QUIRINALE
(Fonte foto Presidenza della Repubblica)
TORRE PELLICE (Torino) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato, a Torre Pellice, una targa per ricordare la figura di Altiero Spinelli, nel luogo dove tenne il primo comizio europeista nell’agosto del 1943.
Il Capo dello Stato ha poi partecipato al convegno dal titolo “Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare”, al Teatro del Forte, aperto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della tragedia ferroviaria avvenuta questa notte a Brandizzo sulla linea Torino-Milano. Ricordo al quale Mattarella ha associato una forte sottolineatura ad inizio del suo intervento al convegno: “Morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza”, ha detto il Presidente richiamando l’importanza della “tutela del lavoro e della sua sicurezza”.
Il Capo dello Stato si è poi detto “lieto di rendere omaggio oggi a una delle piccole Patrie che arricchiscono l’identità del nostro Paese e alle comunità che le abitano. Ciascuna di esse essenziale per definirne i caratteri”. “Torre Pellice non è, certo, un luogo remoto della Repubblica e non solo per il contributo dato alla causa della libertà e dell’Europa”, ha rimarcato Mattarella ricordando che “tra i tanti aspetti, assume significato che da qui provengono le origini dello stemma della Repubblica Italiana, disegnato dall’artista valdese Paolo Paschetto, nato a Torre Pellice, e qui morto sessanta anni fa”.
“Tra le contrade in cui si è fatta la storia d’Italia, si inseriscono, a pieno titolo, queste vallate” ha continuato il Capo dello Stato. “Luoghi anche simbolici, in cui è possibile rintracciare i valori che la Repubblica ha saputo fare propri. Idealmente un filo lega fra posti apparentemente così lontani come l’isola di Ventotene e le Alpi. Lì un carcere dove vennero rinchiusi patrioti e qui gli spazi aperti della libertà. Il filo che li unisce è appunto la libertà”, ha detto Mattarella citando “due nomi che qui evochiamo con riconoscenza: Mario Alberto Rollier e Altiero Spinelli”.
“A Spinelli, con il manifesto di Ventotene ‘Per un’Europa libera e unita’, dobbiamo quello che, severamente, definì non un sogno ma ‘un invito a operare’. A Rollier, nella cui casa di Milano prese forma, a fine agosto del 1943, il Movimento Federalista Europeo, dobbiamo la proposta di uno ‘schema di costituzione dell’Unione Federale europea’. Un contributo ispiratore di riflessioni per la Assemblea Costituente. In Piemonte, un altro ne venne recato da Duccio Galimberti e Antonio Repaci”.
“L’unità europea – ha affermato Mattarella a conclusione di intervento – è un’impresa in salita, dove alle difficoltà e alle visioni anguste si devono contrapporre fattori ideali e politici. L’unità europea è l’ambizione di completare uno storico percorso di innegabile successo. Sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere. L’ambizione, in tempi di guerra, di conseguire presto la pace per un ordine internazionale rispettoso delle persone e dei popoli. L’ambizione, in tempi di pace, di preparare la pace del futuro, il suo consolidamento per la giustizia tra le nazioni e fra i popoli. È questa la permanente attualità dell’invito a operare di Spinelli. Da raccogliere; in ogni stagione”.
Al termine del convegno il Capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti della comunità valdese presso la Casa Valdese. “Libertà e pluralismo sono l’ambiente nel quale le religioni si muovono e partecipano alla edificazione di una società più giusta, progredita, rispettosa dei diritti”, ha sottolineato Mattarella. “L’odissea dei Valdesi, il loro contributo – da credenti – al bene comune della Repubblica, testimonia il valore della presenza che assicurano alla storia d’Italia. Ed è paradigmatica della libertà, fondamento della nostra Costituzione”. (Inform)