ISTITUZIONI
(fonte immagine Presidenza del Consiglio)
BRUXELLES – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato nei giorni scorsi a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario, tenendo poi una conferenza stampa sugli esiti dei lavori definendosi soddisfatta sui passi in avanti compiuti. Meloni ha ricordato tre grandi materie trattate, in primis la vicenda Ucraina. “Nelle conclusioni del Consiglio europeo c’è il pieno sostegno alla causa ucraina e alla libertà del popolo ucraino: è stata ribadita la compattezza dell’Europa da questo punto di vista”, ha spiegato Meloni parlando dell’impegno italiano sul fronte finanziario, umanitario e militare. Sulla questione dell’economia e delle catene di approvvigionamento Meloni ritiene che con la pandemia prima e con la crisi ucraina poi, l’Europa abbia capito quanto sia importante avere una strategia sugli approvvigionamenti.
Sul tema dell’allentamento degli aiuti di Stato, è stato evidenziato come questa misura debba essere monitorata “evitando una risposta nazionale a un problema europeo”. Da qui la proposta di un Fondo sovrano europeo: elemento che entra nelle conclusioni del Consiglio. “Oltre al Fondo sovrano la proposta italiana è la possibilità di una flessibilità sui fondi esistenti: quello che abbiamo chiesto è poter usare a pieno queste risorse”, ha spiegato Meloni chiedendo anche che nella riforma del Patto di Stabilità si tenga conto delle decisioni prese in fatto di cofinanziamenti nazionali per i Paesi con minore spazio fiscale. Sulle questioni migratorie è stato poi stabilito un principio: “cambiare l’approccio, diverso da quello degli ultimi anni partendo da una frase mai vista prima ossia l’immigrazione è un problema europeo e quindi ha bisogno di una riposta europea”, ha aggiunto Meloni. “Si deve lavorare su una maggiore cooperazione con i Paesi di provenienza e di transito”, ha evidenziato Meloni parlando di contrasto all’immigrazione illegale con una visione comune europea. “Non è umano mettere il tema dell’immigrazione in mano ai trafficanti di uomini”, ha precisato Meloni sottolineando l’importanza di aver fatto arrivare il tema della condivisione dei problemi migratori su dei documenti ufficiali dell’UE. Sui rapporti bilaterali Italia-Francia e sulle polemiche sorte circa le politiche a favore dell’Ucraina, Meloni ha ribadito come l’importanza sia soltanto nell’avere compattezza. Dunque quello che contava era – per Meloni – la foto di tutti i 27 Paesi membri con Zelensky. “Anticipare questa immagine di compattezza, con una riunione che privilegiava le opinioni pubbliche interne di alcuni, rischiava di indebolire l’opinione complessiva su questa materia: a Parigi c’erano due Presidenti europei ma non ce n’erano altri 25”, ha precisato Meloni sottolineando come con il Presidente francese non ci sia alcun “gelo” mentre è del tutto normale a volte essere in disaccordo. Meloni si è detta in disaccordo sulla visione di chi consideri un ulteriore e più pesante impegno militare italiano in Ucraina come fonte di una possibile escalation nella guerra. “C’è una sola possibilità per arrivare a un tavolo negoziale e quella possibilità è data dall’equilibrio delle forze in campo”, ha ribadito Meloni che ritiene come un’invasione definitiva dell’Ucraina da parte della Russia “porterebbe la guerra più vicino a noi e non più lontana”. “Zelensky a Sanremo? Avrei preferito che ci fosse. Mi è dispiaciuto che ci sia stata una polemica su un tema del genere”, ha concluso Meloni. (Inform)