GIORNO DELLA MEMORIA
Evento organizzato da Istituto Italiano di Cultura ,Università di Amburgo, Associazione TeatroLibero e Centro Studi Primo Levi di Torino
La manifestazione è stata aperta dal console ad Hannover Gianpaolo Ceprini
AMBURGO – Nel 2005 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite designa il 27 gennaio come giorno della memoria: in quella data, nel 1945, il campo di concentramento di Auschwitz viene liberato e si aggiunge, ad una guerra già cruda e spietata, la scoperta di una macchina della morte, una macchina dell’orrore.
In occasione del 69esimo anniversario, l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, in collaborazione con il Dipartimento di Romanistica dell’Università di Amburgo, con l’Associazione TeatroLibero e con il Centro Studi Primo Levi, ha richiamato l’attenzione dei suoi soci sul tema. Lo ha fatto attraverso la lettura scenica di un testo, “Il segno del chimico”, che racconta un’esperienza diretta di un italiano, che quell’orrore lo ha vissuto sulla propria pelle: Primo Levi.
La manifestazione, che fin da subito è stata accolta dal pubblico con grande entusiasmo, è stata aperta dal console generale di Hannover, Gianpaolo Ceprini e dall’addetto culturale del Consolato di Hannover, la signora Laura Todescato, i quali hanno espresso profonda solidarietà nei confronti della vicenda e hanno messo in evidenza l’importanza storica e sociale della commemorazione, con lo scopo di non ripetere gli errori già commessi. A loro è seguito, Domenico Scarpa, un membro del Centro Studi Primo Levi di Torino, che con il suo intervento, ha offerto spunti di riflessione e analisi, marcando l’esigenza di fare del passato, una risorsa per il futuro ed ha introdotto il testo, oggetto della lettura scenica, da lui curato. Un analisi a 360º della vita dello scrittore, che come tanti, non si limitava ad un numero assegnato, ma portava con se le sue competenze di chimico. Competenze apprese in tedesco, attraverso il manuale di Ludwig Gattermann “Lehrbuch der Praxis der organischen Chemie” (Manuale pratico di chimica organica), che lo hanno salvato dalla furia omicida che lo circondava.
L’attore Pasquale Esposito, e gli studenti del Dipartimento di Romanistica dell’Università di Amburgo, con la regia di Marina Siena, si sono esibiti nella lettura scenica del testo, nella versione italiana e nella traduzione in lingua tedesca effettuata dagli studenti stessi affiancati dalla Lettrice Ivana Bianchini.
Attraverso un incontro creativo e interattivo, studenti e pubblico hanno visto uno spaccato della vita dello scrittore dai suoi stessi occhi, perché a volte, il solo ricordo non può bastare, e ciò che si racconta va vissuto. (Serafino-Virendi/Inform)