MOSTRE ITINERANTI
AMBURGO “Il racconto della bellezza. Tesori della Basilicata antica” è il titolo di una mostra di reperti archeologici, allestita all’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, che sarà inaugurata il prossimo 24 novembre alle ore 19.
L’esposizione, organizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Cultura, la Rete dei Musei Nazionali della Basilicata e gli Istituti Italiani di Cultura di Varsavia, Budapest e Vienna, resterà aperta al pubblico fino al 9 febbraio 2024. La mostra racconta, attraverso reperti archeologici, la storia delle genti che abitavano la Basilicata prima dell’arrivo dei Greci. In particolare degli Enotri, antico popolo italico vissuto tra il IX e il VI secolo a.C. nell’area meridionale dell’attuale Basilicata prima della seconda colonizzazione greca. Particolare attenzione è riposta ai corredi funerari realizzati con magnifici gioielli in bronzo e ambra, simboli di aristocrazia e di importanza per le relazioni e gli scambi culturali. Proprio il culto dei morti, simboleggiato nelle tombe, è l’elemento più importante per comprendere la vita sociale di questo popolo. I reperti selezionati per l’occasione – fra i più straordinari dell’Età del Ferro dell’antica Basilicata – provengono dai centri di Guardia Perticara, Chiaromonte, Incoronata, San Teodoro di Pisticci e del Materano.
La mostra itinerante “Il racconto della bellezza. Tesori della Basilicata antica” è stata organizzata nell’ambito del protocollo di cooperazione tra la Direzione Generale per i Musei del Ministero Italiano della Cultura (MiC) e la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). I reperti sono concessi in prestito dalla Rete dei Musei Statali della Basilicata, che comprende il Museo Nazionale di Matera e le sale espositive e le istituzioni culturali della Direzione Regionale dei Musei. Saranno esposti prevalentemente materiali del “patrimonio invisibile”, custodito nei depositi, che o non sono mai stati esposti o non lo sono attualmente nelle mostre permanenti dei rispettivi musei. (Inform)