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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Italia-Giappone, presso la III e la IV Commissione del Senato l’audizione dell’Ambasciatore del Giappone in Italia Suzuki sull’accordo di partenariato con l’UE

SENATO DELLA REPUBBLICA

(Fonte immagine Senato)

ROMA – Presso le Commissioni riunite Esteri-Difesa e Politiche dell’Unione europea del Senato si è tenuta l’audizione dell’Ambasciatore giapponese in Italia Satoshi Suzuki in merito ai rapporti bilaterali con l’Italia e quelli più generali tra l’UE e il Giappone, con particolare riguardo all’accordo di partenariato EPA. Il Presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea Terzi di Sant’Agata ha ricordato come la politica commerciale dell’UE si sia tradotta nel tempo in una serie di accordi con i Paesi partner a livello globale. All’interno di questo scacchiere di accordi si colloca quello con il Giappone che è particolarmente significativo, considerando che le esportazioni europee di beni verso questo Paese sono valutate in 58 miliardi di euro mentre quelli relative ai servizi sono valutate in 28 miliardi: il totale sfiora la soglia dei 90 miliardi. “L’accordo UE-Giappone rappresenta un partenariato già molto solido che ha tutte le opportunità di essere ulteriormente rafforzato”, ha spiegato Terzi di Sant’Agata sottolineando come l’area dell’Indo-Pacifico sia nell’ottica geopolitica globale di fondamentale importanza. È stato anche menzionato il percorso di avvicinamento a Expo Osaka 2025. Nel suo intervento l’Ambasciatore Suzuki ha ricordato che l’accordo UE-Giappone è in vigore dal 2019 ed è stato il frutto di sei anni di negoziati non facili aperti nel 2013, anche per via di questioni legate al protezionismo come conseguenza della precedente crisi finanziaria mondiale. “La conclusione dell’accordo EPA Giappone-UE ha creato una delle più grandi zone di libero scambio del mondo inviando un messaggio molto chiaro: Giappone e Unione europea, due grandi economie, assumeranno un ruolo guida nella definizione di nuove norme commerciali libere di alto livello per la liberalizzazione del commercio globale”, ha spiegato Suzuki evidenziando come l’entrata in vigore dell’accordo abbiano contribuito all’aumento degli scambi commerciali pur risentendo chiaramente degli influssi negativi determinati dalla pandemia esplosa nel 2020. “Oltre all’espansione degli scambi commerciali va osservato il successo dell’espansione delle indicazioni geografiche che sono elencate e protette nell’ambito dell’accordo di libero scambio”, ha precisato l’Ambasciatore riflettendo sul fatto che al principio le indicazioni geografiche erano 211 per l’UE e 56 per il Giappone mentre nel 2023 sono diventate 290 per l’UE e 132 per il Giappone. Suzuki ha posto l’attenzione anche sull’importanza della libera circolazione dei dati: “si prevedono effettivi vantaggi per le aziende private operanti in settori quali servizi finanziari, trasporti, produzione e transizione digitale”. L’Ambasciatore ha anche sottolineato come l’EPA abbia influssi, chiaramente positivi, anche in ambito bilaterale tra Giappone e Italia. “Il volume dell’interscambio tra i due Paesi è aumentato costantemente: l’anno scorso ha superato i 15 miliardi di euro, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente”, ha precisato Suzuki confermando come i benefici si riversino sulla possibilità sempre più ampia per consumatori giapponesi di usufruire di prodotti italiani ad esempio in campo enogastronomico con prezzi ragionevoli. L’auspicio espresso dall’Ambasciatore è che tale profitto possa vedersi in maniera così fruttuosa anche altri ambiti strategici come quello dei semiconduttori e delle tecnologie aerospaziali o dell’industria della difesa, fino alle energie rinnovabili. Suzuki ha poi parlato dell’impegno giapponese per l’Ucraina e per la ripresa di questo Paese; sull’Indo-Pacifico e in particolare sullo Stretto di Taiwan è stata invece espressa preoccupazione per il rafforzamento militare della Cina nell’ultimo decennio. Sui rapporti politici tra Italia e Giappone, l’Ambasciatore ha invece sottolineato la centralità della presidenza italiana del G7. “Vorremmo sfruttare a pieno questa opportunità per far progredire ulteriormente la nostra cooperazione bilaterale”, ha concluso Suzuki. Fra gli altri interventi segnaliamo quello del Vice Presidente della Commissione Esteri , Roberto Menia, che è tornato sulla questione della collaborazione in fatto di difesa comune che vede l’Italia impegnata insieme a Giappone e Gran Bretagna. Menia ha ricordato come, in seguito alle limitazioni imposte dal Trattato di Pace postbellico ai Paesi usciti sconfitti dal Secondo conflitto mondiale, Italia e Giappone sono stati per molto tempo due Paesi che non hanno potuto sviluppare determinate capacità militari. Menia ha quindi evidenziato come sarebbe stato impensabile fino a poco tempo fa lo sviluppo di caccia da combattimento di sesta generazione in una cooperazione tra Italia e Giappone. I Vice Presidente ha anche ricordato anche l’impegno italiano nella missione europea Aspides nel Mar Rosso. Menia ha infine espresso a sua volta preoccupazione per la questione di Taiwan. (Inform)

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