RETE CONSOLARE
Il sottosegretario Staffan de Mistura risponde a un’interrogazione di Porta (Pd) sul consolato italiano a Montevideo
Per il deputato, candidato alle prossime elezioni politiche, è necessario un costante monitoraggio della congruenza dei servizi per i cittadini italiani residenti in Uruguay
ROMA- “La risposta che per conto del ministero degli Esteri il sottosegretario Staffan de Mistura ha dato ad una mia vecchia interrogazione sul consolato di Montevideo, pur in un quadro di fondo abbastanza grigio, presenta qualche punto di luce”. Lo scrive in una nota Fabio Porta, già eletto nella ripartizione America Meridionale e candidato alla Camera con il Pd alle prossime elezioni politiche. “Le mie richieste, infatti, – precisa Porta – si concentravano su due aspetti: rafforzare la dotazione di personale in considerazione dell’elevato numero di connazionali residenti (106.000), per altro in continua crescita per le nuove richieste di cittadinanza, e prendere in considerazione l’opportunità di riconoscere il consolato di Montevideo come consolato generale”. Da Porta viene poi spiegato come il Mae nella risposta all’interrogazione ricordi sia che le note restrizioni di bilancio hanno portato ad una riduzione del personale delle aree funzionali di 700 unità dal 2006 al 2012, sia l’arrivo nel consolato di un coordinatore amministrativo, destinato a completare l’organico esistente. “Si aggiunge poi, – prosegue Porta – sia pure con la consueta cautela, che vi sarebbe l’intenzione di rispondere in modo positivo alla richiesta del consolato di assumere altre due unità a contratto, una delle quali in sostituzione di un’impiegata in corso di cessazione.. Ma quali saranno i tempi reali di queste assunzioni?” – si chiede Porta che precisa – “Per quanto mi riguarda, se confermato come parlamentare, non mancherò di continuare a seguire la cosa”.
“Un ulteriore impegno di rafforzamento della dotazione di personale, – prosegue Porta – che pure avevo sollecitato nella mia interrogazione, viene invece considerato incompatibile con le possibilità reali di attribuzione di personale alle sedi dell’area, rispetto alle quali, a loro dire, quella di Montevideo sarebbe sostanzialmente in linea. Circa la richiesta di elevazione a consolato generale non c’è un secco rifiuto, ma sono ormai troppo abituato a decrittare il burocratese per non capire che allo stato viene considerata altamente improbabile. Il Mae, a questo proposito, fa un’affermazione che non vorrei far cadere, dicendo che di per sé il riconoscimento di un consolato generale non comporta una maggiore ottimizzazione dei servizi. E’ così? Bene, allora ripartiamo proprio da questo, cioè dalla quantità e qualità dei servizi prestati ai cittadini italiani residenti a Montevideo. Si continui a monitorare la congruenza dei servizi rispetto ai bisogni e si verifichi costantemente l’andamento della crescita dell’utenza per l’accoglimento delle richieste di cittadinanza. Sia questa – conclude Porta – la vera misura delle decisioni riguardanti il consolato di Montevideo e questo è anche il mio impegno in caso di prosecuzione dell’attività parlamentare”. (Inform)