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Bellunesi nel Mondo: grande successo a Longarone per la presentazione di un libro su Plostina

ASSOCIAZIONI

 

LONGARONE – Grande successo di partecipazione di pubblico, di interesse e di gradimento ha ottenuto a Longarone, sabato 27 maggio, la presentazione del libro di Guido Barzan “Viaggio a Plostina – Comunità bellunese nei Balcani”, edito dalla Cooperativa Libraria dell’Università di Padova. Il volume è la tesi di laurea del giovane autore, il quale, nel 2013, ha effettuato dei periodi di soggiorno a Plostina, in Croazia, piccolo villaggio fondato nel 1876 da emigranti bellunesi. Qui, per circa un secolo e  mezzo, il paese ha  conservato la “bellunesità” negli usi e costumi, mirabilmente raccolta e valorizzata da Barzan nelle interviste agli anziani del luogo, espresse in un colorito dialetto arcaico bellunese, di cui alcuni esempi sono stati letti con trasporto da Silvana Vignaga e Marco Barzan. Vi rivive, a partire dalle origini, la storia della comunità, che poi purtroppo la guerra del 1990 ha impoverito, disperdendone nel mondo le forze più giovani: storia di povertà, di lavoro, di sacrifici, ma anche di orgoglio di tradizioni e principi mantenuti e difesi con  convinzione e amore.

Hanno illustrato la bellezza e il valore del lavoro Gianna Marcato, docente di dialettologia all’Università di Padova, che ha evidenziato, tra l’altro,  la grande ricchezza che danno sempre i dialetti, Adriano Favaro, giornalista de “Il Gazzettino”, nell’esaltazione di vite dedicate al sacrificio ma anche alla sacralità del lavoro, Gioachino Bratti, già presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ricordando alcuni singolari figure del luogo, Sonia Salvador, anche lei già emigrante, vicesindaco del comune di Longarone, il quale, assieme alla locale “Famiglia degli Emigranti”, ha organizzato l’incontro, cui ha portato il pensiero dell’ABM la vicepresidente Patrizia Burigo, ricordando il legame dell’Associazione con quella comunità ove opera una “Famiglia Bellunese”. Ha concluso l’autore ricordando come è e perché è nato il libro e soprattutto il calore e l’umanità incontrati nella sua permanenza a Plostina. (Inform)

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