CGIE
ROMA – Dopo gli interventi istituzionali di Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri, e Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, la riunione online monotematica del Cgie sulle modalità delle elezioni per il rinnovo dei Comites ha visto un lungo dibattito che si è protratto tra membri di Cgie, Comites o comunque persone attive nel mondo degli italiani all’estero. Mariano Gazzola, Vicesegretario Generale Cgie per l’America Latina, ha parlato di due criticità, con o senza pandemia, ossia la mancanza di personale nei consolati e il problema legato alla campagna di informazione relativamente alle modalità di iscrizione per le elezioni. Giuseppe Maggio, Vicesegretario Generale Cgie per Europa e Nord Africa, ha lamentato la mancanza di attenzione da parte di Governo e Parlamento per le funzioni propositive proprie del Cgie che ha approvato in assemblea e messo a disposizione della politica un documento riguardante proprio i Comites, affinché ci fossero aggiornamenti legislativi. Rodolfo Ricci, Vicesegretario Generale Cgie di nomina governativa, ha apprezzato gli sforzi notevoli dell’amministrazione per tentare di far quadrare il tutto con elementi di apertura in merito alle procedure elettorali. Ricci ha però delineato un quadro critico rispetto allo stato attuale dei diversi Comites nel mondo. “In questi anni sono stati raccolti solo marginali suggerimenti del Cgie”, ha però lamentato Ricci. Silvana Mangione, Vicesegretario Generale Cgie per i Paesi anglofoni extraeuropei, ha spiegato che in un caso di urgenza per il Covid e per la carenza di personale nei Consolati come quello che stiamo vivendo è il Governo a dover intervenire in applicazione dei principi costituzionali. “In tanti anni di esperienza ho visto che quando Governo e Ministro degli Esteri sono forti si riesce ad arrivare a soluzioni politiche a protezione delle esigenze degli italiani all’estero”, ha commentato Mangione. Franco Papandrea (Cgie-Australia) ha chiesto quante persone abbiano visionato le informazioni già esposte sui siti consolari: “penso che siano numeri esigui, dall’analisi del traffico sulla rete internet”. Ernesto Pravisano (Comites Amsterdam) ha ricordato come i requisiti procedurali per le elezioni e in particolare per l’autentica delle firme siano troppo stringenti, visti anche i tempi ristretti. Tommaso Conte (Comites Stoccarda) ha espresso delusione per le mancate risposte ricevute finora. Conte ha anche sottolineato le attese troppo lunghe per i servizi consolari. Isabella Parisi (Cgie-Germania) si è chiesta quali fossero le cause antecedenti al 2015 allorché venivano rinviate per anni le elezioni dei Comites, esprimendo delusione anche per difficoltà come la questione dell’inversione dell’opzione di voto, che non esiste in Italia ma solo all’estero. Gerardo Pinto (Cgie-Argentina) ha richiamato l’attenzione sul problema di dover avere Consolati al completo ovunque per creare omogeneità e normalizzazione di una situazione molto delicata. Vincenzo Arcobelli (Cgie-USA) ha parlato di difficoltà chiare e oggettive con principi che riguardano la Costituzione stessa: “bisognerebbe inquadrare meglio la realtà e agire per dare rispetto a tutti i connazionali”, ha commentato Arcobelli esprimendo preoccupazione anche per il funzionamento di Fast It. Edith Pichler (Cgie-Germania) si è detta preoccupata per il diritto dell’emigrazione storica che potrebbe essere maggiormente in difficoltà nel partecipare alle elezioni. Luciano Alban (Comites Zurigo) ha lamentato come si stia parlando più di aspetti tecnici che politici, preoccupato anche dal rischio di una bassa affluenza. Nello Gargiulo (Cgie-Cile) ha sottolineato le difficoltà procedurali e si è chiesto se abbia senso andare oggi a parlare ai connazionali di elezioni quando c’è gente che non riesce a prendere un appuntamento per altre pratiche consolari. Aldo Lamorte (Cgie-Maie) parlando dall’Uruguay sempre di procedure elettorali ha parlato di difficoltà di funzionamento del sistema di iscrizione tramite Fast It: “l’iscrizione deve essere semplice in una situazione difficile”, ha rimarcato Lamorte. Gianluca Lodetti (Cgie- Cisl) ha espresso preoccupazione per l’assenza della politica nel momento in cui è mancato un sostegno sulla richiesta di posticipare le elezioni e sulla revisione dell’opzione inversa. Lodetti ha anche parlato delle difficoltà a mettere in campo, vista la sofferenza della rete consolare, tutte le risorse per avere un voto davvero partecipato. Il Consigliere ha anche menzionato la questione ancora irrisolta della convenzione Patronati-Maeci. Norberto Lombardi (Cgie-Pd) ha ricordato la buona notizia dell’approvazione dell’istituenda Bicamerale alla Camera. Pur esprimendo riconoscimento per gli sforzi dell’amministrazione, Lombardi ha anche auspicato un piano straordinario per migliorare il funzionamento dei consolati. Pietro Mariani (Comites Madrid) è intervenuto circa la questione di ineleggibilità a seguito di due mandati, chiedendo che ci sia maggiore chiarezza nelle procedure. Marcelo Carrara (Cgie-Argentina) ha ricordato come finora in Argentina la campagna informativa del Maeci per le elezioni abbia prodotto al momento poco più di tremila iscrizioni, trasmesse attraverso le diverse modalità di iscrizione. “Ci chiediamo quindi se l’informazione messa in atto sia sufficiente per informare in modo capillare i nostri connazionali”, ha commentato Carrara. Wilma Quinteros Chavez (Comites Bolivia) ha ricordato le problematiche della rete consolare dicendosi quindi d’accordo con le elezioni, a condizione che ci siano i presupposti per una più ampia partecipazione. Rita Blasioli Costa (Cgie-Brasile) ha chiesto una valutazione della situazione pandemica come una condizione di necessità e urgenza. Vincenzo Mancuso (Cgie-Germania) ha richiamato l’attenzione sul concetto di semplicità nell’esecuzione all’estero di diritti e doveri. Francesco Pascalis (Comites Victoria-Tasmania) ha parlato di un confronto che perdura su tematiche rimaste più o meno immutate nel tempo. “E’ un trattamento che non meritiamo, ci troviamo ancora in una situazione di stallo. Meritiamo che ci sia da parte del Governo italiano un intervento per porre fine a questi problemi”, ha rilevato Pascalis. Salvatore Tabone (Comites Metz) ha chiesto delucidazioni maggiori su incandidabilità e incompatibilità. Giuseppe Stabile (Cgie Spagna-Portogallo) ha lamentato come su questi argomenti la politica sia arrivata in ritardo. Stabile ha evidenziato che ci si trova a ridosso delle elezioni senza sapere se i più giovani che vogliano partecipare alla consultazione elettorale per i Comites abbiano accesso a tutta la documentazione necessaria; ha chiesto chiarezza e omogeneità su questioni tecniche come quella dell’autentica delle firme e sincronia nelle informazioni. Dubbi sono stati espressi infine sulla Bicamerale, invitando a leggere ogni singolo emendamento. Nel rispondere ai quesiti posti, il Direttore Generale Luigi Maria Vignali ha chiarito che ci saranno verifiche sul numero di utenti che hanno avuto accesso alle informazioni nei siti della rete consolare, così come sono partite già da alcune sedi mail massive per informare gli iscritti Aire della tornata elettorale. L’invito è stato rivolto anche ai Comites stessi che “possono fare molto per informare gli elettori”, ha sottolineato Vignali che ha spiegato come l’amministrazione si stia impegnando per poter arrivare ad ottenere l’autentica a distanza. Su Fast It, Vignali ha ricordato come siano previsti anche altri sistemi di iscrizione, senza alcuna volontà di privilegiare un metodo piuttosto che un altro. “C’è un impegno fornire gli altri servizi essenziali della rete consolare”, ha evidenziato Vignali per quanto riguarda i problemi segnalati dai territori. Schiavone ha chiuso l’incontro invitando a capire come procedere perché da tempo va avanti una discussione sui ruoli e sulle responsabilità. “Rispetto al passato c’è stato un anticipo delle procedure, ma resta aperta la questione sulla tenuta o meno delle elezioni. In giro per il mondo c’è incertezza diffusa su questo aspetto”, ha commentato Schiavone spiegando come ci sia ancora da recuperare molto in termini di diritti elettorali all’estero. L’invito è stato quello di ragionare seriamente su un eventuale rinvio: la convinzione infatti è che, con la spinta necessaria, la partecipazione al voto all’estero sarebbe più alta rispetto agli ultimi dati registrati. (Simone Sperduto/Inform)