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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Definitiva approvazione in Aula del ddl di ratifica della Convenzione fiscale tra Italia e Romania

SENATO DELLA REPUBBLICA

 

ROMA – Nella seduta di ieri il Senato ha approvato in via defnitiva il disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Romania per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Riga il 25 aprile 2015, già approvato dalla Camera dei deputati  (v. Inform  http://comunicazioneinform.it/si-della-commissione-esteri-al-ddl-di-ratifica-della-convenzione-tra-italia-e-romania-per-evitare-le-doppie-imposizioni-in-materia-di-imposte-sul-reddito-e-per-prevenire-le-evasioni-fiscali/).

Prima del voto il relatore Gian Carlo Sangalli (Pd) ha spiegato che la Convenzione ha l’obiettivo di aggiornare una precedente intesa bilaterale risalente al 1977, realizzando una più efficace ed equilibrata ripartizione della materia imponibile tra i due Stati contraenti. Le disposizioni, come in molti altri accordi in questa materia, ricalcano il modello di convenzione fiscale elaborato in sede OSCE. L’intesa trova applicazione nei riguardi delle persone fisiche e giuridiche, residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti e limitatamente all’imposizione sui redditi.

L’Accordo definisce il concetto di residenza, di stabile organizzazione e di utili di impresa accogliendo il principio generale in base a cui gli utili di impresa sono imponibili nello Stato di residenza dell’impresa stessa, a eccezione dei redditi prodotti per il tramite di un’organizzazione stabile. Il testo disciplina, quindi, le modalità di tassazione dei redditi immobiliari, dei dividendi e degli interessi, oltre che il trattamento fiscale sui redditi derivanti da lavoro professionale subordinato e dall’attività di artisti e sportivi.

In materia di pensioni, la Convenzione prevede il principio della tassazione soltanto nello Stato di residenza, mentre le remunerazioni derivanti dallo svolgimento di funzioni pubbliche vengono tassate dallo Stato alla fonte. Per evitare doppie imposizioni l’Accordo prevede per entrambe le parti il ricorso al metodo della imputazione ordinaria.

Il disegno di legge si compone di quattro articoli. Il costo da sostenere per l’Italia è valutato in 18.000 euro annui e, quindi, è piuttosto basso, ma la sua importanza è elevata, data la quantità delle imprese italiane che hanno costruito sedi secondarie o insediamenti in Romania. (Inform)

 

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