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Domani l’incontro online con lo scrittore Paolo Cognetti intitolato “Dall’altra parte della montagna: Mario Rigoni Stern e la scoperta della guerra”

CULTURA

L’iniziativa, organizzata dall’IIC di Haifa e Tel Aviv, sarà trasmessa sul canale YouTube dell’IIC di Haifa

 

HAIFA – L’Istituto Italiano di Cultura di Haifa organizza domani, giovedì 27 ottobre, alle ore 18.30, un incontro online intitolato “Dall’altra parte della montagna: Mario Rigoni Stern e la scoperta della guerra” a cura di Paolo Cognetti.

L’evento, in italiano e in ebraico, sarà trasmesso sul canale YouTube dell’IIC e fa parte della serie intitolata “In che modo i libri potrebbero aiutarci a salvare la pace ed evitare le guerre?” organizzata in collaborazione con l’IIC di Tel Aviv per dare spazio alle voci della cultura italiana, invitate a esprimersi su temi attuali e offrire così spunti di riflessione.

Paolo Cognetti ha vinto nel 2017 il Premio Strega, il Premio Strega Giovani e il Prix Médicis étranger con “Le otto montagne” (Einaudi, 2016), romanzo tradotto in oltre 40 Paesi e dal quale è stato tratto l’omonimo film vincitore del Premio della giuria all’ultimo Festival di Cannes 2022 e presentato al Festival Internazionale del Cinema di Haifa 2022.

Da tempo, Cognetti ha scelto di aderire al filone della letteratura di montagna ambientando i suoi romanzi più recenti in alta quota, lontano dalle logiche turistiche e dai ritmi della città: la sua montagna è un luogo universale, dove la vita si fa più lenta e calma, in un rapporto di ritrovata armonia tra uomo e natura.

Le sue storie si ispirano alla vita reale, a paesaggi e persone che fanno parte della sua quotidianità, come accade nel suo ultimo romanzo, “La felicità del lupo” (Einaudi, 2022). Ambientato a Fontane Fredde, che tanto ricorda Estoul, in Valle d’Aosta, dove l’autore si è trasferito a vivere e ha fondato un piccolo rifugio che accoglie studiosi e appassionati di montagna, “La felicità del lupo” è un libro intimo e delicato che parla di amore, di montagna e della ricerca della felicità.

Per Cognetti, i libri possono aiutarci a superare    le sfide che minacciano di rendere il mondo un posto sempre più fragile, tra crisi climatica e guerre, se decidiamo di affidarci alle parole e agli insegnamenti dei grandi maestri della letteratura legati alla natura e alla montagna, come Mario Rigoni Stern.

Considerato da Primo Levi “uno dei più grandi scrittori italiani”, Mario Rigoni Stern ha vissuto quasi tutta la sua vita sull’altopiano di Asiago, dove era nato e a cui era rimasto sempre profondamente legato, anche nei periodi più tragici della storia dell’umanità, come durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1938 Mario Rigoni Stern si era arruolato volontario alla scuola centrale militare di alpinismo di Aosta. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, aveva combattuto come alpino al confine con la Francia e in seguito sul fronte greco-albanese e in Russia. Dopo la firma dell’armistizio di Cassibile, il 3 settembre 1943, era stato fatto prigioniero dai tedeschi. Rifiutatosi di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini, era stato deportato in un campo di concentramento a Hohenstein, nell’allora Prussia orientale. Solo nel maggio 1945 era riuscito finalmente a tornare a casa, attraversando le Alpi a piedi fino a raggiungere Asiago, da dove aveva deciso di non allontanarsi mai più.

L’esperienza della guerra e la montagna avevano impartito a Mario Rigoni Stern alcune lezioni fondamentali, valide ancora oggi, che aveva deciso di affidare ai suoi libri, tra cui “Quota Albania” (1971), cronaca della breve campagna di Francia e della guerra di posizione sui monti al confine tra Albania e Grecia, e “Sergente della neve” (1953), autobiografia della ritirata di Russia.

Attraverso le sue opere, Mario Rigoni Stern ci ha mostrato come gli uomini possano restare uomini dimenticando di essere soldati e non ascoltando le volontà imposte dall’alto che ordinano di essere nemici, ma soprattutto ci ha insegnato ad ascoltare i nostri cuori, che ci suggeriscono sempre di essere fratelli.

Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Ha esordito con alcune raccolte di racconti pubblicate da minimum fax. Ha scritto Il ragazzo selvatico (Terre di Mezzo, 2013), Le otto montagne (Einaudi, 2016), Senza mai arrivare in cima (Einaudi, 2018) e La felicità del lupo (Einaudi, 2021). Nel 2021 ha curato L’Antonia su Antonia Pozzi (Ponte alle Grazie). Sempre nel 2021 esce, sia come film-documentario sia in forma di podcast, Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord. Con Le otto montagne, che è stato tradotto in oltre 40 Paesi e dal quale è stato tratto un film vincitore del Premio della giuria a Cannes 2022, ha vinto nel 2017 il Premio Strega, il Premio Strega Giovani e il Prix Médicis étranger.

L’iniziativa è gratuita. (Inform)

 

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