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Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
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Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 31° anniversario della strage di Capaci

QUIRINALE

 

ROMA- Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci ha ricordato il sacrificio dei magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e dei poliziotti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, e Vito Schifani. “Una strage, quella di Capaci, – ha aggiunto il Capo dello Stato – che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, – ha rilevato Mattarella – sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria. Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica. Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia”. Da Mattarella viene anche evidenziata, sia la reazione agli attentati della Repubblica, basata su rigore e giustizia, sia come le uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino abbiano fatto sorgere “una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità – ha aggiunto Mattarella – è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone – ha concluso il Capo dello Stato – resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”. (Inform)

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