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Israele, “So Harsh, So Fragile: Exploring the Relationship among Man, Mountain and Dryland”: ciclo di incontri online organizzati dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv

CULTURA

In collaborazione con The Jacob Blaustein Institutes for Desert Research Ben-Gurion e l’Università del Negev

 

Il 19 gennaio il primo appuntamento: “Ghiacciai e zone aride. L’impatto del cambiamento climatico”

 

TEL AVIV –  “So Harsh, So Fragile: Exploring the Relationship among Man, Mountain and Dryland” è un ciclo di incontri online a carattere scientifico organizzati dall’Ambasciata d’Italia in Israele e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, in collaborazione con The Jacob Blaustein Institutes for Desert Research Ben-Gurion e l’Università del Negev.

In occasione della mostra fotografica “Italian Routes. The Italian Mountains, Climate Change and Mountaineering”, ricercatori italiani e israeliani raccontano l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ecosistema e sulle popolazioni delle zone alpine e desertiche.

Il primo incontro “Ghiacciai e zone aride. L’impatto del cambiamento climatico” si terrà il 19 gennaio, con inizio alle ore 15:00 (orario di Tel Aviv). Il webinar (in inglese) , moderato da Stefano Ventura (Addetto Scientifico dell’Ambasciata d’Italia in Israele), prevede tre interventi: 1)  I ghiacciai sono i serbatoi idrici del nostro pianeta? Previsioni sull’impatto del ritiro dei ghiacciai sull’Europa e sulle alte catene montuose asiatiche: prof. Guglielmina Diolaiuti e dr. Davide Fugazza (Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università La Statale, Milano). Guglielmina Adele Diolaiuti è professoressa associata nel Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, Membro del Comitato glaciologico italiano (Cgi) e dell’Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia. Si dedica principalmente allo studio dei ghiacciai (alpini ed extra alpini), delle acque superficiali e della climatologia alpina utilizzando metodi e tecniche proprie della geomorfologia, della geografia fisica e della geologia ambientale. È inoltre referente scientifico del Laboratorio di Fotogeologia dello stesso dipartimento; è responsabile scientifico in collaborazione con il Politecnico di Milano della rete di monitoraggio idrologico del Parco Nazionale dello Stelvio “Idrostelvio”. Ha ideato, allestito e attualmente gestisce la stazione meteorologica sopraglaciale posta sul Ghiacciaio dei Forni che è inserita nei progetti WMO (World Meteorological Organization) SPICE (Solid Precipitation Intercomparison Experiment).

2) Tecniche antiche per la soluzione di problemi futuri: prof. Pedro Berliner (FAAB-BIDR-Ben Gurion University of the Negev) . Il principale interesse di ricerca del prof. Berliner è l’utilizzo efficiente dell’acqua nell’agricoltura pluviale delle zone aride e in particolare nell’imboschimento delle zone aride. Insieme a più di trenta studenti, ha studiato e sviluppato tecniche che utilizzano le acque di piena per l’irrigazione di frutteti e boschi piantati in zone aride, con particolare attenzione all’evaporazione dell’acqua dalla superficie dei terreni nudi tra i filari delle colture. Ex direttore di BIDR, ha ricoperto un incarico di ricerca in Sud Africa ed è stato visiting professor in Spagna, Giappone e Messico. Attualmente svolge il ruolo di Focal Point di Israele presso la Convenzione ONU per la lotta alla desertificazione.

3) Antropocentrici o biocentrici?: dott.ssa Paola Virginia Gigliotti (medico e alpinista)

Da molti anni ci interessiamo della salute dell’uomo e dell’influenza che su questa ha l’ambiente in cui si vive, con la sicura convinzione dell’interdipendenza tra la nostra vita e quella del nostro pianeta. Le vicende degli ultimi anni necessariamente ci stanno portando verso un concetto di ecologia globale, allontanandoci dal bivio tra Antropocentrismo e Biocentrismo. Uomo e Terra da salvare assieme. I cambiamenti climatici sono divenuti così evidenti da essere finalmente non più relegati nei dibattiti tra ambientalisti ma al centro delle agende scientifiche e politiche. La pandemia da COVID-19 ha messo in luce la fragilità dell’uomo, malgrado l’alto livello della scienza medica. Stiamo finalmente entrando nell’era del rispetto di tutto ciò che è Bios?

Gigliotti Paola Virginia, medico libero professionista, medico di gara delle maggiori competizioni nazionali ed internazionali estive ed invernali di sport di montagna e docente a contratto di Sport nell’ambiente presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, dal 2021 è dirigente medico con contratto libero professionale per l’emergenza Covid 19 con l’Azienda Sanitaria Alto Adige. Dal 2000 collabora con la Mountain Partnership della FAO con attività di solidarietà, ricerca e pubblicazioni. Nel 2018 ha ottenuto una Recognition of Excellence in the category of “Sport Education” Gold Medal Academy of Scientific Research & Training London-UK e nel dicembre del 2006, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna indetta dall’ONU, ha ricevuto dal Ministro per gli Affari Regionali e dal Presidente della Repubblica il premio: “per le sue molteplici attività di ricerca scientifica sulla montagna e a sostegno delle popolazioni montane”.

Il webinar in inglese verrà trasmesso online sulla piattaforma WebEx mercoledì 19 gennaio alle ore 15:00 (UTC+02:00).

Qui il link per partecipare: bit.ly/GhiacciaiEZoneAride

Per maggiori informazioni, visitare il sito dell’Istituto www.iictelaviv.esteri.it (Inform)

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