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“Conoscendo”, terzo incontro dell’Associazione Terra di Mar del Plata: ospite il musicista Pablo Marino

ASSOCIAZIONI

 

 

MAR DEL PLATA – Si è tenuto il terzo incontro del ciclo “Conoscendo” edizione 2021, moderato da Gino Ponzini e organizzato dall’Associazione “Nuevas Generaciones Terra” di Mar del Plata che riunisce i discendenti emiliano-romagnoli. Ospite del terzo incontro è stato l’artista, musicista e insegnante Pablo Marino: un amore per la chitarra iniziato all’età di tredici anni. Come molti suoi coetanei si avvicina alla musica attraverso stili come il rock: una passione stilistica mai messa da parte e coltivata ascoltando miti come Santana o Joe Satriani, nonostante gli studi di taglio più accademico e formale effettuati presso il conservatorio e la specializzazione in un genere musicale popolare come il tango che, per stessa ammissione dell’artista, “è un genere che ha un forte legame con la cultura italiana”. Il ricordo è andato inevitabilmente alla figura di un’autentica icona del tango argentino: il maestro Astor Piazzolla. Pablo Marino lavora presso una scuola intitolata a “Leonardo Da Vinci” che pone una grande attenzione all’Italia. “Sono felice di avere questo rapporto con la cultura italiana”, ha commentato Marino che ha ricordato le sue origini italiane legate a un piccolo paesino del Molise. L’artista ha avuto modo di visitare Roma, Firenze, Venezia e Salerno. “Salerno per la presenza del mare mi ha ricordato un po’ Mar del Plata”, ha commentato l’artista. “Il tango ha la musica e i testi molto ricercati, con parole assai profonde. Va approcciato con rispetto”, ha spiegato Marino precisando che più di altri generi questo in particolare necessita di tre figure indispensabili: compositore, paroliere e interprete. “Il tema della nostalgia, dell’attaccamento alla terra e dei migranti si ritrova nei testi di un tango. La figura femminile rappresenta di solito la donna che restava nella terra d’origine mentre l’uomo emigrava da solo”, ha evidenziato Marino. In una sua composizione, intitolata “Compartiendo”, l’artista mostra momenti di vita quotidiana, di amici seduti ad un tavolo o impegnati in un ballo: scene di normalità che, per tanti mesi, sono state negate dalla dura realtà delle restrizioni dovute alla pandemia. Anche Marcelo Carrara (CGIE-Argentina) ha ricordato il forte legame che c’è tra il tango e le storie di emigrazione: “le più grandi orchestre d’epoca di tango avevano origini italiane”, ha spiegato Carrara evidenziando come la musica stessa sia uno strumento per valorizzare quanto fatto dall’emigrazione italiana in Argentina. Ringraziamenti per questo tipo di attività culturale svolta in Argentina sono giunti infine da Giovanni Piazza, presidente dell’Associazione Piacenza nel Mondo e membro della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo. (Simone Sperduto/Inform)

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