ASSOCIAZIONI
Da “Piemontesi nel Mondo”, gennaio-febbraio 2018
TORINO – Il 10 gennaio scorso ha chiuso la sua lunga e operosa esistenza, a Pianezza (prov. Torino), il poeta piemontese Camillo Brero, con il quale ho trascorso e condiviso alcuni anni di studio all’Istituto San Giuseppe di Rivoli dei Padri Giuseppini del Murialdo.
L’amicizia, nata negli anni scolastici e giovanili, si è quindi consolidata nel tempo e nelle rispettive funzioni professionali, nella piemontesità, nella difesa e valorizzazione del proprio linguaggio per non disperdere la lingua di casa intesa come valore di libertà culturale.
I nostri rapporti sono stati continuativi e con suggerimenti da entrambe le parti. Da parte mia le sollecitazioni di continuare a scrivere e valorizzare il patrimonio culturale della nostra gente, da parte sua quelle di espandere e incrementare la bandiera della piemontesità dove la nostra emigrazione è diventata realtà storica e operativa.
E quando ci sentivamo per telefono o ci incontravamo di persona, guai a lasciarmi scappare una parola in italiano perché altrimenti partivano i suoi reprimenda (chiedendomi poi scusa), ma ritenendo che chi ha ruoli e responsabilità nella realtà locale, nazionale e internazionale, deve essere il più fedele interprete dei valori della propria gente, anche e soprattutto – per noi – con la ”parlata piemontese”.
Dopo Nino Costa è stato il più grande poeta e scrittore piemontese, degnamente affiancato da Bruno Villata, docente universitario dal 1980 alla Concordia University di Montreal (Canada), dove oltre all’attività accademica è interessato al bilinguismo, all’insegnamento dell’italiano e ultimamente del piemontese, con un notiziario scritto in lingua piemontese.
Camillo Brero è presente nella storia della cultura piemontese come curatore della “Gramàtica piemontèisa” più volte edita ed aggiornata dal 1967 a oggi, e i due vocabolari Italiano-Piemontese (1976) e Piemontese-Italiano (1983). Innumerevoli le sue collaborazioni con iniziative culturali del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, il mensile “Piemontèis Ancheuj” e le sue straordinarie poesie.
Mentre il dolore per la sua morte sta entrando nel cuore dei “piemontesi vecchia maniera”, mi permetto concludere con la sua frase finale del vocabolario Italiano-Piemontese, riscritta come preambolo alla ristampa nel 1989: “Ci auguriamo che la nostra opera riesca a fare apprezzare la ricchezza e la bellezza della
nostra lingua e convinca molti non solo a
parlare e leggere, ma anche a scrivere in
piemontese. Noi saremo soddisfatti. Altri faranno meglio di noi.”
Grazie, Camillo Brero, per quello che sei stato, sei e rimarrai, con grande maestria, nella storia culturale del nostro Piemonte. (Michele Colombino* – Piemontesi nel Mondo /Inform)
*Presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo