direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

In occasione della mostra “Italian Routes. The Italian Mountains, Climate Change and Mountaineering”ciclo di incontri sull’impatto dei cambiamenti climatici sull’ecosistema e sulle popolazioni delle zone alpine e desertiche

APPUNTAMENTI

Iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Israele e dell’IIC di Tel Aviv

 

TEL AVIV – In occasione della mostra fotografica “Italian Routes. The Italian Mountains, Climate Change and Mountaineering”, l’Ambasciata d’Italia in Israele e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv organizzano un ciclo di incontri in cui ricercatori italiani e israeliani raccontano l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ecosistema e sulle popolazioni delle zone alpine e desertiche.

L’iniziativa prevede due incontri online il 19 e il 26 gennaio alle ore 15 – ore 14 in Italia – organizzati in collaborazione con The Jacob Blaustein Institutes for Desert Research Ben-Gurion – che ospita la mostra fino a prossimo 16 febbraio – e l’Università del Negev.

I webinar, sulla piattaforma WebEx, saranno in lingua inglese.

Il primo incontro, “Ghiacciai e zone aride. L’impatto del cambiamento climatico”, moderato da Stefano Ventura, addetto scientifico dell’Ambasciata d’Italia in Israele, prevede i seguenti interventi: “I ghiacciai sono i serbatoi idrici del nostro pianeta? Previsioni sull’impatto del ritiro dei ghiacciai sull’Europa e sulle alte catene montuose asiatiche”, a cura del prof. Guglielmina Diolaiuti e di Davide Fugazza del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università La Statale di Milano, entrambi studiosi dei ghiacciai e della loro evoluzione; “Tecniche antiche per la soluzione di problemi futuri”, a cura del prof. Pedro Berliner, della Ben Gurion University of the Negev, che si occupa dell’utilizzo efficiente dell’acqua nell’agricoltura pluviale delle zone aride e in particolare dell’imboschimento delle zone aride; “Antropocentrici o biocentrici?”, a cura di Paola Virginia Gigliotti, medico e alpinista, impegnata nell’attività di ricerca scientifica sulla montagna e a sostegno delle popolazioni montane, analizzando il rapporto di interdipendenza tra la salute dell’uomo e quella del nostro pianeta.

Il secondo incontro, “ Agricoltura eroica e cambiamenti climatici, dagli altipiani aridi del Negev in Israele ai pendii montuosi d’Italia”, moderato dal prof. Naftali Lazarovich, direttore del The French Associates Institute for Agriculture and Biotechnology of Dryland – The Jacob Blaustein Institutes for Desert Research Institute, prevede i seguenti interventi: “Piante e anidride carbonica: passato, presente e futuro”, a cura del prof. Shimon Rachmilevitch (The French Associates Institute for Agriculture and Biotechnology of Dryland), studioso dei meccanismi di adattamento e acclimatamento delle piante all’ambiente desertico nella vegetazione spontanea e coltivata;  “La viticoltura eroica degli altipiani aridi: un modello in previsione dei cambiamenti nella viticoltura mondiale legati al clima”, a cura del prof. Aaron Fait (Maxs and Rochelle Etingin Chair in Desert Research – The French Associates Institute for Agriculture and Biotechnology of Dryland), esperto in viticoltura eroica degli altipiani aridi e fondatore di una struttura di metabolomica, un vigneto sperimentale e una micro-azienda vinicola presso il campus BIDR-BGU a Sede Boqer; “Il clima freddo può fare bene alla vite: un terroir per le bollicine di montagna e per l’espressione dei vitigni bianchi resistenti”, a cura del prof. Fulvio Mattivi del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata dell’Università di Trento e della Fondazione Edmund Mach – Centro Ricerca e Innovazione, che si occupa di studi sui vigneti sostenibili. (Inform)

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