CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione Europa Simone Billi (Lega) ha presentato in qualità di primo firmatario un’interrogazione al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in merito alla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche prevista della riforma fiscale delegata al Governo, al fine di renderla coerente con la migliore prassi internazionale e con le convenzioni sottoscritte dall’Italia per evitare le doppie imposizioni.
L’interrogazione richiama il comunicato stampa del Consiglio dei ministri dell’ottobre scorso, con cui il Governo ha informato di aver approvato, in esame preliminare, un primo decreto legislativo al fine di dare attuazione al nuovo regime fiscale agevolativo in favore dei lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia. In particolare, il Governo aveva anticipato «che ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza. […] Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste».
L’interrogazione ricorda che il regime speciale per i lavoratori rimpatriati implementato in questi anni ha previsto l’abbattimento al 70% della base imponibile IRPEF ed esteso ulteriormente l’agevolazione per coloro che si trasferiscono nelle regioni del Sud Italia.
“Fin dal momento in cui sono state introdotte, tali misure hanno consentito il trasferimento in Italia di persone altamente qualificate e specializzate favorendo, al contempo, lo sviluppo tecnologico, scientifico e culturale del paese – segnala l’interrogazione, che chiede di sapere “quanti siano stati i soggetti beneficiari del regime agevolativo e se, nel complesso, la consolidata esperienza applicativa abbia conseguito gli effetti desiderati”. Contestualmente si chiede “quali siano le tempistiche del regime di prossima attuazione e gli effetti rispetto ad un eventuale periodo di transizione”. (Inform)