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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

“Conoscere per partecipare”, secondo incontro virtuale della Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove del Cgie

CGIE

 

L’intervento del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci Luigi Maria Vignali

 

ROMA – Si è tenuto domenica 11 ottobre in videoconferenza il secondo incontro del ciclo “Conoscere per partecipare” promosso dalla Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero presieduta dalla consigliera Cgie per la Francia Maria Chiara Prodi, che ha precisato come al termine dell’intero ciclo sarà prodotta una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’ per orientarsi all’interno degli spunti emersi durante le dirette web. L’obiettivo principale di questi incontri, che si pongono quale continuazione dell’esperienza del Seminario dei Giovani di Palermo del 2019, è quello di formare i giovani connazionali nel mondo al fine di generare un rinnovamento generazionale consapevole in vista delle elezioni di Comites e Cgie previste per il 2021. Proprio il primo incontro era stato incentrato sui Comites. In questo secondo appuntamento il focus è sul Cgie. Ospite dell’incontro è stato Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, che ha parlato dell’importanza di questa attenzione per il mondo dell’associazionismo e per i giovani connazionali. “Il Seminario di Palermo per me ha rappresentato un punto di svolta decisivo nel futuro dell’associazionismo italiano all’estero. Il primo auspicio è programmare, appena ce ne saranno le condizioni, un nuovo appuntamento per i giovani italiani nel mondo: quel seminario è stata un’occasione feconda con entusiasmo genuino per mettersi in gioco e portare una visione nuova all’interno del mondo dei connazionali all’estero”, ha spiegato Vignali puntando l’attenzione sull’esigenza di riallacciare i legami con l’Italia da parte di chi è all’estero da molti anni ma anche da parte della nuova mobilità che magari lascia delusa l’Italia. La domanda, che si è posto anche Vignali, è incentrata su cosa dovrebbe offrire l’Italia a chi è all’estero.

“Mi sento molto responsabilizzato in questo – ha precisato il Direttore Generale – e c’è una domanda di servizi in termini di documenti che devono essere corrisposti in tempi ragionevoli e con una nuova modalità d’interazione con la rete diplomatico-consolare. E’ un impegno grande che ci siamo assunti come Ministero ma non è facile perché la situazione della pubblica amministrazione italiana è complessa e avremmo bisogno di più personale nelle Ambasciate e nei Consolati; stiamo operando per la digitalizzazione e lavoriamo per l’introduzione della Carta d’identità elettronica iniziando dai Paesi europei”, ha aggiunto Vignali precisando come quella cartacea “non sia più accettata da alcuni Paesi anche perché falsificabile”. Si tratta di una sorta di corsa contro il tempo considerando che la data limite è stata fissata al 28 febbraio dell’anno prossimo: si cercherà di avere una proroga sia su Spid che su Carta d’identità elettronica per comunicare con la pubblica amministrazione. Lo stesso portale Fast-It è in continuo aggiornamento. Anche i fondi del Recovery Fund saranno indirizzati a modernizzare gli strumenti digitali della rete diplomatico-consolare. Vignali ha ricordato diverse attività e proposte di successo provenienti dai Comites o dai Consolati: così da novembre la web radio “Radio Com” di Bruxelles connetterà i giovani connazionali con un esperimento trasversale; poi l’esperienza del Cap di Parigi per connettere i professionisti; e ancora il “Think Tank” di Buenos Aires e la “Rete Rosa” promossa a San Francisco. Il 2021 sarà anche l’anno del rinnovo del Cgie e dei Comites: “un’occasione importante di partecipazione da ottenere passando anche per la comunicazione”, ha concluso Vignali che auspica il raggiungimento di una doppia cifra per quanto riguarda la percentuale di partecipazione degli aventi diritto al voto alle prossime elezioni dei Comites.

Il Professore Simone Battiston, collegato da Melbourne in Australia, ha messo a punto un sondaggio online lanciato all’indomani delle recenti elezioni, anonimo e disponibile in più lingue: una ricerca universitaria indipendente e portata avanti da tre ricercatori, volta ad analizzare il grado di partecipazione, o meno, alle elezioni. E’ una ricerca che si pone l’obiettivo di far luce in modo analitico su questo aspetto tra i connazionali all’estero. Tra gli argomenti ci sono anche le riflessioni sul tema della cittadinanza e delle riforme ad essa connesse; quindi l’eventuale riforma della ripartizione estera e del voto elettronico. Il Direttore Vignali ha riconosciuto come il tema dell’aggiornamento della legge di cittadinanza sia molto sentito anche in Italia dove si parla da tempo di Ius Soli. “Credo che prima o poi si arriverà ad una riforma della legge di cittadinanza in Italia – ha commentato Vignali – e quella sarà anche l’occasione per lavorare su una legge di riforma per chi all’estero. Ad oggi la legge è molto generosa e offre la possibilità di diventare italiano a chiunque abbia un’ascendenza nel tempo e le nostre Ambasciate e Consolati hanno ricevute domande basate su carte risalenti al 1848. E’ chiaro che queste carte non indicano necessariamente affinità culturali oppure una reale volontà di diventare parte di una comunità ma si traducono in una richiesta di passaporto, quello italiano, che è molto ‘potente’ perché evita tanti visti nel mondo. Questo è un aspetto che andrà valutato, perché queste richieste hanno un costo in termini di tempo per quanto riguarda l’erogazione dei servizi consolari”, ha sottolineato Vignali che ha parlato anche di voto elettronico. “Il sistema di voto all’estero presenta  problematiche, sta arrivando ad un punto in cui è sempre più difficile da organizzare con un corpo elettorale che cresce: nell’ultimo referendum siamo arrivati a 4 milioni a mezzo, quindi altrettanti plichi da spedire in tantissimi Paesi con costi elevati. Vorremmo sperimentare il voto elettronico, certamente non alle politiche ma per esempio alle elezioni dei Comites per chi ha già Spi e Cie”, ha sottolineato Vignali rilevando anche la possibilità che in alcuni paesi dei 180  interessati vi possano essere problemi per il funzionamento di internet.

Eleonora Medda, consigliera per il Belgio e membro del Comitato di Presidenza del Cgie, ha spiegato cos’è il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. E’ un organo composto da 63 consiglieri (43 eletti all’estero e 20 di nomina governativa) in carica in teoria per 5 anni, salvo slittamenti per cause di forza maggiore. Oltre all’Assemblea Plenaria che impegna tutti i consiglieri, ci sono: il Comitato di Presidenza, la Commissione di nomina governativa, le Commissioni continentali, le Commissioni tematiche. La legge istitutiva del 1989, riformata più volte, all’art. 1 recita che il Cgie è “l’organismo rappresentanza delle comunità italiane all’estero presso tutti gli organismi che pongono in essere politiche che interessano le comunità all’estero”. Si tratta di una grande casa alle cui fondamenta ci sono i Comites, ossia i Comitati degli Italiani all’Estero eletti in ogni Circoscrizione consolare con un minimo di tremila residenti; questi, nel loro ruolo di rappresentanza dei cittadini e delle associazioni presso le autorità diplomatico-consolari, eleggono il Cgie il quale è l’organo di rappresentanza e consulenza presso il Governo e il Parlamento nazionale. In ottemperanza agli artt. 3 e 35 della Costituzione il Cgie ha anche la funzione di vigilare sulle condizioni di vita e sui diritti delle comunità italiane nel mondo, rafforzandone il legame culturale, sociale e politico con l’Italia. “Il Cgie ha facoltà conoscitive, consultive, propositive e programmatorie”, ha spiegato Medda ricordando che l’organismo elabora una relazione annuale con proiezione triennale presentata tramite il Governo al Parlamento per tracciare un’analisi dell’anno passato e le prospettive per i tre anni successivi. E’ stata ricordata anche la partecipazione del Cgie alla Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome per tracciare al meglio le linee programmatiche per le comunità all’estero. Il Cgie ha svolto un ruolo importante anche durante l’emergenza Covid dei mesi scorsi, per esempio sollecitando il Governo ad attivarsi con fondi ulteriori da destinare agli italiani all’estero, come nel caso del decreto ‘Cura Italia’ con l’inserimento di capitoli di spesa ulteriori per l’assistenza diretta; oppure il cosiddetto ‘reddito di emergenza’ poiché i cittadini residenti all’estero non potevano di fatto accedere al ‘reddito di cittadinanza’: al ‘reddito di emergenza’ possono accedere gli iscritti Aire una volta riacquisita la residenza in Italia. Silvia Alciati, consigliera del Cgie per il Brasile, ha suggerito di lavorare con il ritmo adeguato alla preparazione delle elezioni di rinnovo degli organismi rappresentativi tenendo a mente la prospettiva e l’orizzonte di aprile 2021, pur in assenza ancora di una data certa. Maria Chiara Prodi ha infine ricordato l’appuntamento dell’8 novembre che vedrà la partecipazione di Luigi Scaglione, Coordinatore delle Consulte Regionali per l’Emigrazione; in preparazione anche un incontro per il 13 dicembre legato all’emergenza Covid per condividere studi ed esperienze e per vedere quali siano state le condizioni dei connazionali nel mondo. (Simone Sperduto/Inform)

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