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Il ministro Elena Boschi illustra i contenuti del disegno di legge sul futuro “Senato delle autonomie”

SENATO DELLA REPUBBLICA

Alla Commissione Affari Costituzionali

Il rappresentante del Governo si è soffermato anche sulla revisione del Titolo V della Costituzione e sul nuovo sistema elettorale per l’elezione della Camera dei Deputati

 

ROMA – Il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha illustrato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato i contenuti del disegno di legge costituzionale, approvato dal Consiglio dei ministri, che prevede la revisione dell’architettura istituzionale, il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della Parte seconda della Costituzione.

Il ministro ha in primo luogo sottolineato come la riforma si prefigga di valorizzare il pluralismo istituzionale, coinvolgendo le autonomie regionali e locali nei processi di decisione politica e amministrativa a livello nazionale. A tal fine nella riforma si prevede la trasformazione del Senato della Repubblica in “Senato delle Autonomie”, come luogo di rappresentanza delle istituzioni territoriali. Una modifica che, per la Boschi, consentirebbe di bilanciare gli interessi nazionali, regionali e locali, coordinando le politiche di programmazione territoriale con le scelte strategiche adottate a livello nazionale. Il ministro ha poi precisato che il nuovo Senato sarà composto dai presidenti delle Giunte regionali e della Province autonome di Trento e di Bolzano, dai sindaci dei comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, nonché, per ciascuna Regione, da due membri eletti dal Consiglio regionale tra i propri componenti e da due sindaci eletti dai sindaci della Regione. A costoro si aggiungeranno ventuno membri nominati dal Presidente della Repubblica per particolari meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.  La Boschi ha inoltre spiegato che il “Senato delle Autonomie”,  che svolgerà un ruolo di controllo sull’operato del Governo, parteciperà alle decisioni per la formazione e l’attuazione degli atti normativi dell’Unione europea, valuterà l’impatto delle politiche pubbliche sul territorio ed eserciterà la potestà legislativa per l’approvazione delle leggi costituzionali, verranno anche attribuite importanti funzioni di raccordo tra lo Stato, le regioni, le città metropolitane e i comuni.

Per quanto riguarda invece il superamento del bicameralismo paritario il ministro ha ricordato come la riforma preveda che solo la Camera dei deputati rimanga titolare del rapporto di fiducia con il Governo e del potere legislativo, ad eccezione delle leggi di revisione costituzionale e delle leggi costituzionali, per le quali la funzione legislativa continuerà ad essere esercitata collettivamente dalle due Camere. La Boschi, dopo aver ricordato che il progetto di revisione del Titolo V della costituzione si prefigge di semplificare il sistema di livelli di governo e di evitare il rischio di conflittualità tra Stato e Regioni introducendo una ripartizione delle competenze per funzioni in luogo di quella per materie, si è infine soffermata sui contenuti della riforma elettorale, già approvata dalla Camera dei deputati, che intende conciliare le esigenze di rappresentanza e quelle di governabilità. Un nuovo sistema elettorale che attribuisce il voto per l’elezione della Camera a liste di candidati concorrenti in collegi plurinominali, nei quali il numero dei candidati da eleggere sarà tale da garantirne l’effettiva conoscibilità, in modo da superare i vizi di incostituzionalità rilevati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1 del 2014. Il ministro ha anche evidenziato come,  al fine di semplificare l’attuazione del programma di Governo, nella riforma elettorale sia prevista l’attribuzione di un premio di maggioranza fino a un massimo di 340 seggi, assegnato alla coalizione o lista vincente che consegua almeno il 37% dei voti.  La Boschi ha concluso le sue comunicazioni assicurando l’ampia disponibilità da parte del Governo ad accogliere le modifiche proposte dal Parlamento, purché esse siano coerenti con l’impianto complessivo del progetto. (Inform)

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