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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Giunta delle elezioni della Camera: audizione della Presidenza della Corte d’appello di Roma sulle modalità applicative delle norme per l’esercizio del diritto di voto degli  italiani residenti all’estero

CAMERA DEI DEPUTATI

 

(fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – La Giunta delle elezioni della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle modalità applicative  delle norme per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero, ha svolto le audizioni di Giuseppe Meliadò (Presidente della Corte di appello di Roma) e Tommaso Picazio (Presidente vicario della Corte di appello di Roma). Meliadò ha parlato di una serie di problemi relative soprattutto alla fase di spoglio: l’operazione di voto per gli italiani all’estero necessiterebbe di strumenti d’informatizzazione che la renderebbe più sicura. Senza contare che c’è stato un aumento esponenziale del numero degli elettori nella Circoscrizione estero con una competenza ancora unica della sola Corte d’appello di Roma nel gestire le operazioni di scrutinio a fronte di numeri ormai così elevati di elettori. Tradotto in seggi si parla di oltre 1700 seggi, provenienti da tutto il mondo, dei quali è tuttora competente solo una Corte d’appello territoriale. “Questo vuol dire dover concentrare in un unico ambiente circa 11mila persone tra scrutatori e personale amministrativo, con operazioni di scrutinio che devono concludersi in 24 ore”, ha spiegato Meliadò auspicando un intervento risolutorio del problema in vista delle prossime elezioni già all’orizzonte. Il rischio è che, stante questi numeri, non si possa garantire il rispetto dei termini di legge per la gestione delle procedure. Una possibile soluzione sarebbe la suddivisione del lavoro su più Corti d’appello territoriali. Picazio (già Presidente dell’Ufficio centrale per la Circoscrizione estero) ha ricordato che gli aventi diritto al voto in tale circoscrizione sono oggi circa 5 milioni. A sua volta Picazio ha ribadito che solo dal punto di vista logistico l’allocazione di questi seggi prevede una concentrazione di oltre 10mila persone in un’unica location con tutto quel che consegue anche per la viabilità. Un altro problema è che le operazioni di spoglio, con tutti i controlli annessi, vengono ancora effettuate manualmente. Picazio ha anche ricordato che l’art. 12 della Legge Tremaglia sancisce specifici termini di arrivo delle schede in Italia: termine che, secondo Picazio, andrebbe anticipato di due giorni. Gregorio Fontana (FI) ha chiesto quali siano gli strumenti per semplificare e organizzare meglio la macchina elettorale.   Cosimo Ferri (IV) ha invitato a riflettere sulla logistica onde evitare i problemi riscontrati nel tempo a Castelnuovo di Porto. Elisa Siragusa (Misto- ripartizione Europa) ha auspicato l’informatizzazione delle procedure: se ci sono già dei codici a barre dovrebbero essere dei dispositivi per leggerli e per fare dei controlli, anche per verificare ad esempio che non ci sia un doppio voto”, ha sottolineato la deputata eletta all’estero Siragusa che si è poi detta d’accordo sulla suddivisione in più Corti d’appello. Sull’anticipo dell’invio dei plichi in Italia Siragusa si è chiesta se questo però non comporti un’ulteriore riduzione del tempo a disposizione per votare per gli italiani all’estero. Meliadò in sede di replica ha evidenziato come già quattro Corti d’appello consentirebbero lo svolgimento più sereno delle operazioni. Le schede arriverebbero comunque tutte a Roma e da qui redistribuite in base alle destinazioni di competenza con un metodo di trasporto sicuro. Picazio ha invece ricordato che il Maeci non ha uffici periferici in Italia: per legge questi plichi possono essere aperti solo da personale del Maeci e questo comporta che i plichi non possano che arrivare necessariamente tutti a Roma. Picazio ha evidenziato come l’anticipo di due giorni nel rientro in Italia delle schede non pregiudicherebbe alcunché nell’esercizio del diritto di voto: semplicemente il problema si rivolverebbe facendo partire prima i plichi per l’estero. “Per il referendum del 12 giugno ormai non si può più fare in tempo per eventuali modifiche ”, ha comunque precisato Picazio ricordando come ormai la macchina amministrativa sia già in funzione secondo le modalità attualmente in uso. (Inform)

 

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