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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

In Aula a Montecitorio il provvedimento sui lavoratori frontalieri per evitare le doppie imposizioni fra Italia e Svizzera: l’intervento del deputato Toni Ricciardi (Pd – ripartizione Europa)

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – Nell’ambito della discussione nell’Aula della Camera dei Deputati sul DDL relativo alle doppie imposizioni tra Italia e Svizzera per lavoratori frontalieri, il provvedimento dopo il sì di Montecitorio dovrà tornare al Senato per l’emendamento sul telelavoro, è intervenuto il deputato Toni Ricciardi (Pd – ripartizione Europa) sottolineando l’importanza strategica della Svizzera per l’Italia. “È l’unico territorio, al di fuori dell’Italia, dove l’italiano è riconosciuto come lingua di Stato e, ancora oggi, ci vive la terza comunità nel mondo. Nel secondo dopoguerra la Svizzera, piccola com’era, è stata in grado di attrarre quasi la metà dell’intero flusso migratorio dell’Italia all’estero”, ha ricordato Ricciardi segnalando che risale al 1868 il primo accordo tra i due Paesi. “È il primo di una decina di accordi e tra questi c’è quello del 1948, che fu il primo che la Svizzera siglò in materia migratoria: fu anche il primo accordo, sempre quello del 1948, che stabilì l’avvio di questa lunga discussione che oggi trova un punto nodale. Questa è una storia lunga iniziata grazie ad un ordine del giorno del Partito Democratico nel 2017”, ha aggiunto Ricciardi evidenziando come la Svizzera sia ad oggi un partner di primaria importanza, il sesto partner commerciale per l’Italia. “Noi esportiamo in Svizzera quanto Cina e India allo stesso tempo. Abbiamo un surplus di 39 miliardi di euro e, soprattutto, la Svizzera oggi è il primo contributore, attraverso i canali INPS, delle pensioni estere pagate in Italia. Ma arriviamo alla ratifica del provvedimento che riguarda una platea di 100mila persone: grosso modo più di 80mila in Ticino e la restante parte suddivisa tra Grigioni e Vallese. A questi, però, vanno aggiunti tanti altri e sono tutti coloro che, negli ultimi anni, si recano al confine con la Confederazione per lavorare in special modo a Basilea o a Ginevra”, ha spiegato Ricciardi parlando dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo trentennio dal punto di vista socio-economico. Riguardo all’emendamento sul telelavoro, Ricciardi ha precisato che nel gennaio scorso era stata presentata un’interrogazione in Commissione lavoro sulla questione dell’home office. “L’home office è una richiesta che ci fa la Svizzera, una richiesta che ci fanno decine e decine di migliaia di persone. Se abbiamo trovato la convergenza di tutte le forze politiche in questa sede, chiediamo lo sforzo massimo per trovare una soluzione: tant’è che avevamo proposto il prolungamento, con un emendamento, al 31 dicembre 2024. Questo provvedimento – ha continuato Ricciardi – ci insegna un’altra cosa: la dotazione economica non solo per colmare il gap salariale. Dal 2025 al 2045 verranno stanziati in questi territori del margine complessivamente 2,5 miliardi di euro per colmare il gap socio-economico. Allora impariamo la lezione, facciamola nostra e adottiamo questa strategia in tutti i territori del margine di questo Paese”, ha concluso Ricciardi. (Inform)

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