direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Camera, prosegue l’esame delle Commissioni Esteri e Finanze sul provvedimento di ratifica ed esecuzione degli accordi tra Italia e Svizzera sull’imposizione dei lavoratori frontalieri

CAMERA DEI DEPUTATI

 

ROMA – Le Commissioni Esteri e Finanze della Camera dei deputati hanno proseguito l’esame congiunto del provvedimento per la ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra Italia e Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020; e del Protocollo che modifica la Convenzione tra Italia e Svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, insieme a norme di adeguamento dell’ordinamento interno.

Tra gli interventi a seguito dell’esame del testo, quello di Stefano Candiani (Lega) che ha sottolineato la necessità di procedere rapidamente alla ratifica degli accordi, concludendo così “un percorso troppo a lungo sospeso, che ha generato pesanti incertezze nei lavoratori frontalieri”. A suo avviso, tuttavia, la ratifica non scioglie tutti i nodi, “a partire dalla definizione dello status di lavoratore frontaliero”, che egli ritiene sia tuttora “oggetto di una eccessiva discrezionalità”. Pur apprezzando le disposizioni che impongono ai Cantoni svizzeri di versare ai comuni italiani di confine, a titolo di compensazione, una parte del gettito fiscale derivante dalle remunerazioni dei lavoratori frontalieri, Candiani preannuncia l’intenzione di presentare un ordine del giorno che impegni il Governo a riconoscere la specificità dei territori di frontiera, istituendo, ad esempio, una zona economica speciale; a suo avviso infatti, tale iniziativa, o misure analoghe, sarebbero giustificate dalla condizione di oggettivo svantaggio che caratterizza queste aree, che confinano con un Paese extra-UE e come tale non soggetto alle regole del mercato unico.

Arnaldo Lomuti (M5S) chiede invece chiarimenti sull’avvio urgente di negoziati con il Governo della Confederazione per disciplinare il ricorso al telelavoro da parte dei lavoratori frontalieri, considerato che il precedente accordo amichevole è scaduto il 31 gennaio 2023.

Interviene poi Toni Ricciardi (Pd, ripartizione Europa) che segnala l’apprezzamento del Pd per l’Accordo in esame, la cui ratifica è attesa da tempo. Ricorda inoltre che “nel solo Canton Ticino lavorano circa 80 mila italiani, mentre nei cantoni dei Grigioni e del Vallese i lavoratori italiani sono, rispettivamente, 8 mila e 6 mila”. “La Svizzera, che è l’unico Paese estero nel quale l’italiano è lingua ufficiale, è il primo contribuente estero di pensioni erogate attraverso l’INPS, con un importo di 3 milioni di euro annui – prosegue Ricciardi, sottolineando che la comunità italiana in Svizzera è la terza al mondo per numero di componenti.

Ricciardi tuttavia ricorda le problematiche che non vengono affrontate in questi accordi: quella “relativa alla tassazione degli immobili siti in Italia, sui quali grava l’IMU, come anche l’obbligo di inserimento nella dichiarazione dei redditi presentata in Svizzera”, e quella già ricordata da Lomuti sulla prestazione lavorativa da remoto. Sottolinea poi la necessità di superare il concetto di frontiera anomala e ricorda come attualmente non siano più solo i lavoratori italiani a spostarsi in Svizzera, ma avvenga frequentemente anche l’opposto. Egli afferma in conclusione la disponibilità del gruppo del Pd a sostenere qualsiasi accordo che possa contribuire a un miglioramento della condizione dei comuni di frontiera e suggerisce in proposito la presentazione di un ordine del giorno volto alla costituzione di una Zona economica speciale alla frontiera tra Italia e Confederazione.

Simone Billi (Lega, ripartizione Europa) esprime nel suo intervento grande apprezzamento per il proseguimento dell’iter per la ratifica del testo in esame che – rileva – “garantisce la tutela fiscale dei lavoratori frontalieri”.

Per il Governo, il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi interviene per assicurare il pieno impegno del Ministero degli Esteri a interloquire con i Dicasteri dell’Economia e delle finanze e del Lavoro e delle politiche sociali, che esercitano la competenza primaria in materia di disciplina del lavoro da remoto. Le Commissioni approvano quindi la proposta di adottare come testo base per il seguito dell’esame del provvedimento la proposta di legge sul tema approvata in un testo unificato dal Senato. Il seguito dell’esame viene quindi rinviato ad altra seduta. (Inform)

 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform