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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Farnesina, concluso il Comitato di Presidenza del Cgie: sempre più vicina la Conferenza Stato-Regioni- Provincie Autonome – Cgie in programma per i primi giorni di aprile

ITALIANI ALL’ESTERO

ROMA – Il Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone, insieme ai membri del Comitato di Presidenza  Silvana Mangione, Giuseppe Maggio, Rodolfo Ricci, Gianluca Lodetti, Mariano Gazzola ha incontrato la stampa al termine della riunione del Comitato di Presidenza del Cgie svoltasi alla Farnesina dal 17 al 19 febbraio. Tanti i temi trattati l’atteso quanto l’imminente appuntamento della Conferenza Stato-Regioni-PA-Cgie che si terrà dal 1 al 3 aprile 2020: un momento che si faceva attendere da oltre un decennio.“La Conferenza era prevista per novembre ma poi è slittata per ragioni economiche – ha spiegato Schiavone – sebbene poi ci sia stata negli ultimi mesi Un’accelerazione per riuscire comunque a convocarla. Da questa plenaria dovrà uscire un programma triennale per il Governo ma in ogni caso l’obiettivo ultimo sarà consentire alle istituzioni coinvolte di interagire costantemente anche oltre il momento della Conferenza in sé”. Il Segretario Generale ha poi illustrato alcuni passaggi importanti dell’ultimo anno e dell’attualità : il protocollo d’intesa universitario a margine del seminario dei giovani di Palermo dell’aprile 2019 per la mobilità studentesca, il protocollo d’intesa sul turismo siglato con l’Enit il 18 febbraio proprio durante l’attuale Comitato di Presidenza, l’accordo  con il Museo Nazionale dell’Emigrazione di Genova che aprirà nel 2021per la messa in rete delle varie sedi museali. Si è parlato anche di rinvio delle elezioni dei Comites e del referendum costituzionale del 29 marzo prossimo. “Le elezioni per il rinnovo dei Comites erano previste per l’aprile 2020 ma si è preferito rinviarle per non sovrapporle al referendum e per non sovraccaricare di lavoro la rete diplomatica e consolare. Attendiamo dal 2017 anche la riforma del Cgie e dei Comites che è al momento ferma : in proposito chiediamo un dibattito parlamentare che prenda atto dei cambiamenti dei nostri flussi migratori nell’ultimo ventennio. Così come chiediamo che ci sia un effettivo diritto all’informazione e alla partecipazione politica: per esempio di questo referendum costituzionale si parla poco in Italia e all’estero”, ha lamentato Schiavone Il Segretario Generale si è poi soffermato sull’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Elisa Siragusa (M5S), eletta nella ripartizione Europa, in cui si chiedono spiegazioni riguardo alla scelta del Cgie di diramare, in una nota ufficiale, l’invito ai connazionali a votare contro la proposta del taglio dei parlamentari. “La mia posizione personale è quella di colui che farà la propria battaglia per fare in modo che i cittadini votino contro questa proposta referendaria – ha precisato Schiavone – ma anche come Cgie vorrei ricordare che nell’ultima plenaria, proprio sul taglio dei parlamentari, si era raggiunto un parere contrario unanime ad eccezione di una sola astensione. Se passa la riforma l’auspicio è quello di un riequilibrio della rappresentanza in altre forme. Già gli attuali diciotto eletti all’estero, per quelli che sono i numeri dei connazionali che vivono fuori dall’Italia, rappresentano una quota esigua”, ha rimarcato Schiavone parlando infine di Brexit. Nelle ultime ore sarebbe infatti stata avanzata l’ipotesi da parte del Regno Unito di ricorrere al rilascio dei visti a punti, sul modello australiano, penalizzando di fatto coloro che non conoscono l’inglese e che non hanno una qualifica professionale di rilievo. “E’ una situazione in continuo fermento ma bisogna pensare a dare certezze a coloro che non possiedono grandi professionalità di poter essere reintegrati in Italia”, ha sottolineato Schiavone concludendo la sua analisi, più in generale, sul problema della cancellazione di alcuni diritti fiscali acquisiti nel tempo dai connazionali all’estero. Sono quindi intervenuti anche gli altri consiglieri. Silvana Mangione (Vice Segretaria per i Paesi Anglofoni extra Ue) ha parlato del coinvolgimento dell’Ice e delle università per incrementare non solo lo studio e la promozione della lingua italiana in se stessa quanto le iscrizioni ai corsi universitari che abbiano peculiarità attinenti alla cultura italiana. Soddisfazione è stata espressa sulla prossima pubblicazione del secondo cofanetto della collana dedicata alle attività del Cgie, contenente anche la documentazione del seminario delle donne all’estero del 2018 e il seminario dei giovani di Palermo del 2019. “Vorremmo poter celebrare anche la prima conferenza delle donne italiane nel mondo”, ha rilevato Mangione che poi si è soffermata sull’incontro con del Comitato di Presidenza con il nuovo Direttore generale del Maeci per il Sistema Paese, Lorenzo Angeloni: “Ha idee molto chiare – ha sottolineato Mangione  – e proiettate nel futuro per stringere il legame tra l’insegnamento della lingua e Sistema Italia”. Il vicesegretario generale per l’Europa Giuseppe Maggio ha parlato del problema del depotenziamento della rete consolare anche in Europa e della carenza in questo ambito di personale. Un’altra questione sollevata da Maggio è quella della mancanza di docenti scolastici nelle scuole italiane all’estero. Anche Mariano Gazzola (Vicesegretario Generale per il Sud America): si è soffermato  sulla mancanza di personale all’interno della rete consolare. “Dovevano essere assunte 447 nuove unità ma è ancora tutto fermo per il blocco nelle prove” , ha precisato Gazzola che vuole chiarimenti in merito; un giudizio positivo è stato invece espresso per l’incremento nel rilascio dei passaporti da parte della rete consolare, mentre, nonostante alcune sperimentazioni positive, continuano nel continente sudamericano le file le pratiche di cittadinanza. Rodolfo Ricci (Vice Segretario Generale del Cgie di Nomina governativa) ha menzionato la questione drammatica del sud dove negli ultimi anni si sono registrate 600 mila partenze, che hanno riguardato tra l’altro 240 mila giovani laureati. “Occorrono politiche per il rientro, così come politiche volte a ricollegare all’Italia anche chi decide di restare all’estero: bisogna riconsiderare un target fondamentale che è quello dei diritti di cittadinanza, non vedendo soltanto queste persone come delle risorse”, ha commentato Ricci plaudendo al progetto “Sud 2030” e all’idea della creazione di una rete di talenti per il sud. Gianluca Lodetti, membro del Comitato di Presidenza,  ha acceso i riflettori sulla questione della convenzione tra patronati e Maeci che è stata più volte auspicata dal Cgie ma che si è nuovamente arenata. “Di fronte alla marcata criticità nell’erogazione dei servizi di cittadinanza da parte  della rete consolare, mi rende perplesso il fatto che si preferisca a volte una privatizzazione dei servizi invece di usufruire di quegli enti che collaborano da tempo in chiave sinergica coi ministeri”, ha rilevato Lodetti. (Simone Sperduto/Inform)

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