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Festa per i 50 anni del monumento ai “Piemontesi nel Mondo” di San Pietro Val Lemina

ASSOCIAZIONI

Si svolgerà dal 21 al 23 giugno. Il monumento fu realizzato nel 1974 dallo scultore Gioachino Chiesa

L’Associazione dei Piemontesi nel Mondo ha varato il programma delle celebrazioni

 

TORINO –  Da venerdì 21 a domenica 23 giugno verrà celebrato il cinquantesimo anniversario. del monumento “ai Piemontesi nel Mondo” di San Pietro Val Lemina. L’opera venne realizzata dall’artista e scultore Gioachino Chiesa, di fama internazionale, mancato nel luglio 2023 a Bra,

all’età di 86 anni. Il monumento raffigura tre figure umane: due uomini e una madre che regge in braccio il suo bambino. I loro volti  sono segnati dalla fatica e dalla dignità che solo il lavoro può conferire. Uno degli uomini scava la terra con un badile, mentre l’altro lavora la pietra con martello e piccone. La madre sta in piedi tra loro, simbolo di forza e resilienza. Queste tre figure sono collocate su una base che richiama la geografia del mondo. Il blocco di cemento su cui poggiano simboleggia la prua di una nave, evocando il viaggio e la speranza di una vita migliore. Il monumento ci ricorda che l’emigrazione, sebbene talvolta possa portare ricchezza, è sempre accompagnata da lavoro duro, sofferenza e privazioni. Ad organizzare le manifestazioni per il cinquantesimo anniversario dell’inaugurazione, che avvenne il 13 luglio 1974, è l’Associazione Piemontesi nel Mondo, guidata dal presidente Michele Colombino, con il patrocinio del Comune di San Pietro Val Lemina ed il sostegno della Regione Piemonte. I dettagli del programma sono in via definizione, ma l’impalcatura esiste già: venerdì 21 giugno vi sarà una serata dedicata al cinema dell’emigrazione.  Sabato 22 giugno, in mattinata, un convegno internazionale a Torino e, nel pomeriggio, il trasferimento a San Pietro Val Lemina ed a Frossasco, cui seguiranno una “merenda sinoira” e, in serata, un concerto bandistico. Domenica 23 giugno il clou della festa, con in mattinata l’apposizione di una targa ricordo del cinquantesimo al monumento ed un convegno con i Comuni piemontesi gemellati in ogni parte del mondo dove vi sia la presenza organizzata di piemontesi e

dei loro discendenti. Seguiranno il pranzo e, nel pomeriggio, un concerto di musica popolare. «Il monumento è dedicato alla fiumana immensa di corregionali che lasciarono nel corso di vari decenni il nostro Piemonte per emigrare,  quasi sempre con dolore, sofferenza e rimpianto: moltissimi se ne andarono come esuli della miseria, ricchi però di un patrimonio di tradizione e valori che hanno caratterizzato la loro nuova realtà di pellegrini, costruttori di un mondo dai nuovi

confini – spiega il presidente Colombino -. Si svolgeranno incontri con figli e nipoti di emigrati provenienti da vari Paesi e tra Comuni gemellati in varie parti del mondo, con scambio di esperienze. Si terranno incontri istituzionali, approfondimenti culturali, con proposte per interscambi, collaborazioni e progetti di “turismo delle radici”, per la migliore accoglienza di coloro che vorranno assaporare il gusto e il profumo delle origini.  Non potranno mancare alcuni momenti musicali per riproporre sentimenti, sensazioni, nostalgie in musica, vecchi canti delle nostre tradizioni coronati dall’inno ufficiale dei Piemontesi nel mondo: “Noi soma piemontèis”». Sul sito web dell’associazione,  www.piemontesinelmondo.org si sta realizzando un portale multimediale, uno spazio digitale in cui le  associazioni, gli enti, i Comuni e tutti gli interessati potranno partecipare  virtualmente all’evento, inviando  documenti, saluti, foto, video, audio, da condividere con tutti i partecipanti e presentare le varie realtà a tutto il mondo (per informazioni

si può scrivere alla vice presidente Luciana Genero, alla seguente mail: colombino@piemontesinelmondo.org). Conclude il presidente Colombino: «Trasmetteremo alle nuove generazioni il senso di appartenenza, unione e fraternità indipendente dalle distanze geografiche, confermando i valori risalenti alle origini del fenomeno migratorio, tuttora insiti nel nostro orgoglio “piemontese” aperto al mondo, all’umanità, messaggeri di concordia sull’esempio dei nostri emigrati, come scrisse il nostro grande poeta piemontese Nino Costa nella poesia “Rassa nostrana – Ai Piemontèis

ch’a travaja fòra d’Italia”: «Tut ël Piemont ch’a va a cerchesse ‘l pan, tut ël Piemont con sua parlada fiera, che ‘nt le bataje dël travaj uman a ten auta la front… e la bandiera». («Tutto il Piemonte che va a cercarsi il pane, tutto il Piemonte con la sua parlata fiera, che nelle battaglie del lavoro umano tiene alta la fronte e… la bandiera »). (Renato Dutto-Pagina Piemontesi nel Mondo, 15 marzo 2024 , Piemonte Newsletter della Regione)/Inform)

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