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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Il Governo italiano sopprima la ritenuta d’acconto su qualsiasi trasferimento di denaro verso il nostro Paese

ITALIANI ALL’ESTERO

Interrogazione dei senatori Di Biagio (PI) e Micheloni (Pd) al ministro dell’Economia e Finanze

ROMA – I senatori Aldo Di Biagio (PI), e Claudio Micheloni (Pd) hanno rivolto una interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere che venga effettivamente soppressa, come già auspicato dal Mef, la norma che prevede l’applicazione di una ritenuta d’acconto pari al 20% su qualsiasi trasferimento di denaro, proveniente da un Paese straniero e diretto verso un conto corrente italiano (v. Inform di ieri,http://comunicazioneinform.it/di-biagio-pi-e-micheloni-pd-il-governo-sopprima-la-ritenuta-dacconto-sui-bonifici-verso-litalia/).

Qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione dei due senatori eletti all’estero nella ripartizione Europa..

Al Ministro dell’economia e delle finanze – Premesso che:

attualmente sussiste una palese discrasia tra quanto evidenziato dal Ministero dell’economia e delle finanze in un comunicato in data 19 febbraio 2014 per quanto riguarda l’opportunità dell’applicazione del comma 2 dell’articolo 4 del decreto-legge n. 167 del 1990, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 227 del 1990, così come modificato dalla legge n. 97 del 2013, che dispone che qualsiasi trasferimento di denaro, proveniente da un Paese straniero e diretto verso un conto corrente italiano, debba essere sottoposto ad una ritenuta d’acconto del 20 per cento, ed il mantenimento della configurazione originaria della stessa normativa che al momento non risulta ancora modificata;

nello specifico, il comunicato evidenzia che «l’evoluzione del contesto internazionale in materia di contrasto all’evasione fiscale cross-border (…) fa ritenere ormai superata la disposizione che ha introdotto la predetta ritenuta alla fonte. (…) lo scambio di informazioni costituisce il nuovo percorso condiviso per la lotta all’evasione fiscale internazionale»;

appare opportuno evidenziare che l’Agenzia delle entrate, su indicazione del Ministero, nella stessa data, con decreto direttoriale n. 2014/24663, ha disposto il rinvio della decorrenza della disciplina in materia di ritenuta d’acconto al 1º luglio 2014;

il Ministero ha ulteriormente evidenziato, nel già citato comunicato ministeriale, che è stata predisposta, per le valutazioni del prossimo Governo una norma di abrogazione della ritenuta ai fini di semplificazione;

la normativa, così come modificata dalla legge n. 147 del 2013, legge di stabilità per il 2014, dispone che tutti i redditi derivanti da investimenti detenuti all’estero, nonché dalle attività finanziarie estere, fossero assoggettati a ritenuta d’acconto del 20 per cento: tale disciplina che legittima una sorta di tassazione preventiva nei confronti delle rimesse che vengono dall’estero, lungi dal creare alcuna forma di deterrenza nei confronti dei soggetti che detengono in maniera illecita capitali in conti esteri, si è rivelata particolarmente vessatoria e limitante nei confronti dei connazionali residenti all’estero e dunque regolari detentori di conto corrente bancario nel proprio luogo di attività e di residenza, nel momento in cui questi ritengono di veicolare risorse ai familiari in Italia;

il provvedimento di conversione del decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4, recante “Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero”, approvato definitivamente dal Senato il 27 marzo 2014, poteva rappresentare un’interessante cornice normativa entro la quale operare l’auspicata soppressione, anche al fine di dare un segnale di concretezza e di repentina operatività su una questione che ha creato particolare sconforto ed in merito alla quale esistono già chiare indicazioni da parte del Dicastero competente;

malgrado ciò, la proposta emendativa che mirava a superare la discrasia normativa è stata dichiarata improcedibile in ragione del parere contrario della Commissione V ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda attivarsi al fine di consentire, inderogabilmente entro il mese di giugno 2014, la soppressione del comma 2 dell’articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, così come modificato dalla legge 6 agosto 2013, n. 97. (3-00854).

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