direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Conferenza di fine anno del Premier Conte: si è parlato di Covid, Recovery Plan, tenuta della maggioranza e delle problematiche del giornalismo italiano  

ISTITUZIONI

Organizzata dall’Ordine dei Giornalisti e Associazione Stampa Parlamentare

ROMA – Si è tenuta la conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, apertasi con un minuto di raccoglimento per le persone scomparse in questo drammatico 2020. La conferenza è stata organizzata dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare che hanno in apertura posto l’attenzione su temi riguardanti non solo la categoria ma l’intera società civile perché senza una stampa davvero libera non può esistere la democrazia: i temi toccati sono stati quelli delle cosiddette ‘querele bavaglio’ e l’inaccettabile carcere per i giornalisti, lì dove su tale punto la stessa Corte costituzionale ha posto alla politica un termine per legiferare. “Auspichiamo soluzioni politiche rapide”, hanno chiesto i giornalisti facendo appello al Premier anche su equo compenso e sistema previdenziale. Colonialismo digitale, inquinamento della rete e sovrabbondanza di fake news sono sicuramente altri problemi da affrontare al più presto. Sulle querele bavaglio Conte ha ricordato come sia un tema tuttora all’ordine del giorno del Parlamento: “ci sono varie iniziative parlamentari ed è giusto trovare una formula di sintesi, il Governo vuole dare il suo contributo”, ha spiegato il Premier evidenziando come sia il Ministro Lamorgese che il Sottosegretario Martella abbiano lavorato per la riattivazione dell’osservatorio per i cronisti minacciati. Sulla questione del carcere per le condanne per diffamazione a mezzo stampa, Conte ha menzionato a sua volta la relativamente recente sentenza della Corte costituzionale che ha dato un anno di tempo per intraprendere una riforma di tipo legislativo. E’ stata riattivata anche la commissione sull’equo compenso per i liberi professionisti.

Prossimo passaggio urgente è però sul Recovery Plan, dopo la bozza tecnica che ha messo sul piatto gli esiti degli incontri bilaterali con ministeri e amministrazioni. “Adesso serve una sintesi politica urgente e va fatta nei prossimi giorni. L’iter è far uscire il documento al più presto dal Consiglio dei ministri e farlo arrivare in Parlamento”, ha precisato il Premier non soddisfatto dal ritardo sul cronoprogramma con il rischio di disperdere i 209 miliardi messi a disposizione dall’Europa e anche il patrimonio di credibilità che spetta alla politica. “Siamo in sintonia con la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen ma dobbiamo continuare in questo confronto per rafforzare le nostre priorità”, ha aggiunto Conte che sul fronte Covid ha annunciato l’arrivo di un altro vaccino verso la fine di gennaio. Per quanto riguarda il ‘piano vaccini’ è stata confermata la priorità per le categorie degli operatori socio-sanitari, dei residenti e del personale delle RSA; a seguire gli ultra 80enni e chi ha patologie croniche. “Il primo impatto significativo si vedrà entro la primavera”, ha sottolineato il Premier che ha toccato anche la questione del sovraffollamento nelle carceri, reso ancor più drammatico proprio in virtù di questa pandemia. “Ci sono ulteriori preoccupazioni per chi vive in un contesto di costrizione. Nel complesso la situazione è sotto controllo dal punto di vista pandemico: su un totale di 53 mila detenuti ne sono stati finora accertati come positivi circa 800 “, ha evidenziato il Premier che ha parlato di poche decine di persone recluse sintomatiche o addirittura ricoverate. L’alleggerimento è stato condotta attraverso lo strumento della detenzione domiciliare mentre nuove assunzioni sono previste per la Polizia penitenziaria.

Per la riapertura delle scuole dopo le festività ci sarà massima flessibilità coinvolgendo anche prefetti e amministrazioni periferiche al fine di trovare una sintesi; per stessa ammissione di Conte, resta però difficile immaginare di operare con efficacia se non si riesce a coordinare città per città anche un problema apparentemente banale come quello del trasporto pubblico dove “servirebbe quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto per rispettare il distanziamento sociale”. L’auspicio è arrivare a una didattica integrata mista al 50%, ossia tra presenza e distanza, a partire dal 7 gennaio per le scuole superiori”, ha espresso questa speranza il Premier che sulla crisi con Renzi ha rispedito al mittente ogni possibilità di accettare degli “ultimatum che non appartengono al mio bagaglio culturale e politico”. Sulla possibile crisi di Governo collegata alla delicatezza del periodo – tra legge finanziaria da 40 miliardi e bilancio pluriennale europeo – Conte ha dichiarato : “sono qui per programmare il futuro e non potrei mai distogliermi da questo obiettivo per mettermi a programmare una campagna elettorale”. Un pensiero è andato quindi alle vittime della pandemia lì dove l’Italia ha forse pagato l’avere la popolazione più anziana d’Europa. “Nella seconda ondata abbiamo visto misure restrittive dappertutto e in modo anche più incisivo rispetto all’Italia. Contiamo di raggiungere una buona fetta di popolazione su base facoltativa con il vaccino”, ha commentato Conte dribblando la domanda su un’eventuale obbligatorietà del vaccino che al momento sembra esclusa. Conte si è poi soffermato sugli attacchi via social nei confronti della giovane infermiera Claudia Alivernini, la prima persona a vaccinarsi in Italia. In proposito il Premier ha espresso massima solidarietà all’infermiera. “Tutto ciò è inaccettabile ancor più adesso che stiamo realizzando un piano vaccinale che consentirà di mettere in sicurezza il Paese”, ha sottolineato Conte che sul sistema di monitoraggio ha per ora confermato quello già vigente con la suddivisione dell’Italia in tre fasce: verde, arancione e rossa “salvo che la cosiddetta variante inglese del Covid (che sarebbe solo più rapida a diffondersi ma non più pericolosa in termini clinici) non imponga misure diverse a fronte di un’eventuale terza ondata”. Il Premier ha anche ricordato come nel frattempo siano in fase di avanzamento le ricerche innovative sulle terapie monoclonali in grado di neutralizzare il virus.

In conclusione Conte ha espresso il desiderio di presentare già a metà febbraio il Recovery Plan. Per quanto riguarda la gestione socio-economica emergenziale in ambito nazionale, Conte ha ricordato i 5 miliardi stanziati per gli ammortizzatori sociali e la ‘cassa Covid’ gratuita alle aziende fino a marzo 2021 con il blocco dei licenziamenti. “Stiamo già lavorando per far fronte allo scenario preoccupante che ci aspetta ad aprile. Finora è stato scongiurato il licenziamento di circa 600 mila lavoratori”, ha sottolineato il Premier menzionando per il 2021 anche numerosi investimenti per il sud nelle infrastrutture ferroviarie e stradali e l’immissione di 25 mila insegnanti di sostegno nel mondo della scuola. Sulla riforma della legge elettorale (l’attuale ‘Rosatellum’) a fronte anche dell’avvenuto taglio dei parlamentari “sarà necessario realizzare un meccanismo normativo che consenta un efficace contro-bilanciamento in termini di rappresentanza effettiva”, ha spiegato Conte. Soddisfazione è stata espressa sul reddito di cittadinanza perché circa 3 milioni sono stati finora i beneficiari che altrimenti non avrebbero avuto mezzi di sostentamento. “Se guardiamo gli indici di povertà, questa misura ha avuto un impatto importante sul concetto di inclusione sociale. La misura è sicuramente da migliorare perché ancora pochi sono coloro che hanno percepito il reddito e che hanno però poi trovato un lavoro”, ha concluso Conte. (Simone Sperduto/Inform)

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