ITALIANI ALL’ESTERO
Su “Presenza” l’intervento del Consigliere CGIE del Cile Aniello Gargiulo all’ incontro civico-formativo del Com.It.Es a Concepción
CONCEPCIÓN – Dal 2015 ho l’onore di rappresentare i connazionali del Cile nel Consiglio Generale degli italiani all’estero, il CGIE, la cui funzione principale è quella rappresentare le comunità italiane nel mondo e promuoverle come vere risorse per coltivare anche le relazioni con l’Italia nei diversi ambiti: culturale, commerciale e oggi più recente con il programma di turismo delle radici che alimenta i viaggi delle nuove generazioni nelle terre di origine dei nonni e dei bisnonni alla scoperta delle proprie origini. Tutto ciò trova la sua logica, quando si tratta di mantenere il giusto equilibrio tra un’identità che non deve scomparire e l’integrazione nelle società locali.
Questo incontro promosso dal Comites del Cile, denominato: la comunità italiana di Concepción e del BIO BIO si riunisce in assemblea civica e formativa, non posso esimermi da alcune considerazioni personali anche considerando i già 30 anni di rapporti che ho avuto sotto diverse funzioni con le comunità italiane della Regione.
1.Se consideriamo i 55 italiani che nel 1890 erano residenti nella città di Concepción ed il numero di coloro che oggi sono iscritti della Regione (circa 3300) nel Registro degli Italiani all’Estero, denominato A.I.R.E. che è stato istituito con legge del 27 ottobre 1988, possiamo evidenziare un primo aspetto che caratterizza questa comunità italiana: Una crescita che ha avuto origine e si è sviluppata come in altri luoghi, alimentando la presenza italiana nel mondo che oggi conta più di 7 milioni di iscritti in questo registro.
Inoltre, considerando che le stime sul numero di italo discendenti di seconda, terza, quarta e quinta generazione potenzialmente candidati alla cittadinanza italiana nel mondo intero, in 80 milioni ne risulta che la regione Bio Bio ha anche un buon potenziale numerico di candidati a questa cittadinanza. Mi limito solo a questi dati perché la questione della Cittadinanza verrà affrontata come indicato nel programma.
3.All’inizio degli anni ’90 le opere migratorie della città si sono riunite e come obiettivo immediato hanno concentrato le loro energie per dare vita alla ‘attuale Scuola Italiana di Concepción. Guardando indietro di 30 anni, senza dubbi la decisione è stata accertata.
In quegli anni 1994-1995 come presidente del Comitato delle Associazioni Regionali Italiane del Cile, il CARI, mi toccò organizzare a Concepción un incontro di giovani italiani del Cile con l’obiettivo anche di stimolare la partecipazione dei giovani di Capitan Pastene con un rapporto che diventasse più stretto ed efficace con le altre comunità italiane del Paese. Ricordo che anche in questa occasione abbiamo avuto la presenza di un diplomatico dell’Ambasciata d’Italia e da lì sono nate anche le prime collaborazioni a supporto della scuola italiana che stava muovendo i primi passi in un rapporto più diretto con quello che viene chiamato il Sistema Paese ed è poi entrata gradualmente nel circuito dei diversi tipi di Scuole riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri italiano.
*Quindicinale della Comunità italiana in Cile