settore della sicurezza – nel limite massimo di 50 unità – presso le rappresentanze diplomatiche e consolari, per le specifiche esigenze di contrasto alla criminalità organizzata e tutte le condotte illecite, anche transnazionali, ad essa riconducibili, nonché al fine di incrementare la cooperazione internazionale di polizia, anche in attuazione degli impegni derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, o in esecuzione degli accordi di collaborazione con Paesi interessati. A tal proposito, la relatrice segnala che durante i lavori del Comitato per la programmazione strategica per la cooperazione internazionale di polizia (CoPSCIP), concernenti l’individuazione delle linee strategiche delle politiche sulla sicurezza con riflessi internazionali, è stata rilevata la necessità di implementare la presenza di esperti in particolare presso le missioni diplomatiche ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), a New Delhi (India), a Niamey (Niger) e a Tunisi.

Gardini preannuncia quindi la presentazione di una proposta di parere favorevole al provvedimento.

Di seguito interviene Simone Billi (Lega, ripartizione Europa) che rimarca le condizioni di difficoltà in cui versa la rete consolare, riconducibili a una forte riduzione del personale a fronte di un aumento dei connazionali all’estero. Il periodo pandemico inoltre – ricorda Billi – ha fatto registrare un incremento degli arretrati e un maggior carico di lavoro è anche connesso alla accresciuta richiesta di emissioni di carte d’identità elettroniche, visto che il formato cartaceo non è più riconosciuto dalle amministrazioni di numerosi Paesi. Il deputato esprime dunque apprezzamento per il provvedimento in esame, che egli ritiene predisponga gli strumenti e le risorse necessarie per affrontare tali emergenze.

Il deputato eletto nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) ribadisce il ruolo fondamentale della rete consolare nell’erogazione dei servizi alle collettività italiane all’estero e auspica per questo uno sforzo ulteriore da parte del Governo per dare seguito agli impegni assunti con l’approvazione della legge di bilancio per il 2023: le risorse da essa stanziate, infatti, appaiono necessarie, ma per Porta non sono sufficienti a colmare i vuoti che si sono creati nelle strutture consolari. A tal fine, egli sottolinea l’esigenza di prevedere una adeguata immissione di personale a contratto, garantendo nel contempo il miglioramento delle condizioni salariali dello stesso, attraverso l’aumento dell’apposito fondo.

Si unisce alla richiesta di un aumento strutturale del fondo per il riadeguamento delle retribuzioni del personale a contratto anche Federica Onori (M5S, ripartizione Europa).

Interviene di seguito anche il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli che riconosce l’aggravio di oneri per gli ufficio dovuto al grande aumento del numero dei connazionali all’estero, ma sottolinea come già con la legge di bilancio per il 2023 sia stato avviato un  virtuoso di rafforzamento della rete di uffici consolari all’estero, che prosegue e si consolida con il provvedimento in esame. Egli segnala inoltre di aver già intrapreso, attraverso lo svolgimento di apposite missioni all’estero, un’attenta verifica delle effettive criticità e rileva come le sedi consolari maggiormente carenti risultino essere non più di una decina: “si tratta, dunque, di valutare quale sia la procedura più adeguata per garantirne la funzionalità, tenuto conto che alcuni partner europei – segnatamente la Francia e il Regno Unito – hanno optato per una procedura centralizzata di reclutamento del personale locale – afferma Silli. Tra i suggerimenti per migliorare i servizi consolari, anche quello formulato dal presidente della Commissione Giulio Tremonti, cui si associa Onori, di verificare la possibilità di estendere all’estero il programma di servizi informatici Polis di Poste italiane. Il seguito dell’esame viene quindi rinviato ad altra seduta. (Inform)

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