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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero: presentazione della IV Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie prevista per il 2021

CGIE

 

ROMA – Michele Schiavone, Segretario Generale Cgie, ha introdotto i lavori della Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero in preparazione della IV Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie prevista per il 2021. “La Conferenza si è tenuta nel 2002, nel 2005 e nel 2009: sono trascorsi undici anni dall’ultima edizione della Conferenza e riconosciamo al Premier Giuseppe Conte il merito di aver ripreso quest’attività, prevista entro la metà del 2021 in presenza a Roma”, ha introdotto Schiavone ricordando come nel frattempo ci saranno appuntamenti tra gennaio e febbraio con sessioni tematiche dedicate ai diritti civili e politici dei connazionali all’estero e alla nuova emigrazione: “un fenomeno, quest’ultimo, non più da sottovalutare perché abbiamo più di 6 milioni iscritti all’Aire con oltre centomila espatri annui più milioni di italo-discendenti nel mondo”, ha aggiunto Schiavone menzionando come in questa fase di orientamento per le politiche nazionali sia compito della Conferenza ripensare il ruolo delle nostre comunità nel mondo per renderle parti attive del Sistema Paese. “Oggi il processo di promozione dell’italianità in società sempre più interconnesse e multiculturali richiede la valorizzazione delle nostre storie e del nostro ‘soft power’. L’italianità non si forma solo in ambito nazionale ma nell’interazione del nostro Paese con le nostre comunità all’estero attraverso meccanismi di ‘governance’ tra attività delle Regioni, enti territoriali e cooperazione decentrata”, ha precisato Schiavone illustrando brevemente quali saranno i temi sui quali verterà il lavoro preparatorio del Cgie, quindi macro aree come contenitori per studiare le esigenze degli italiani all’estero: nuova emigrazione, garanzie della libertà di movimento e protezione dei diritti sociali, civili e politici; riforma della legge elettorale, della legge di cittadinanza e la riforma Aire; l’istituzione della Commissione bicamerale per i connazionali all’estero; l’internazionalizzazione del Sistema Paese e delle Regioni; la diffusione dell’insegnamento di lingua e cultura italiana; il turismo delle radici.

Il Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha ricordato gli obiettivi fissati per una Conferenza che ha il compito di dettare le linee guida per le politiche rivolte agli italiani all’estero. Intanto uno sguardo al ruolo dell’Europa che è mutato in questi anni: dall’impatto della società digitale all’idea che i vincoli di bilancio non possano più comprimere quelli che sono diritti universali. Tre sono gli obiettivi principali della Conferenza: nuova emigrazione; internazionalizzazione e proiezione delle Regioni all’estero; diritti civili e politici per la rappresentanza della comunità italiana nonché il diritto di cittadinanza. Boccia ha altresì ricordato l’impatto del taglio dei parlamentari sulla Circoscrizione Estero. “Puntiamo alla garanzia del carattere permanente di questa Conferenza, all’istituzionalizzazione del gruppo lavoro chiamato ‘cabina di regia’ ossia un gruppo che faccia monitoraggio permanente delle proposte, nonché al forum annuale di una Conferenza permanente a latere dell’Assemblea del Cgie a Roma”, ha aggiunto Boccia menzionando l’importanza di una sensibilizzazione dell’Ue rispetto ai valori della cittadinanza europea dentro e fuori i confini comunitari con la nomina di un apposito Commissario. Tre saranno dunque gli appuntamenti preparatori in vista della Conferenza: il 19 gennaio sulle nuove emigrazioni, il 26 gennaio sull’internazionalizzazione e il 3 febbraio sui diritti civili e politici.

E stata poi la volta del Sottosegretario agli Esteri, Ricarlo Merlo che ha evidenziato come occorra “maturare una nuova consapevolezza sulla nuova mobilità e sul flusso degli italiani che lasciano l’Italia alla ricerca di nuove opportunità: un fenomeno che continua ad essere in grande crescita, come registrato nel 2019”. Merlo ha spiegato come la nuova mobilità offra opportunità che tutti gli enti italiani all’estero sono chiamati a cogliere per sfruttare al meglio il potenziale destinato al rafforzamento della posizione dell’Italia nel mondo: “parliamo della valorizzazione delle comunità italiane già presenti da tempo, del potenziamento dei rapporti bilaterali, delle nuove formule per ravvivare l’associazionismo estero e le reti dei giovani professionisti e studenti anche attraverso il ruolo dei social network”, ha sottolineato Merlo puntando proprio sul valore aggiunto che si può generare se all’espatrio corrisponde poi un rientro, quindi se la migrazione diviene circolare superando il concetto di “fuga” su una strada a senso unico senza possibilità di rientro. Il Sottosegretario ha ricordato come le agevolazioni fiscali, insieme a misure lungimiranti, possano incentivare questo rientro. Vi è poi tutto il potenziale del turismo delle radici per offrire agli 80 milioni di italo-discendenti nel mondo un prodotto di qualità: “questo attraverso la formazione di giovani operatori in un settore che può rivitalizzare i borghi italiani”, ha rilevato Merlo ponendo in evidenza come il Decreto Rilancio abbia favorito per esempio il settore edile. Il Sottosegretario ha infine sottolineato, a proposito di servizi consolari, come la carta d’identità elettronica sia disponibile in tutta l’Ue.

Vito Petrocelli, Presidente della Commissione Esteri del Senato, si è detto orgoglioso di aver riportato al centro della legislatura l’attenzione agli italiani nel mondo attraverso lo strumento dell’indagine conoscitiva che ha visto tra gli invitati in audizione l’intero Cgie e che ha scaturito un confronto qualificato con la rappresentanza degli italiani estero. “Sarà compito del Parlamento mediare le proposte giunte riguardanti le nostre comunità, nonostante visioni differenti dei gruppi politici”, ha sottolineato Petrocelli. Piero Fassino, Presidente della Commissione Esteri della Camera, ha parlato di una grande presenza all’estero venuta evolvendosi nei decenni: dalla ricerca di una migliore vita, senza però gli strumenti di comunicazione e di trasporto odierni in un’epoca nella quale difficilmente si tornava, alle odierne interazioni con il nostro Paese costanti e in tempo reale. “E’ poi cambiata la composizione stessa della nostra emigrazione: c’è ancora il flusso in cerca di lavoro ma con giovani laureati e poi ci sono coloro che emigrano per studio o per attività di ricerca. Avremo anche una Commissione bicamerale per gli italiani nel mondo e nella legge di bilancio ci saranno le risorse finanziarie per le elezioni dei Comites nel 2021”, ha concluso Fassino.

Enzo Bianco, Presidente Anci, ha parlato a proposito di turismo delle radici esprimendo disponibilità come Città metropolitane e come Comuni proponendo l’idea di gemellaggi con Paesi terzi che abbiano una presenza forte di connazionali. Ha quindi menzionato il tema del sostegno al Made in Italy e all’internazionalizzazione. Bianco ha ricordato come l’Anci abbia già preso parte ai lavori sul controesodo e sul contrasto allo spopolamento dei piccoli borghi. Elly Schlein, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, ha spiegato come la Conferenza debba dettare le linee guida ma anche dare respiro alle nuove politiche per i connazionali all’estero, anche a fronte della crisi pandemica che ha colpito non solo l’Italia. “Bisogna quindi mettere a sistema e valorizzare le nostre comunità nel mondo: è importante la continuità d’azione, con carattere permanente, della Conferenza”, ha spiegato Schlein auspicando che la cabina di regia controlli la messa in pratica di quanto espresso dal documento programmatico finale. “Bisogna poi includere non solo gli enti locali ma anche i giovani per un dialogo con loro forte e costante, essendo loro gli ambasciatori della nostra presenza estera, ma anche della nostra cultura e lingua”, ha concluso Schlein.

Il Prof. Marco Galdi, Docente di Diritto all’Università Salerno e consulente Cgie, ha illustrato il documento predisposto in tema di diritti civili e politici che sarà oggetto di ulteriore approfondimento nell’assemblea del 3 febbraio prossimo. “Siamo di fronte ad una trasformazione di sistema determinata dalla pandemia e dalla riforma costituzionale con il taglio della rappresentatività per 6 milioni di iscritti Aire e per milioni di italo-discendenti, con una rappresentanza ridotta in Parlamento”, ha evidenziato Galdi ricordando l’importanza della riforma del Cgie, così come determinata nella Plenaria del novembre 2017, nonché l’importanza dei Comites “che vanno messi in condizioni di funzionare perché possono essere di fondamentale importanza, come abbiamo visto proprio durante la pandemia”. Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera, ha proposto di aggiungere le sigle di Anci e Upi (Unione delle Province Italiane, ndr) al nome della Conferenza Permanente Stato-Regione-Province Autonome-Cgie.

Manfredi Nulli, Presidente della IV Commissione Cgie dedicata alla Conferenza Permanente Stato, Regioni, Province Autonome,  CGIE,  si è soffermato sul documento relativo al tema della nuova migrazione, ricordando la grande diaspora di giovani e meno giovani dal territorio nazionale e la necessità di avere un quadro chiaro per prendere iniziative in garanzia di una libertà di movimento responsabile: questo per Nulli significa formazione e accompagnamento, sostegno all’integrazione ampliando l’assistenza con i Consolati ma anche con i Patronati, ripristino della norma per abolire l’Imu su quella che di fatto deve tornare ad essere considerata come ‘prima casa’ degli italiani all’estero posseduta in Italia. Nulli ha ricordato l’importanza dell’informazione e delle politiche in favore dei connazionali come: incentivi fiscali e politiche o bandi specifici, anche regionali, in sostegno di un rientro; riconoscimento dei titoli accademici; potenziamento legislativo sulla libera circolazione; sostegno economico regionale alla rete associativa. “Punto fondamentale, per raggiungere questi obiettivi, è il carattere permanente della Conferenza per lavorare con quotidianità attraverso una cabina di regia che abbia interlocuzione costante con le componenti legislative”, ha spiegato Nulli.

Sul terzo documento tematico dedicato all’internazionalizzazione è intervenuta Silvana Mangione, Vicesegretario Generale del Cgie per i Paesi anglofoni extraeuropei,  che ha ricordato come la legge costitutiva della Conferenza sia dei fine anni ’90 in un’epoca in cui il rapporto col mondo delle migrazioni era diverso da quello odierno. Partendo dall’illustrazione del nuovo logo adottato per la  presentazione della Conferenza , formato da cerchi che si sovrappongono e rappresentano i continenti in cui vivono gli italiani all’estero e tutti gli italiano discendenti dell’emigrazione,  la Mangione ha spiegato come l’emigrazione odierna veda “una sovrapposizione tra forza centrifuga, ossia di partenza dall’Italia e insediamento in altri Paesi, ma anche centripeta per un possibile ritorno fisico e virtuale in un rapporto sempre più stretto con il nostro Paese di origine”. In questo contesto, secondo Mangione, appare evidente un diverso concetto di internazionalizzazione e di scambio tra ‘soft power’ e ‘strong power’: quest’ultimo dettato dalla presenza di oltre 6 milioni di italiani residenti all’estero e di circa 150 milioni di ‘italici’ nel mondo. “L’insegnamento di lingua e cultura è un vincolo fondamentale per il mantenimento di un filo diretto con l’Italia ma anche uno strumento di italianizzazione nei Paesi in cui viviamo”, ha aggiunto Mangione lamentando la cancellazione della Commissione che affiancava l’esecutivo per l’erogazione dei fondi destinati agli strumenti di informazione estera. Bene il Decreto Rilancio per il maggiore rilievo alle professionalità degli italiani all’estero; servirebbe invece una maggiore possibilità per il Cgie di siglare protocolli d’intesa: per esempio per l’internazionalizzazione con le Camere di Commercio, esattamente come avvenuto con l’Enit per quanto riguarda il turismo delle radici. Mangione si è espressa anche sul Patto per l’Export, dove servirebbe “una piena applicazione della promozione integrata con una maggiore partecipazione alla formazione dei Piani Paese”. Sul Decreto Semplificazione la Vicesegretaria del Cgie, ha auspicato una piena digitalizzazione dei servizi consolari per gli italiani all’estero e la creazione di un portale per lingua e cultura che potrebbe essere molto utile agli enti gestori.

Vincenzo Mancuso, Vicepresidente della VI Commissione Cgie, ha invitato a non recidere mai le radici che ci tengono uniti. Si è espresso sui concetti di mobilità, vecchia e nuova, e sull’internazionalizzazione, ma anche sui diritti civili e sulla cittadinanza: quest’ultima legata in un certo senso alle diverse epoche migratorie. “Chi non è emigrato recentemente ha dovuto fare delle scelte sulla cittadinanza, mentre le nuove generazioni possono averne più di una”, ha rilevato Mancuso sottolineando il legame costante da parte del Cgie con le varie istituzioni che si occupano di politiche migratorie. Luigi Scaglione, Coordinatore delle Consulte Regionali, ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal Consiglio Generale nel rapporto di coesione con il mondo delle Consulte Regionali spronate a partecipare. “Penso al lavoro svolto dall’Emilia-Romagna, dal Molise, dall’Abruzzo ma anche dalla Sicilia, che ha avviato un percorso ricostitutivo della propria Consulta”, ha evidenziato Scaglione invitando ad ipotizzare la possibilità di un rientro di decine di migliaia di italiani dall’estero, tra i quali anche coloro che con la nuova emigrazione erano andati alla ricerca di una valorizzazione del sapere acquisito in Italia: un percorso sinergico da fare con le Regioni e la Conferenza Permanente. Uno stesso sforzo va compiuto anche sul fronte del turismo delle radici, preparando il terreno a poter affrontare a pieno regime questo tema quando il contesto pandemico consentirà un ripristino del settore turistico. “Le Regioni cominciano a segnare attivamente il passo nelle loro iniziative specifiche per i connazionali all’estero e non solo nell’assistenzialismo, quindi con un’inversione di tendenza rispetto al passato”, ha concluso Scaglione. (Simone Sperduto/Inform)

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