CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA – Il sottosegretario agli Esteri con delega alle politiche per gli italiani nel mondo Giorgio Silli ha risposto presso la Commissione Esteri della Camera dei deputati all’interrogazione di Paolo Formentini (Lega), sottoscritta anche da Simone Billi (Lega, ripartizione Europa), sul possibile impatto sul piano politico della riduzione del numero dei connazionali residenti in Croazia. Gli interroganti chiedono inoltre se, anche in base ad eventuali interlocuzioni intercorse con il Governo croato, lo svolgimento del censimento nazionale, tenutosi in Croazia nel 2021 sia stato portato avanti in maniera accurata, viste anche le perplessità dall’Unione italiana, una delle associazioni rappresentative della collettività italiana autoctona in Croazia, su una possibile sottovalutazione della consistenza delle minoranze etniche locali.
Nella sua risposta Silli ricorda che nel corso di due recenti missioni in Croazia – di cui una organizzata per l’inaugurazione di una scuola italiana – egli ha potuto constatare in prima persona “l’efficacia dell’Accordo del 1992 sulla protezione della minoranza italiana, che ha posto fine ad un lungo periodo segnato da tensioni e, in diversi periodi, da violenze”. Ricorda inoltre che tale tutela è stata rafforzata dalla previsione, all’interno della legge elettorale della Croazia, di un seggio parlamentare riservato alla comunità italiana.
La riduzione delle comunità italiana, emerso dal censimento della popolazione croata organizzato dalle Autorità di Zagabria tra settembre e novembre 2021, va letta – segnala il Sottosegretario – in primo luogo nel più ampio contesto del generale calo demografico della popolazione croata. “Questa – ricorda Silli – si è infatti ridotta del 9,6%, passando da 4,2 a 3,8 milioni di abitanti. Un calo riconducibile principalmente a due fattori: l’aumento dell’emigrazione giovanile e il calo delle nascite. Fenomeni che, come noto, interessano la grande maggioranza degli Stati europei”.
“Le persone dichiaratesi di nazionalità italiana – prosegue Silli – si sono in effetti ridotte di una percentuale ben maggiore: il 22,7%. I connazionali sono quindi scesi a meno di 14 mila rispetto ai quasi 18 mila del 2011. La diminuzione ha riguardato tutto il territorio di insediamento storico della comunità nazionale italiana. I decrementi maggiori sono stati registrati nella regione Litoraneo-Montana, di cui Fiume è capoluogo e dove il calo è stato del 23,3 %. In Istria la riduzione si è invece assestata al 16,9 %”. Si tratta tuttavia di una riduzione che ha interessato tutte le minoranze, a eccezione di quella rom. “Anche i cittadini che si dichiarano di nazionalità serba, tradizionalmente il principale gruppo minoritario in Croazia, sono passati dal 4,4 della popolazione del 2011 al 3,2 % – rileva il Sottosegretario.
Silli ricorda poi le leggi del 2001 e del 1982, che assegnano risorse di bilancio alle attività dell’Unione Italiana per la tutela e la promozione della nostra identità in Croazia, così come in Slovenia e in Montenegro e che “il Governo attribuisce importanza primaria alla tutela dei cittadini che si dichiarano di nazionalità italiana e alla preservazione della loro storica presenza in Istria, a Fiume, nel Quarnaro e in Dalmazia”.
“Nel farlo – prosegue, – facciamo affidamento anche sul seggio in Parlamento che la Costituzione croata riconosce alla minoranza italiana. In quel seggio siede attualmente l’onorevole Furio Radin, che ricopre anche l’incarico di vicepresidente del Parlamento”. Il Sottosegretario sottolinea quindi che “grazie all’eccellente rapporto bilaterale con Zagabria, e al contributo fondamentale della diplomazia parlamentare, continueremo a tutelare al meglio tutti coloro che con il nostro Paese hanno un legame profondo”, rilevando come anche la comune appartenenza all’Unione europea agevoli questo impegno. A proposito invece delle difficoltà segnalate dall’Unione Italiana nel processo di raccolta dei dati per il censimento, Silli evidenzia come le operazioni siano state condotte in linea con gli standard europei e non risultino ricorsi sulle procedure seguite né sugli esiti, pur ammettendo i gravi disagi ancora presenti in quel momento a causa della pandemia. “Il Governo, con gli strumenti garantiti dalla legge italiana e dalla Costituzione croata – assicura il Sottosegretario, – continuerà a porre la massima attenzione alla tutela della nostra comunità nel Paese e alla promozione dell’identità italiana”. Nella sua replica, Formentini si dichiara soddisfatto della risposta del Governo e del suo impegno nel tutelare i diritti della comunità italiana, che – ricorda – “ha la peculiarità di essere autoctona e ha attraversato, in passato, vicende drammatiche”. Il suo auspicio è che “l’Esecutivo operi in una logica di Sistema-Paese, incentivando anche le imprese nazionali che operano in Croazia a promuovere l’uso della lingua italiana”. (Inform)