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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

In Commissione Esteri Difesa l’interrogazione del Senatore Menia (Fdi) sulla sicurezza del voto all’estero

SENATO DELLA REPUBBLICA

 

ROMA – E stata discussa presso la Commissione Esteri Difesa del Senato l’interrogazione del senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia sul voto all’estero. Nell’interrogazione vengono illustrate una serie di anomalie segnalate durante l’ultima tornata elettorale nella circoscrizione Estero. “Alla luce delle criticità emerse nell’ambito del sistema di voto per corrispondenza utilizzato nella circoscrizione estero” Menia chiede dunque di prevedere un’iniziativa governativa tesa a superare il voto per corrispondenza all’estero, un sistema ormai obsoleto e non controllabile,  introducendo, a modello di altri Paesi che già lo utilizzano, quello elettronico per gli iscritti all’AIRE, dotando gli stessi di codici unici e personali con i quali votare e rafforzando le garanzie di segretezza e non alterabilità del voto stesso. Dal Senatore viene anche sollecitata una verifica, attraverso la rete consolare, sullo stato dell’Anagrafe degli italiani all’estero.

All’interrogazione ha risposto il Sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi che ha in primo luogo evidenziato come “il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale sia consapevole delle difficoltà che le attuali modalità per il voto degli italiani all’estero presentano ed è da tempo impegnato a promuoverne il miglioramento, anche al fine di prevenire quanto più possibile il rischio di attività illecite. In occasione delle ultime elezioni politiche, – ha continuato il Sottosegretario – la Farnesina, con la sua rete estera, ha svolto una capillare attività di informazione ricordando le corrette modalità di voto e sottolineando il divieto assoluto di cessione del materiale elettorale, inoltre, denunciando agli organi competenti tutte le azioni riconducibili a ipotesi di reato. Come noto, lo scrutinio delle schede elettorali provenienti dall’estero avviene in Italia presso apposite sezioni costituite dall’Ufficio centrale per la circoscrizione estero presso la Corte d’Appello di Roma e dagli uffici decentrati presso le Corti d’Appello di Milano, Bologna, Firenze e Napoli. Pertanto, le anomalie citate dall’interrogante potevano essere rilevate soltanto all’apertura delle buste”. Per quanto riguarda l’anagrafe degli italiani all’estero – ha proseguito Tripodi – essa è gestita dai Comuni e dal Ministero dell’Interno, sulla base dei dati comunicati dagli uffici consolari (così prevede la Legge n. 470 del 1988, al primo comma dell’art. 1). L’allineamento tra i dati anagrafici in possesso delle rappresentanze consolari con quelli del Viminale ha raggiunto ormai una percentuale vicina al 100%. Pertanto, la circostanza che una sensibile quota di plichi elettorali sia restituita per mancata consegna non dipende dal lavoro di aggiornamento e verifica degli elenchi elettorali da parte degli uffici consolari, quanto piuttosto dal fatto che molti connazionali omettono di comunicare la variazione del proprio indirizzo di residenza e i decessi di congiunti residenti all’estero. Nella scorsa legislatura, – ha ricordato il Sottosegretario – la Farnesina è intervenuta, anche dinanzi alla Giunta per le Elezioni alla Camera, per evidenziare le criticità emerse dall’esperienza diretta di Ambasciate e Consolati nella gestione delle elezioni all’estero. In tali occasioni, non ha mancato di avanzare suggerimenti per migliorare il sistema. Con riferimento specifico alle modalità di espressione del voto, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha recentemente sperimentato il ricorso al voto elettronico per le elezioni dei Comites  (quelle per cui è pienamente competente). Gli esiti di questa esperienza sono stati condivisi in sede parlamentare e con la Commissione incaricata di definire le Linee Guida sulla sperimentazione di modalità di voto e di scrutinio elettronico, presieduta dal Ministero dell’Interno”. La Tripodi ha concluso il suo intervento segnalando come sul ricorso al voto elettronico, le Amministrazioni competenti abbiano rilevato alcune potenziali criticità e stiano lavorando al fine di assicurare un livello di sicurezza adeguato che al momento non si è ancora in grado di garantire. In sede di replica il Senatore Menia si è dichiarato parzialmente soddisfatto delle delucidazioni ricevute, ribadendo però sia le criticità rilevate sul voto all’estero, sia la necessità di “individuare possibili modalità alternative di voto, come ad esempio, all’utilizzo di strumenti elettronici – che consentano ai cittadini che risiedono anche in località distanti rispetto agli uffici consolari, di poter esercitare, in maniera effettiva, il loro diritto di voto”. (Inform)

 

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