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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Discussa dalla Giunta delle elezioni l’elaborazione di un documento conclusivo sull’indagine conoscitiva sulle modalità applicative del voto all’estero

CAMERA DEI DEPUTATI

I punti principali del documento sono l’ipotesi di riforma del sistema elettorale della circoscrizione Estero, delle modalità di espressione del voto all’estero e l’inversione dell’opzione per partecipare al voto

 

ROMA – Si è svolta alla Giunta delle elezioni della Camera dei deputati una prima discussione su un possibile documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle modalità applicative della legge per l’esercizio di voto dei cittadini italiani residenti all’estero (legge n.459 del 27 dicembre 2001), ai fini della verifica elettorale.

Aprendo la discussione, il presidente della Giunta, Roberto Giachetti richiama i punti principali della bozza di documento: l’ipotesi di riforma del sistema elettorale della circoscrizione Estero, attraverso l’introduzione di liste bloccate o di collegi uninominali e la riforma delle ripartizioni; l’ipotesi di riforma delle modalità di espressione del voto all’estero, mediante la previsione dell’uso dello Spid o l’introduzione del QR code per una maggior garanzia della personalità del voto; e quella di inversione dell’opzione, prevedendo il voto per corrispondenza come modalità da richiedere da parte dell’elettore residente all’estero, che avrebbe come modalità ordinaria il voto in presenza sul territorio nazionale.

Di seguito interviene Gregorio Fontana (Fi) che rileva come l’approfondimento svolto sia seguito con interesse in particolare dai connazionali all’estero. Pur condividendo complessivamente la bozza del documento, a suo avviso sulla modifica delle ripartizioni e l’inversione dell’opzione di voto non sono emersi dati che rendano possibile fornire un’indicazione unanime. Un accordo unanime invece egli ritiene potrebbe trovarsi sul tema delle modalità di espressione del voto, al fine di individuarne alcune che garantiscano maggiormente – rispetto al sistema vigente – la personalità del voto. In particolare Fontana sottolinea l’importanza di ricorrere alle tecnologie digitali, che allo stato non risultano ancora in grado di rendere affidabile l’espressione del voto mediante procedure elettroniche, ma possono essere utili ai fini della garanzia della personalità del voto, attraverso la sostituzione del tagliando elettorale con un documento che l’elettore deve stampare mediante l’utilizzo dello SPID, che tra l’altro – ricorda – sarà obbligatorio dal 1° gennaio 2023 anche per i cittadini residenti all’estero.

Elisa Siragusa (Misto, ripartizione Europa) si augura che il lavoro svolto dalla Giunta possa tradursi in concrete proposte di modifica delle procedure elettorali del voto all’estero e ribadisce il proprio parere favorevole all’ipotesi di inversione dell’opzione, sostenuta a suo giudizio anche dal Ministero degli Esteri. La deputata segnala infatti l’insostenibilità del sistema attuale e ricorda che anche il Ministero dell’Interno abbia indicato l’inversione quale semplificazione delle attuali procedure, pur ammettendo i possibili effetti in termini di riduzione della partecipazione al voto. Per Siragusa il confronto con il dato di partecipazione rilevato per le elezioni dei Comites – dove tale inversione è già prevista – non fornisce un elemento utile di paragone con le elezioni politiche, perché – sostiene – si tratta di organismi poco noti agli italiani all’estero.

L’inversione dell’opzione per la deputata consentirebbe invece di risolvere alcune delle difficoltà legate all’esercizio del voto all’estero e dovrebbe essere accompagnata da una campagna informativa rivolta a tutti gli aventi diritto. Siragusa ricorda poi che dalle audizioni è emerso che il voto in presenza nelle sedi diplomatiche e consolari all’estero non è praticabile e che il voto elettronico, pur rappresentando sicuramente la strada da percorrere per il futuro, non è applicabile nel breve periodo. A suo avviso è inoltre da superare l’attuale meccanismo di inserimento del tagliando elettorale all’interno del plico, che dovrebbe essere sostituito da modalità cartacee o digitali di produzione del tagliando medesimo da parte dell’elettore, per una maggior garanzia della personalità del voto. All’elettore inoltre dovrebbe essere sempre consentito di tracciare informaticamente il plico in tutto il suo percorso, dal momento in cui esso viene spedito al suo indirizzo a quello in cui esso viene sottoposto a scrutinio. Per Siragusa occorre affrontare poi in un prossimo futuro congiuntamente anche il tema della legge sulla cittadinanza, visto l’aumento costante del numero degli italiani residenti all’estero.

Anche Umberto Del Basso De Caro (Pd) si dichiara favorevole all’inversione dell’opzione. In caso di mancata unanimità su questa ipotesi, egli rileva l’opportunità di svolgere ulteriori approfondimenti con esperti della materia sul voto elettronico, e ricorda che oltre alla personalità è fondamentale anche la segretezza del voto. Quanto al sistema elettorale, Del Basso si dichiara favorevole all’introduzione, in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, di collegi uninominali maggioritari, che a suo avviso consentirebbero di arginare alcune criticità che sono state riscontrate con riferimento all’espressione del voto di preferenza.

Dopo aver ribadito che l’eventuale modifica della legge sul voto all’estero resta comunque di competenza di altri organi parlamentari, Alessandro Melicchio (M5S) rileva che la Giunta potrebbe sottoporre a tali organi competenti alcuni temi sui quali vi è unanimità di vedute. A tal proposito, egli esprime perplessità sull’introduzione dei collegi uninominali maggioritari e sulle liste bloccate, perché a suo avviso si correrebbe il rischio di eleggere parlamentari privi del sufficiente collegamento con i territori che sono chiamati a rappresentare; si dichiara pertanto favorevole a conservare il voto di preferenza. Rileva poi che alcune criticità emerse appaiono risolvibili con la digitalizzazione e con il tracciamento dei plichi. A suo avviso inoltre, l’inversione dell’opzione di voto consentirebbe di risolvere in modo più semplice alcuni dei problemi sollevati anche nel corso delle audizioni attraverso l’adozione di misure volte a introdurre requisiti formali per potere esercitare il diritto di voto all’estero. Pur essendo favorevole al voto elettronico, infine, egli riconosce che dalle audizioni è emerso che non vi sono le condizioni tecnologiche per la sua applicazione già dalle prossime elezioni politiche.

Pur concordando che la Giunta non ha dirette competenze legislative, Giachetti segnala che la legge sul voto all’estero dovrà essere necessariamente modificata a seguito della riduzione del numero di parlamentari conseguente alla recente riforma costituzionale e che la Giunta potrà fornire proprie indicazioni ai competenti organi della Camera solo ove si raggiunga l’unanimità dei propri componenti. Dal punto di vista teorico, il voto elettronico costituirebbe la soluzione migliore al problema della personalità e della effettività dell’esercizio del voto. Tuttavia, attualmente – ricorda Giachetti – tale opzione non appare garantire sufficienti livelli di sicurezza informatica. Sull’inversione dell’opzione invece il Presidente della Giunta richiama le obiezioni mosse in proposito da parte dell’amministrazione del Ministero dell’Interno.

Il punto sul quale è emersa unanimità di vedute è quello della digitalizzazione delle procedure, finalizzata alla maggiore garanzia della personalità del voto attraverso l’utilizzo di strumenti quali lo Spid o il QR code – prosegue Giachetti, che ne auspica l’impiego già in occasione delle prossime elezioni. Per concludere, Giachetti si riserva di predisporre una bozza di sintesi delle proposte della Giunta da sottoporre all’attenzione dei Gruppi, che sarà oggetto di discussione in vista dell’approvazione del documento finale dell’indagine conoscitiva. (Inform)

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