direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Concluso il G7 dei Ministri degli Esteri a Capri, Tajani: “Continueremo a lavorare per essere dei protagonisti attivi per una de-escalation in tutta l’area del Medioriente”

ESTERI

 

CAPRI – Al termine della riunione dei Ministri degli Esteri del G7 svoltasi a Capri, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha fatto il punto con in giornalisti sugli esiti dei lavori. “Credo che questi 3 giorni di lavoro siano stati un successo – ha esordito il Ministro dopo aver ricordato il difficile momento legato al conflitto a distanza tra Israele e Iran – perché abbiamo registrato una grande unità di intenti, una convergenza sulle più importanti questioni internazionali, dal Medioriente al Mar Rosso, alla situazione in Ucraina, ma anche sulla situazione dell’Indopacifico. Abbiamo anche deciso di fare in modo che la nostra collaborazione sia permanente, che ci sia un costante contatto giorno dopo giorno tra i nostri ministeri, per uno scambio di informazioni, per fare delle scelte sempre più comuni sulle grandi questioni internazionali, compresa la disinformazione”. Il Ministro ha poi sottolineato come il messaggio politico del G7 sulla crisi mediorientale tra Israele e Iran si sintetizzi in una parola chiave: “de-escalation”. “Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare – ha precisato Tajani entrando anche nel merito dell’attacco notturno di Israele all’Iran – per essere dei protagonisti attivi per una de-escalation in tutta l’area del Medioriente. E’ da stanotte che sono in contatto con l’ambasciata d’Italia a Teheran e con l’ambasciata d’Italia a Tel Aviv, e voglio subito segnalare che non c’è alcun problema per i nostri connazionali”. Il Ministro è poi passato ad illustrare i contenuti dei documenti conclusivi del G7.  “Abbiamo approvato 2 documenti conclusivi, – ha spiegato Tajani – uno riguarda la situazione nel Medioriente, e l’altro la situazione dell’Ucraina. Nel primo documento abbiamo condannato il recente attacco da parte dell’Iran contro Israele. Il G7 sostiene la sicurezza di Israele, ma invitiamo entrambe le parti a lavorare per evitare una escalation. Il G7 lavorerà per questo risultato e chiediamo a tutte le parti di dare un positivo contributo per questo sforzo collettivo. Chiediamo inoltre all’Iran di cessare il rapporto con Hamas e il supporto ad Hezbollah, e non si esclude la possibilità di adottare sanzioni verso l’Iran o altre misure in risposta a quello che è accaduto o a quello che potrebbe accadere con altre azioni destabilizzanti. Per quanto riguarda Gaza, – ha proseguito il Ministro – abbiamo ribadito il nostro impegno al cessate il fuoco immediato e sostenibile, per garantire il rilascio degli ostaggi, e per garantire altresì l’arrivo di beni, alimenti per la popolazione civile palestinese. A questo proposito ci è stato un riconoscimento da parte tutto il G7, inserito nel documento conclusivo, per il lavoro italiano con il progetto “Food for Gaza” che abbiamo presentato, uno strumento di pace in quest’area difficile. Abbiamo inoltre ribadito anche il no all’offensiva militare israeliana a Rafa, e continuiamo sottolineare che il nostro obiettivo è quello di avere due stati per due popoli. Per quanto riguarda il Mar Rosso – ha continuato Tajani – la sicurezza della navigazione è  per noi una priorità. Ricordo che per la sicurezza delle rotte commerciali è stata varata l’operazione dell’Unione Europea Aspides che agisce in stretta collaborazione con Prosperity Guardian e che sta continuando le sue attività a favore delle navi mercantili in transito. Continueremo a seguire giorno per giorno l’evoluzione della situazione in continuo e costante forte coordinamento tra i paesi del G7”. Per quanto riguarda la crisi in Ucraina Tajani ha ricordato che al G7 di Capri è stato invitato il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba. “ Ho avuto con lui – ha rilevato il Ministro – un incontro bilaterale e abbiamo ribadito la necessità di una pace lunga e duratura, che rappresenta un’assoluta priorità della presidenza italiana del G7. Ho parlato di questo anche con il Ministro della Difesa Crosetto, in quanto lavoriamo per trovare le formule migliori per continuare a sostenere Kiev. In questo ambito abbiamo concordato come necessaria ed urgente un’azione coordinata con i partner globali in vista del vertice della pace di giugno”. Tajani ha inoltre posto in evidenza il fatto che la Presidenza italiana del G7 intenda rinnovare la collaborazione con l’Africa. “Abbiamo invitato a partecipare nel G7 come ospite esterno – ha spiegato Tajani – il Ministro degli Esteri della Mauritania, paese che ha quest’anno è alla guida dell’Unione Africana. Abbiamo posto il Sahel al centro dell’agenda G7. Non dobbiamo poi dimenticare che il continente africano nell’agenda politica dell’Italia rappresenta una priorità. C’è infatti il piano Mattei, ne abbiamo parlato ieri durante il nostro incontro, che è stato apprezzato dai nostri amici africani, e direi che anche su questo c’è la voglia di svolgere un ruolo importante da parte del G7.  Sempre per quanto riguarda l’Africa – ha aggiunto il Ministro – ho voluto ribadire che il tema delle emigrazioni va risolto a livello internazionale, con soluzioni strutturali, che agiscono sulle cause di fondo”. Il Ministro ha inoltre sottolineato la necessità di preservare la stabilità internazionale dell’area dell’Indopacifico, un regione fondamentale per gli equilibri politici e per il commercio mondiale, in cui la Cina rappresenta  un interlocutore indispensabile, per affrontare le sfide globali e gli scenari di crisi.  Tajani ha infine segnalato sia la firma di un memorandum d’intesa con il Segretario di Stato Blinken, dove Italia e Stati Uniti si impegnano a garantire la libertà dell’informazione, sia la difficile situazione ad Haiti che si sta cercando di affrontare attraverso la creazione di un gruppo di lavoro. Un contesto che ha già visto impegnata l’Unità di Crisi della Farnesina per il recupero di alcuni nostri connazionali bloccati nel paese. (Lorenzo Morgia/Inform)

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