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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Cgie – La relazione di governo illustrata dal sottosegretario con delega agli italiani nel mondo Vincenzo Amendola

ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

 

Tra i temi affrontati, la necessità di riformare gli organismi di rappresentanza, le risorse stanziate ai diversi capitoli di spesa – fondi per i Comites, assistenza diretta e indiretta, enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana, – innovazione dei servizi consolari, situazione della collettività in Venezuela

 

ROMA – Ad illustrare la relazione di Governo sulle politiche rivolte ai connazionali all’estero nella prima mattinata di lavori dell’assemblea plenaria del Cgie è stato il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo Vincenzo Amendola, anch’egli all’avvio di un nuovo mandato come il Consiglio generale riunito in questi giorni a Roma.

Anche Amendola ha espresso il suo cordoglio per le vittime degli attentati di Bruxelles, ribadendo come occorra rispondere alla minaccia terroristica con “la forza della nostra democrazia e delle nostre libertà”.

Prima di richiamare il quadro degli interventi messi in atto dal Governo, in una cornice, ormai costante negli anni, di “contenimento della spesa”, Amendola ha segnalato come ci sia bisogno di “una grande riflessione sull’esperienza storica degli italiani all’estero, fatta di singole storie individuali di successo, o sofferenza, drammi, fallimenti e conquiste”, un portato che “l’Italia non dovrebbe mai dimenticare di approfondire”. “Gli italiani all’estero sono una componente storica ma anche una realtà dell’attuale società italiana – ha aggiunto il sottosegretario, ricordando come solo in virtù di tale componente e delle esperienze da essa maturate il nostro Paese sia oggi in grado di comprendere il contesto storico in cui si trova, al centro del Mediterraneo, “luogo della storia che si è rimesso in movimento” proponendoci drammatiche vicende legate a guerra e migrazioni che “pensavamo la democrazia europea non avrebbe mai più conosciuto”.

Tra le tante vicende della nostra emigrazione Amendola ha ricordato il 60° anniversario della tragedia di Marcinelle, una sofferenza che egli ritiene “ci determini culturalmente come classe dirigente diffusa del nostro Paese e incida nella nostra capacità di leggere ciò che succede oggi dentro i confini del Mediterraneo e dell’Europa”.

Ricorda dunque come il Cgie sia parte di questa storia, della “proiezione della nostra politica estera” e della “valorizzazione dell’interesse nazionale dell’Italia nel mondo”, sollecitando il Consiglio generale a “rafforzare il legame tra le comunità e i nuovi espatriati” e ricordando come spetti al Cgie in sinergia con la rete diplomatico consolare “assicurare la credibilità degli organi di rappresentanza e accrescere la fiducia dei connazionali nei loro confronti, unendo radici storiche, culture e diverse generazioni che hanno un portato di esperienze e difficoltà differenti”.

Amendola si sofferma poi sull’ultimo rinnovo dei Comites, segnalando come il dato dell’affluenza – il 4,4% degli aventi diritto – sia “il più basso registrato dalla loro istituzione”: “un dato che non deve scoraggiarci”, ma è pur sempre un “dato di realtà” a partire dal quale “organizzare meglio il nostro lavoro”. Per il sottosegretario si tratta dunque di un “punto di partenza per una riflessione necessaria ad individuare proposte operative concrete per il rilancio di questi organismi, anche con il vostro aiuto”, perchè “riformare e rilanciare la rappresentanza è un dovere di tutti noi”. Per il sottosegretario inoltre il dato è “solo in minima parte dovuto alla introduzione di più moderne modalità per il suo esercizio” o “alle circostanze che hanno imposto la proroga del mandato dei procedenti Comites” e una delle risposte sarà che “i Comites facciano in modo che cambi la percezione di essi tra i connazionali all’estero”, “mettendo da parte sterili particolarismi”, rendendosi più visibili all’interno delle collettività e offrendo utili suggerimenti per la soluzione dei rispettivi problemi, percorso tanto più importante quanto più le collettività mutano nel tempo.

Il sottosegretario assicura la disponibilità del Maeci ad affiancare Cgie e Parlamento su proposte di riforma e revisione dei Comites “che non è più rinviabile”, come ribadito – ricorda – anche da atti parlamentari. L’imperativo è dunque “riformare insieme, su un percorso che dia più forza agli organismi di rappresentanza”. Ancora per quanto concerne i Comites, viene ribadito come essi abbiano seguito il piano di riorganizzazione della rete consolare, riducendosi ai 106 oggi operativi, verso cui è previsto uno stanziamento per il 2016 di 1.467 mila euro circa, un +4% rispetto a quanto destinato loro nel 2015. Amendola riconosce l’esigenza formulata a proposito di un loro incremento, ma ricorda anche come essi possano ricorrere ad altre forme di contributi, anche privati, per specifici eventi organizzati, eventi che ritiene possano contribuire a quel richiamo di visibilità prima evidenziato. Incrementati del 22% circa i fondi destinati nel 2016 all’assistenza diretta dei connazionali all’estero (5.600mila euro), che “consentiranno probabilmente di soddisfare gran parte delle richieste di finanziamento pervenute dagli uffici diplomatici” – tra esse anche quelle provenienti dall’Europa settentrionale e destinate a compensare un calo di risorse dirottate da quei Paesi all’emergenza rifugiati, anche se la maggior parte resta indirizzata all’America latina (il 68%). 450 mila euro circa sono i fondi destinati all’assistenza indiretta (-3% rispetto al 2015) che consentiranno di confermare i contributi a 40 enti, in particolare ospedali e case di risposo nei Paesi in cui è più basso il livello di assistenza medico-socio-assistenziale. Una rimodulazione delle richieste di contributo destinate agli enti gestori si è resa necessaria invece vista la riduzione del capitolo di spesa per i corsi di lingua e cultura – promozione la cui delega, chiarisce Amendola, è assegnata al vice ministro Mario Giro – a 9.400 mila euro, -21% rispetto agli 11.800 mila euro stanziati nel 2015. Gli enti gestori che ricevono un contributo sono in totale 97, mentre 33 sono quelli che non hanno più ricevuti fondi per via della revisione della spesa. L’impegno di Amendola – già ribadito in Parlamento anche dal ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni – è quello di ripristinare “il prima possibile” i fondi del 2016 al livello dell’anno precedente. Sono stati privilegiati – evidenzia ancora il sottosegretario – gli enti gestori che curano in particolare la formazione dei docenti, questo anche in considerazione della riduzione del contingente scolastico destinato all’estero, riduzione compensata in parte anche con l’invio, laddove possibile, di dirigenti che potessero almeno garantire coerenza didattica all’insegnamento dell’italiano. Vengono poi richiamati gli adempimenti in corso da parte di Maeci e Ministeri dell’Interno e della Difesa per il referendum del 17 aprile, consultazione in cui è prevista anche la possibilità per i temporaneamente all’estero di decidere se votare in Italia o all’estero, per corrispondenza. Infine vengono richiamati gli investimenti per l’innovazione tecnologica dei servizi consolari – sportello unico, funzionario itinerante per la captazione dei dati biometrici ai fini del rilascio del passaporto, facoltà che viene estesa ora anche ai consoli onorari – e su cui, avverte il sottosegretario, “resta ancora molto da fare e per cui conto sul vostro aiuto”. Innovazioni telematiche sono previste anche per l’acquisizione della cittadinanza italiana attraverso il matrimonio.

Infine, Amendola sottolinea l’attenzione del Governo per la drammatica situazione in cui versa la collettività italiana in Venezuela; in particolare evidenzia come si stia procedendo ad individuare un tasso di cambio più favorevole per il pagamento delle pensioni Inps in loco. (V.P. -Inform)

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