lunedì, 7 Ottobre, 2013 in
NOTIZIE INFORM
FARNESINA
Il vice ministro Archi incontra la ministra francese per i Francesi all’estero Conway-Mouret
Al centro dell’incontro le politiche italiane in favore dei nostri connazionali all’estero
ROMA – Il vice ministro degli Esteri Bruno Archi, con delega per gli Italiani nel mondo, ha incontrato stamani alla Farnesina il ministro delegato francese per le collettività transalpine all’estero, Hélène Conway-Mouret, la quale sarà ricevuta nel pomeriggio anche dal Ministro Bonino. L’incontro di lavoro – informa la Farnesina – era stato richiesto dalla Conway-Mouret per approfondire le politiche italiane in favore dei nostri connazionali all’estero, in considerazione della centralità dell’emigrazione nella storia d’Italia e della lunga esperienza acquisita nelle relazioni fra il Paese e le nutrite importanti collettività stabilitesi principalmente in Europa occidentale e nelle Americhe, ma anche in Sudafrica, Australia ed altrove.
Al centro del cordiale ed articolato colloquio fra Archi e l’omologa francese alcune ipotesi di collaborazione fra Italia e Francia, anche in seno all’Unione Europea, nello sviluppo dei servizi consolari, per facilitarne l’erogazione ai nostri connazionali all’estero. In tale ottica, si è deciso di proseguire tali consultazioni a livello tecnico in modo da condividere le best practices italiane e francesi e di studiarne la reciproca applicabilità.
Oltre all’analisi delle problematiche dell’emigrazione tradizionale, Archi ha anche sollevato la questione della nuova mobilità internazionale, “fenomeno che per definizione”, ha osservato il vice ministro, “esula dai tradizionali strumenti consolari di rilevamento e di assistenza, e nei cui confronti è necessario un approccio innovativo”. “Infatti il moderno espatriato per ragioni professionali o di studio”, ha proseguito Archi, “spesso nemmeno si registra presso i nostri uffici consolari, e mantiene i contatti con il proprio Paese mediante gli strumenti telematici ed i social networks. Occorre a tal fine anzitutto individuare meglio la figura del nuovo emigrante e la portata di tale fenomeno, che già ci appare comunque numericamente significativa, operazione nella quale la Farnesina è già impegnata mediante la sua rete di uffici all’estero”. (Inform)