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Approvato dall’Aula di Palazzo Madama il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra Italia e Australia

SENATO DELLA REPUBBLICA

 

Nel corso della votazione finale è intervenuta per annunciare il sì del suo gruppo la senatrice eletta nella ripartizione Europa Laura Garavini (Italia Viva)

 

ROMA – Il Senato ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra Italia e Australia, fatto a Canberra il 22 maggio 2017, già approvato dalla Camera dei deputati.

Ad illustrare il provvedimento in Aula è stato il relatore Gianluca Ferrara (M5S), che ha spiegato come l’intesa è finalizzata a consolidare e approfondire ulteriormente la collaborazione tra i due Paesi nell’ambito della ricerca pubblica e privata in campo scientifico e tecnologico, già prevista per grandi linee dall’Accordo di cooperazione culturale bilaterale del 1975, e a migliorare le rispettive conoscenze tecnologiche e dotazioni infrastrutturali, anche a beneficio del mutuo sviluppo economico.

Gli oneri economici sono quantificati in 461.000 euro annui a decorrere dal 2020 e le spese di missione in 7.200 euro ad anni alterni a decorrere dal 2020. L’Accordo non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, né con l’ordinamento dell’Unione europea e gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.

Nel corso della votazione finale è intervenuta per annunciare il sì del suo gruppo la senatrice eletta nella ripartizione Europa Laura Garavini (Italia Viva), che ha richiamato quale esempio della cooperazione tra i due Paesi in campo scientifico lo Square Kilometre Array, il progetto relativo al telescopio più grande al mondo cui l’Italia collabora attraverso l’Istituto nazionale di astrofisica e partecipando allo stanziamento europeo di 5 milioni di euro. Il telescopio – ricorda la senatrice – avrà base in Australia occidentale e Sud Africa. “L’Australia è universalmente riconosciuta come un attore protagonista nel settore della ricerca scientifica e di sviluppo di nuove tecnologie. Le nostre università e le rispettive comunità scientifiche condividono rilevanti esperienze e i nostri Governi collaborano ad importanti progetti – sottolinea Garavini, segnalando gli oltre 200 accordi formali di collaborazione che coinvolgono università ed enti di ricerca e richiamando in particolare le collaborazioni nei campi dell’ipersonica, della fisica – materia oscura e onde gravitazionali, –  e dell’adroterapia oncologica.

Per Garavini, “l’Australia è un interlocutore naturale per un Paese come il nostro che vanta un’eccellenza riconosciuta a livello globale nel campo della ricerca” e l’Accordo in votazione “può giocare un ruolo importante per favorire la mobilità delle intelligenze e anche per attrarre e far rientrare i cosiddetti cervelli in fuga, soprattutto in un momento storico come quello attuale in cui la scienza è diventata ancora più cruciale, con il PNRR e l’urgenza di investire in innovazione tecnologica, conversione energetico ambientale e rivoluzione sanitaria”.

“Scienza e ricerca sono componenti strategiche della proiezione esterna dell’Italia – rileva la senatrice di Italia Viva – e contribuiscono a testimoniare nel mondo il valore dell’alta formazione del nostro Paese, anche attraverso bravi ricercatori italiani all’estero, all’incirca 500 in Australia; talenti che hanno trovato lì una seconda casa naturale, in un Paese che investe circa il 2,4 per cento del suo Pil per la ricerca e l’innovazione”.

La senatrice sottolinea dunque come l’Accordo in oggetto miri a rafforzare ulteriormente e promuovere la cooperazione in tutti i settori delle scienze e della tecnologia di interesse comune tra Italia e Australia, includendo “la formulazione e l’attuazione di ricerche, lo sviluppo di programmi e progetti congiunti che coinvolgono sia le imprese sia i ricercatori, lo scambio di informazioni scientifiche e tecnologiche, così come lo scambio di rappresentanti governativi, ricercatori, scienziati, studenti, rappresentanti delle imprese ed esperti tecnici e l’organizzazione di conferenze scientifiche, seminari e workshop su temi di interesse comune”.

“La qualità della ricerca scientifica e tecnologica svolta in collaborazione tra Italia e Australia è già di altissimo livello – ribadisce Garavini – e l’Italia rappresenta un partner di valore per l’Australia, anche grazie alla possibilità di partecipare congiuntamente a progetti dell’Unione europea. La stessa Australia ha inoltre dichiarato che, per rafforzare il sistema di ricerca a livello internazionale, tenderà a favorire proprio quelle collaborazioni capaci di ottenere alti livelli di impatto. L’Italia si colloca proprio in questo segmento poiché le attività di ricerca finora sviluppate sono caratterizzate da elevato impact factor ed i rapporti scientifici sono in continua forte ascesa”.

Il sì di Italia Viva è dunque motivato dal fatto che l’Accordo “ha il merito di rafforzare e potenziare ulteriormente un quadro già ricco di scambi reciproci che abbiamo il dovere di coltivare, per i nostri ricercatori, sia in Italia che all’estero, e per la nostra società in questa fase di ripartenza – conclude Garavini. (Inform)

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