direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Ethical Fashion Initiative dell’International Trade Centre  insieme ad Ambasciata d’Italia in Kenya e Ufficio Regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Designing the Future, a Green and Inclusive Fashion Ecosystem”: lanciata presso il Centro di Formazione Don Bosco di Nairobi una nuova iniziativa triennale finanziata dal Governo italiano per promuovere la moda sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro in Kenya

 

NAIROBI – Questa mattina, la Ethical Fashion Initiative (EFI) dell’International Trade Centre (ITC), insieme all’Ambasciata d’Italia in Kenya e all’Ufficio Regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), hanno lanciato una nuova iniziativa triennale finanziata dal Governo italiano per promuovere la moda sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro in Kenya. L’evento si è svolto presso il Centro di Formazione Don Bosco di Nairobi, alla presenza di Susan Mang’eni, Segretario Permanente del Dipartimento di Stato per le Medie e Piccole Imprese; Mercy Wanjau, Segretario di Gabinetto; Roberto Natali, Ambasciatore d’Italia; Giovanni Grandi, Titolare della Sede regionale dell’AICS a Nairobi; Stephen Jackson, Rappresentante delle Nazioni Unite in Kenya; Alex Musembi, co-fondatore di Africa Collect Textiles; e Lilian Kahiro, direttrice di Ushinde. L’iniziativa replica il modello sviluppato da EFI per rafforzare gruppi di artigiani, piccoli produttori e imprenditori, con particolare attenzione a donne e giovani, attraverso sistemi di progettazione e produzione circolari. L’iniziativa di rivolge a 2.500 persone provenienti da comunità svantaggiate in tutto il paese, che beneficeranno di formazioni specializzate nell’ottica di garantire migliori condizioni di lavoro e maggiore accesso al mercato e ad aziende di moda di calibro internazionale.

L’Ambasciatore Natali ha sottolineato che questa iniziativa segna un’ulteriore tappa fondamentale nella rinnovata attenzione al continente africano e al popolo amico del Kenya nel quadro del Piano Mattei per l’Africa.

Giovanni Grandi di AICS ha affermato: “Valorizzando artigiani, piccoli produttori e imprenditori, il nostro obiettivo è favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile. Occupazione e creazione di imprese rappresentano uno dei pilastri dell’impegno della Cooperazione Italiana in Kenya, e attraverso questa iniziativa puntiamo a sfruttare il potenziale offerto dall’incredibile spinta imprenditoriale del Kenya e della sua giovane popolazione».

“Gli artigiani Kenyani sono creativi di fama mondiale; ciò che a volte manca è l’accesso ai mercati e ai sistemi internazionali, che permetterebbero di portare la loro produzione al livello successivo. Questa iniziativa favorirà proprio questo, avvicinando le competenze locali a quelle internazionali, portando vantaggi reciproci a livello di sistema globale della moda”, ha affermato Stephen Jackson, Rappresentante delle Nazioni Unite in Kenya.

“Lavorare con le PMI Kenyane – in particolare quelle che impiegano donne e giovani – e consentire loro di migliorare la loro competitività nel commercio nazionale, regionale e globale, è una pietra miliare per la crescita economica del nostro Paese”, conclude Susan Wang’eni. “Sono lieta che l’Ethical Fashion Initiative, che ha una solida esperienza nel supportare le MPMI della catena del valore della moda, stia lanciando questo progetto in Kenya, creando nuove opportunità di lavoro e valorizzando le capacità creative e produttive locali”.

L’iniziativa mira a capitalizzare l’esperienza di EFI nella gestione delle filiere della moda in Kenya per contribuire a una crescita resiliente e a società inclusive. Il progetto coinvolge 2.500 artigiani, piccoli produttori e imprenditori del design, principalmente donne e giovani, provenienti da comunità svantaggiate in tutto il paese, che riceveranno formazioni specializzate nell’ottica di favorire le loro connessioni con le principali aziende di moda a livello internazionale, creando opportunità di lavoro dignitose e di lungo termine. L’iniziativa intende inoltre replicare e scalare i processi e le pratiche sostenibili utilizzate dagli artigiani Kenyani, sempre più richiesti dai consumatori globali, con la promozione di progettazione e produzione circolari, l’utilizzo di energie rinnovabili, di materiali organici e/o riciclati. L’iniziativa seguirà il quadro di “Due Diligence, monitoraggio e reporting sulla sostenibilità aziendale” sviluppato da EFI, che garantisce una condotta aziendale socialmente responsabile in tutte le sue operazioni.

EFI è un programma di punta dell’International Trade Centre, un’agenzia congiunta delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. EFI crea e rafforza imprese sociali nelle economie emergenti, collegando marchi internazionali nel campo della moda e delle arti con artisti, designer, artigiani e piccoli produttori locali di talento. Investitori e consumatori consapevoli trovano valore in un circolo virtuoso che crea non solo prodotti di qualità, ma anche lavoro stabile e dignitoso per donne, uomini e comunità di creativi.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) è l’Agenzia governativa italiana che svolge le attività tecnico-operative necessarie alla realizzazione delle iniziative di cooperazione internazionale. I suoi obiettivi sono l’eliminazione della povertà, la riduzione delle disuguaglianze, la promozione dei diritti umani e della dignità umana – compresa l’uguaglianza di genere – il sostegno alla prevenzione dei conflitti e ai processi di pace. La sua sede centrale è a Roma, con un ufficio di supporto a Firenze; può contare su una rete di 18 uffici in tutto il mondo per valutare le esigenze locali, realizzare iniziative di sviluppo, monitorare i risultati e costruire partnership a livello locale. L’Ufficio Regionale dell’AICS a Nairobi è responsabile per Kenya, Somalia, Tanzania, Uganda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda. (Inform)

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