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Dal Veneto al Brasile: “Piero fa la Merica”, Paolo Malaguti presenta il suo romanzo al Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova (14 febbraio)

ITALIANI ALL’ESTERO

 

GENOVA –  Proseguono gli appuntamenti de “I mercoledì del MEI – CISEI”. Il 14 febbraio,  Paolo Malaguti presenterà il suo ultimo romanzo “Piero fa la Merica” (ed Einaudi, 2023).

Il libro racconta una storia di emigrazione vista attraverso gli occhi del quindicenne Piero che, partito dal paese veneto di Montello per cercare fortuna in Brasile, si ritroverà ad avere a che fare con un mondo altrettanto povero e inquietante ma totalmente diverso. L’incontro si terrà nella  Sala Cisei del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, con inizio alle ore 17. Ne discuterà l’autore in dialogo con la professoressa Alessandra Vannucci, dell’Università degli Studi di Torino, introdotti da Fabio Capocaccia, presidente del CISEI.

“Piero fa la Merica”. La nota dell’editore: “Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Lì in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al mato, tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilità di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. Nel groviglio del mato, oltretutto, sarà lui a scoprire quello che nessuno aveva rivelato ai migranti. La loro terra appartiene ad altri, i nativi che quelle colline le abitano da sempre. Nel suo nuovo romanzo, Paolo Malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana. Con la felicità narrativa che ben conosciamo e una lingua che ha i colori del veneto, dell’italiano e del portoghese, ci proietta in un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza”. Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. È autore di Sul Grappa dopo la vittoria (Santi Quaranta 2009), Sillabario veneto (Santi Quaranta 2011),I mercanti di stampe proibite (Santi Quaranta 2013), La reliquia di Costantinopoli (Neri Pozza 2015, con cui ha partecipato al Premio Strega), Nuovo sillabario veneto (BEAT 2016), Prima dell’alba (Neri Pozza 2017), Lungo la Pedemontana. In giro lento tra storia, paesaggio veneto e fantasie (Marsilio 2018) e L’ultimo carnevale (Solferino 2019). Per Einaudi ha pubblicato Se l’acqua ride (2020 e 2023, premio Latisana per il Nord-Est ex aequo, premio Biella Letteratura e Industria, e finalista al premio Campiello), Il Moro della cima (2022, premio Mario Rigoni Stern e premio Monte Caio) e Piero fa la Merica (2023) .Per l’incontro, ad ingresso libero e gratuito, è consigliata la prenotazione scrivendo a: segreteria@museomei.it (Inform)

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