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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Casa Italia, focus sul Regno Unito e le nuove regole sull’aumento dei tetti salariali per gli immigrati

RAI ITALIA

 

ROMA – La trasmissione di Rai Italia “Casa Italia” si è occupata del problema che si sta generando nel Regno Unito e che riguarda anche la comunità italiana: ossia l’aumento dei tetti salariali per gli immigrati, voluta dal Premier Sunak. In sostanza per rimanere Oltremanica e rinnovare il visto si dovrà percepire uno stipendio di almeno 45 mila euro annui contro i circa 26 mila di qualche anno fa. Un problema – spiega la scheda di Casa Italia – che riguarderà anche gli italiani che contano alte presenze , soprattutto a Londra, per un totale di circa 527 mila iscritti Aire in UK. Ne hanno discusso in trasmissione Domenico Bellantone, Console Generale d’Italia a Londra, Marco Varvello, corrispondente Rai dalla sede di Londra, e Rosita Dagh, conduttrice radiofonica di London One Radio. Il Console Bellantone ha rimarcato come già dal 2021, ossia dall’entrata in vigore della Brexit, siano venute meno le regole europee di libera circolazione delle persone. Il Console ha spiegato che quello entrato in vigore con la Brexit è un sistema a punti in base al quale sono richieste alcune condizioni per potersi recare nel Regno Unito a scopo lavorativo. Serve avere un’azienda che sponsorizzi il visto e in più bisogna avere una conoscenza dell’inglese certificata di livello B2, oltre al livello salariale previsto dalla normativa vigente. Nella sola circoscrizione consolare di Londra gli iscritti Aire sono circa 383 mila mentre il totale del Regno Unito arriva al già citato numero di 527 mila. Quella residente nella circoscrizione di Londra è una comunità sostanzialmente giovane con un’età media inferiore ai 40 anni. Ci sono italiani che sono arrivati negli anni 50 del dopoguerra, un’altra giunta in UK negli anni ’80 e ’90; c’è poi un’emigrazione più recente dall’Italia verso il Regno Unito cominciata con il nuovo millennio. Bellantone ha ricordato però che chi ha già un contratto di lavoro stabilito con le precedenti regole, anche salariali, non rientrerà nella nuova normativa: questo ovviamente salvo che non si tratti di contratti che devono essere rinegoziati in futuro e in tal caso saranno soggetti al nuovo tetto salariale. Il Console ha precisato che con le nuove regole sarà favorita di fatto un’immigrazione impiegata in settori molto qualificati. Il giornalista Varvello ha a sua volta ricordato come l’aumento del tetto salariale va a restringere ancora di più le possibilità per chi volesse recarsi a vivere in UK. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha avanzato la proposta al Governo britannico di tornare alla libera circolazione per gli under 30 per un massimo di quattro anni: questo varrebbe reciprocamente anche per i britannici in Unione europea. È stata però abbastanza netta l’opposizione del Regno Unito. Una soluzione potrebbe derivare da accordi bilaterali con singoli Paesi e il Regno Unito ha già accordi con alcuni Stati volti a favorire l’immigrazione di giovani al di sotto dei 30 anni per un massimo di due anni: per ottenere questo tipo di visto basterebbe avere addirittura meno di tremila sterline in banca per dimostrare di potersi mantenere anche senza lavorare. La speranza per gli europei residenti è quello di un prossimo Governo laburista che possa rivedere queste restrizioni. La conduttrice radiofonica Dagh ha parlato della sua esperienza che l’ha vista sposare la missione di London One Radio, intrattenere la comunità italiana ma anche informarla e aiutarla per costruire un ponte con la comunità locale. (Inform)

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