direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Il Ministro degli Esteri Tajani fa il punto sul Progetto del Turismo delle Radici: un segnale importante per gli italiani all’estero e uno strumento per valorizzare i piccoli borghi e aiutare la crescita economica delle aree interne

ITALIANI ALL’ESTERO

 

ROMA – Nel corso di una conferenza stampa il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha illustrato alla Farnesina le ultime novità riguardanti il Progetto PNRR “Turismo delle radici – una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19”. Un Progetto, gestito dalla Direzione generale per gli italiani all’estero del Maeci , volto a favorire i viaggi in Italia, soprattutto presso i piccoli comuni e borghi di origine, dei nostri connazionali all’estero e dei milioni di italodiscendenti presenti nel mondo. “Noi abbiamo voluto fortemente valorizzare questo progetto del PNRR sul turismo delle radici – ha esordito Tajani – perché rappresenta un segnale importante per gli oltre sei milioni di italiani all’estero e per decine di milioni di persone di origine italiana. Questa iniziativa rappresenta anche uno strumento per valorizzare le aree interne ed i piccoli borghi e per favorire presenze turistiche in piccoli comuni che non sono al centro dell’attenzione, visto che i flussi turistici spesso si concentrano sulle grandi città. A gennaio dell’anno scorso – ha continuato il Ministro ripercorrendo le tappe salienti del Progetto – ho inviato una lettera ai sindaci dei piccoli comuni italiani invitandoli ad aderire alla rete del progetto. Lo scorso autunno grazie ad una serie di incontri abbiamo discusso con i sindaci le migliori strategie per la promozione territoriale. Così a dicembre è nato il Bando dei comuni per il Turismo delle Radici. L’esame delle proposte del bando si è appena concluso e a stretto giro verrà presentata la graduatoria dei comuni che hanno presentato le migliori proposte, si tratta di attività culturali di vario tipo che riceveranno un finanziamento dal Ministero degli Esteri. Stiamo puntano, voglio ricordarlo, di piccoli comuni con meno di seimila abitanti. Il finanziamento che metteremo a disposizione è di circa 5 milioni di euro”. In proposito Tajani ha segnalato come, su circa 5500 piccoli borghi presenti in Italia, siano state inviate per il progetto dai comuni di tutta Italia 845 proposte culturali.  Di queste proposte 822 sono state ritenute ammissibili, quindi circa il 15 % dei piccoli comuni italiani riceverà un finanziamento per il turismo delle radici. Il Ministro ha anche rilevato come si stia lavorando per cercare di ampliare il Progetto, al fine di acquisire nuovi finanziamenti per la realizzazione di miglioramenti infrastrutturali volti alla riqualificazione dei piccoli borghi. Per Tajani questo Progetto, che ha lo scopo di favorire la crescita turistica, può rappresentare anche un volano per gli investimenti degli italiani all’estero che decidono promuovere attività imprenditoriali nella loro terra d’origine.  Il Ministro, dopo aver segnalato la stipula di un primo accordo con le Ferrovie volto a ridurre il costo del biglietto dei treni ad alta velocità per i cittadini italiani iscritti all’aire che visitano l’Italia, ha rilevato che si stanno studiando anche pacchetti di agevolazioni per coloro che parteciperanno al turismo delle radici. “L’obiettivo del Progetto – ha ribadito Tajani dopo aver ricordato efficiente uso da parte della Farnesina dei fondi del PNNR- è anche quello di aiutare la crescita economica e occupazionale delle aree interne caratterizzate da svantaggio economico, e di valorizzare il patrimonio storico culturale dei piccoli borghi. Abbiamo inoltre selezionato e stiamo formando in ogni regione – ha aggiunto – dei gruppi di professionisti dell’ospitalità che, grazie alle risorse del PNNR, potranno migliorare l’offerta turistica sui territori. Guide turistiche e esperti di viaggio che possono offrire pacchetti dedicati a questa tipologia di turismo”. Il Ministro ha anche rilevato come la rete diplomatica della Farnesina si adopererà per promuovere presso gli italiani all’estero estero le opportunità e gli sconti offerti dal Progetto, una iniziativa che “è al fischio d’inizio e non alla fine della partita”. Tajani ha poi parlato dell’importanza del Passaporto delle Radici, un documento che permetterà ai connazionali di usufruire di sconti e agevolazioni nel corso della loro esperienza turistica. Su questo punto è intervenuto anche il Consigliere Giovanni Maria De Vita (Dgit), responsabile del Maeci per il Progetto Turismo delle Radici.

“Il Passaporto delle radici – ha spiegato De Vita – è un programma virtuale che consentirà una profilazione da parte del viaggiatore delle radici sul sito dedicato e consentirà di acquisire una serie di benefici volti alla riscoperta di quelli che sono i servizi per il turismo, gli itinerari o i prodotti locali dell’enogastronomia”. De Vita ha anche rilevato come si stia lavorando con grandi attori nazionali, come Ferrovie dello stato, ITA e Poste Italiane, per avere varie facilitazioni, ad esempio per la spedizione di acquisti fatti di prodotti locali da parte del viaggiatore delle radici. “Il programma è aperto, – ha aggiunto De Vita – abbiano già più di 150 sottoscrizioni, e desterà sicuro interesse nei vari soggetti locali, perché rappresenta una vetrina dedicata ai tanti italiani nel mondo e i loro discendenti”. De Vita poi ha precisato come il Progetto si sia dedicato nella prima parte alla costruzione dell’offerta turistica: “Noi – ha spiegato – abbiamo creato, grazie al lavoro dei gruppi regionali, l’offerta sui territori. Stiamo partendo con una campagna di comunicazione e pubblicitaria per attirare proprio coloro che pur sapendo di avere origini italiane non hanno mai pensato di venire a fare un viaggio in Italia. Questa e la sfida su cui stiamo lavorando”. Rispondendo alla domanda di una giornalista il Ministro Tajani ha infine sottolineato il costante impegno della rete consolare nell’ambito della lavorazione delle patiche per l’acquisizione della cittadinanza, soprattutto nei grandi paesi dell’America Meridionale dove sono presenti vaste comunità italiane e milioni di oriundi e quindi il numero delle richieste è molto alto. (Lorenzo Morgia – Inform)

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