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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Italia valuta contributo difesa Nato a Est . “Siria, stallo estremamente preoccupante”

NATO

Mogherini: Evitare che Kiev debba scegliere tra Est e Ovest

 

ROMA – Nella Nato c’è “consapevolezza” che “serve il sostegno della comunità internazionale” per “evitare che l’Ucraina sia costretta a scegliere tra l’Est e l’Ovest”, ovvero tra il rapporto con la Ue e la Russia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini , a conclusione della ministeriale Nato che ha discusso sulla crisi Ucraina uno dei temi al centro della due giorni di lavori. Il Ministro ha aggiunto che “nel medio periodo” si dovrà “costruire un ambiente che renda possibile per l’Ucraina avere rapporti tanto a Est quanto a Ovest”. Per questo “tutti” vogliono “tenere aperta la strada del dialogo” e considerano quella politica “l’unica possibile soluzione”. E’ stata, infatti, sottolineata l’esigenza di mantenere, come orizzonte strategico, una forma di partnership tra Nato e Russia , pur decidendo di sospendere ogni collaborazione pratica con la Russia.

La parte “più importante” della ministeriale Nato è stata quella dedicata al “sostegno dell’Ucraina” ha sottolineato il Ministro – perché “la migliore risposta alla crisi sarebbe quella di fare dell’Ucraina un paese di successo”. Mogherini ha specificato che “le sfide” riguardano il sostegno economico (“lavoro su cui sono impegnati la Ue ed il Fmi”), “alcune misure del rafforzamento della sfera di sicurezza” con il contributo della Nato, ma soprattutto “il sostegno al processo politico e democratico in corso”.

“Le elezioni presidenziali del 25 maggio saranno un appuntamento fondamentale – ha osservato il Ministro – Tutti hanno espresso grande consapevolezza che c’è bisogno che siano libere, trasparenti ed inclusive, per far sì che si avvii nel paese un processo di legittimità democratica più ampio”. Mogherini ha sottolineato che “il processo di riforme costituzionali deve essere certamente in capo agli ucraini, ma deve essere inclusivo e deve riconoscere la complessità del paese” e che ci deve essere “attenzione” al “processo di riconciliazione nazionale”. Su quest’ultimo punto il ministro ha definito “molto positiva” la decisione del Parlamento di Kiev di “avviare il processo di disarmo dei gruppi che illegittimamente in queste ore stanno continuando a mantenere armi”. “Il tema del monopolio della forza in capo al governo – ha aggiunto – – è un tema fondamentale per la stabilità e la sicurezza del paese e quindi anche per il processo democratico”.

Secondo quanto affermato dal Ministro ‘‘le visite in Ucraina sono costanti” anche a livello di vertici internazionali, ma se è comprensibile “la necessità di dimostrare la vicinanza e l’ impegno” ora “c’è consapevolezza, tanto da parte della comunità internazionale quanto del governo di Kiev” che “siamo in una fase leggermente successiva”. Nel senso che “non è più tanto questione di mostrare vicinanza o rassicurazione quanto di concretizzare l’impegno perché l’Ucraina possa diventare una storia di successo”.

L’Italia – secondo quanto ha affermato il Ministro – ‘‘ sta valutando in queste ore le eventuali modalità di partecipazione e del proprio contributo” al “rafforzamento delle misure di rassicurazione ai paesi” della Nato “più vicini alle frontiere ucraine e russe” deciso dalla ministeriale dell’Alleanza Atlantica.

Mogherini ha giudicato ‘‘saggia’’ la scelta del governo di Kiev di non avere all’ordine del giorno la richiesta di adesione alla Nato. Tale scelta – ha aggiunto – è “un segnale politicamente importante”, che “dimostra sensibilità” e che, “per quanto possa sembrare surreale al momento”, “rende possibile e praticabile in futuro una relazione dell’Ucraina con tutti i suoi vicini, compresa la Russia”.

La questione delle spese militari in Europa sarà al centro della prossima ministeriale esteri della Nato a giugno in preparazione del vertice di settembre in Galles. “Un tema caldo e popolare in molti paesi europei, anche in Italia” ha osservato il Ministro affermando che “c’è l’esigenza non soltanto di guardare alla percentuale del Pil che si investe in Difesa ma soprattutto a come si rende più efficace ed efficiente possibile la percentuale di bilancio che si investe nei sistemi di difesa”. In questa ottica “c’è un valore aggiunto dell’Alleanza e del rapporto di integrazione possibile tra Nato ed Unione europea che è tutto da esplorare”.

Sulla Siria, secondo il Ministro, la situazione “non è solo estremamente complessa, ma è arrivata a un punto di stallo estremamente preoccupante” con “un livello di frustrazione sul percorso diplomatico che rischia di mettere in pericolo il processo stesso di soluzione politica e diplomatica del conflitto”. Al momento non c’è, o non sembra esserci – ha aggiunto Mogherini – una ‘‘ripercussione diretta delle tensioni con la Russia sul fronte del conflitto in Siria. Ma è chiaro che quello, così come quello sui negoziati sul nucleare iraniano e la situazione in Afghanistan ed una serie di altri dossier possono essere facilmente complicati ulteriormente da una situazione di tensione che noi ci auguriamo possa risolversi nel più breve tempo possibile E’ anche per questo che l’Italia insieme ad altri paesi, sin dall’inizio, ha insistito sulla necessità di mantenere l’orizzonte della partnership con la Russia” – ha detto il Ministro – osservando che “in Italia si è molto insistito sulla dimensione dell’energia” ma invece “è più sulla dimensione dell’approccio cooperativo nella risoluzione delle crisi, anzitutto quelle regionali ma anche quelle globali, che abbiamo bisogno di richiamare la Russia a giocare un ruolo responsabile a livello globale”. (Inform)

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