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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Il Presidente Fico alla presentazione della Relazione annuale INPS

CAMERA DEI DEPUTATI

Di fronte all’emergenza Covid “è dovere del Parlamento e del Governo mettere in campo tutte le misure necessarie per scongiurare la lacerazione del tessuto economico, sociale e della coesione della nostra comunità”

 

ROMA – Nella Sala Aldo Moro del Palazzo di Montecitorio ieri ha avuto luogo la presentazione, da parte del Presidente dell’INPS Pasquale Tridico, della Relazione annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Nel rivolgere il suo saluto a partecipanti da remoto, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico ha osservato che j’emergenza Covid ha prodotto – e purtroppo continuerà a produrre nei prossimi mesi – un impatto profondo sul tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Per fare fronte alle conseguenze dell’emergenza è stato necessario adottare a più riprese misure di protezione e di sostegno a beneficio dei lavoratori, delle imprese e dei cittadini in generale.

In questo quadro la relazione INPS ci offre gli elementi per valutare gli effetti reali di queste misure e per meglio individuare anche le linee di intervento per garantire la coesione sociale e l’equità a fronte della recrudescenza dell’epidemia e dei provvedimenti di contenimento messi in campo. Ugualmente formula indicazioni importanti di cui tenere conto, nel medio e lungo periodo, una volta superata l’emergenza Covid.

La relazione conferma anzitutto che la crisi dovuta alla pandemia ha colpito soprattutto le categorie più fragili e meno protette: i lavoratori a tempo determinato, i liberi professionisti, gli stagionali, i precari e le partite IVA. E stima che i vari interventi di supporto per le categorie economicamente più colpite dall’emergenza sanitaria hanno sinora ridotto la relativa perdita di reddito del 55% ed evitato che circa 302 mila persone finissero a rischio di povertà. Si tratta di un dato apprezzabile, anche se per alcune categorie la compensazione è stata parziale, alla luce delle risorse disponibili. Al tempo stesso, è evidente che vanno valutati i rischi che possono prospettarsi in questa fase: un aumento drammatico della disoccupazione, la chiusura definitiva di piccole e medie imprese e l’impoverimento di ampi strati della popolazione, con la conseguente crescita di sentimenti di delusione e mancanza di fiducia.

Di fronte a questa situazione è dovere del Parlamento e del Governo mettere in campo tutte le misure necessarie per scongiurare la lacerazione del tessuto economico, sociale e della coesione della nostra comunità. Occorre dare risposte rapide. Credo dunque che si debba intervenire su due livelli. Da un lato, occorre a breve termine predisporre misure di sostegno diretto, temporaneo e proporzionato al reddito, senza lasciare nessuno solo, sulla scia di quanto predisposto dal nuovo decreto Ristori. Dall’altro, a medio e lungo termine, occorre disegnare una strategia organica di rilancio dello sviluppo del Paese, in senso socialmente ed economicamente sostenibile. Che consenta dunque di riassorbire gli effetti della crisi attraverso una ripresa stabile e duratura, con creazione di nuove opportunità e di posti di lavoro. Il Paese deve fare un salto di qualità. Cruciale sarà in questa direzione l’utilizzo delle ingenti risorse stanziate dall’Unione europea mediante il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, alla cui elaborazione le Camere stanno partecipando attivamente. Bisogna dunque agire sull’emergenza senza perdere la visione del futuro.

Molto importanti – ha poi detto Fico avviandosi alla conclusione – sono le considerazioni formulate nella Relazione in materia di pensioni.

Alla luce della crisi attuale e delle dinamiche del mercato del lavoro dobbiamo porci tutti l’obiettivo di assicurare che i giovani – cui si applica interamente il sistema contributivo e che scontano il carattere sempre più precario e discontinuo delle occupazioni – abbiano in futuro pensioni adeguate e dignitose. Occorre pertanto ragionare su soluzioni in grado di garantire l’equità intergenerazionale, principio iscritto nell’articolo 3 della nostra Costituzione. La via maestra per procedere in questa direzione è quella – giustamente prospettata nella relazione INPS – della estensione del mercato del lavoro, soprattutto alle donne, ai giovani e al Sud. Dell’incremento del lavoro qualificato, dei salari e quindi dell’istruzione. Dalla emersione e regolarizzazione del lavoro nero.

Fico ha infine ribadito il suo apprezzamento per la Relazione INPS. Sono certo – ha detto – che la base di conoscenza da essa offerta contribuirà in misura importante alle prossime scelte legislative e politiche. (Inform)

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