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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Giorno del Ricordo, il Ministro degli Esteri Tajani interviene alla cerimonia al Quirinale: . “Mai più alle stragi, alle persecuzioni, alle guerre, alle tragedie come quella delle foibe”

ISTITUZIONI

(Fonte foto Presidenza della Repubblica)

ROMA – “Nel Giorno del Ricordo siamo tutti in ideale raccoglimento di fronte a ogni foiba e ogni monumento e alle croci di legno sulla terra d’Istria a segnare i luoghi dove si aprono le ferite del suolo”, ha così esordito il Ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il suo intervento nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno del Ricordo. Tajani ha parlato di quegli eventi come di una delle pagine più buie della storia italiana. “Erano persone che avevano un nome, scomparso nel cuore dell’abisso, in ragione di una furia e di un odio che ancor più con la distanza offerta dal tempo appaiono senza senso”, ha aggiunto Tajani. “Una componente fondamentale della Venezia Giulia venne inghiottita dall’odio: centinaia di migliaia di persone vennero costrette all’esodo portando sulle spalle un fardello di dolore”, ha ricordato Tajani evidenziando come tuttavia il muro del silenzio e dell’oblio sia caduto. Il Ministro ha passato in rassegna alcuni degli episodi più tragici e cruenti che hanno visto come vittime persone di fede cristiana, persino sacerdoti,  donne e bambini: tutti con lo stesso destino di finire in fondo a una foiba. “Ricordiamo anche quanti vennero costretti ad abbandonare le proprie case in nome di un’ideologia e dell’odio verso gli italiani”, ha aggiunto Tajani, parlando di una convivenza tra etnie diverse che, seppur tra difficoltà, aveva sempre contraddistinto quelle terre fino a quel momento. Il Ministro ha ricordato come il Giorno del Ricordo sia frutto di una legge risalente al 2004 e promossa dall’allora Governo Berlusconi. “Un doveroso omaggio alle vittime e un monito affinché questi drammi non si ripetano. Ricordare è un dovere morale, civile e politico”, ha precisato Tajani sottolineando come i colpevoli dell’epoca, ormai scomparsi per ragioni evidentemente anagrafiche, erano persone inquadrate nelle forze militari agli ordini di Tito. “Gli Stati che hanno preso il posto dell’ex Jugoslavia non hanno alcuna responsabilità: sono Nazioni amiche, alleate, a partire dalla Croazia e dalla Slovenia che condividono le nostre scelte di civiltà e il nostro sistema democratico”, ha spiegato Tajani prendendo spunto per ribadire l’importanza dell’unificazione dei Balcani all’interno dell’UE. Il Ministro ha poi rilevato la centralità del comune progetto europeo già all’indomani del secondo conflitto mondiale: un qualcosa che si è ulteriormente concretizzato dopo il 1989 ossia con la caduta del Muro di Berlino. “Mai più alle stragi, alle persecuzioni, alle guerre, alle tragedie come quella delle foibe”, ha voluto così riassumere il concetto Tajani parlando di un sacrificio italiano che “non sarà stato inutile se servirà da monito alle generazioni di oggi e a quelle di domani”.  “Nei loro confronti dobbiamo il rispetto della memoria; la memoria ci pone però di fronte a una grande responsabilità perché oggi nuove ombre si addensano sulla pace”, ha concluso il Ministro riferendosi alle situazioni di crisi e conflitti presenti nel mondo contemporaneo. (Inform)

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