direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

All’esame della Commissione Esteri – Difesa del Senato le intese raggiunte dall’Italia con i Paesi dell’Unione Europea per garantire il voto per il rinnovo del Parlamento europeo ai connazionali italiani residenti nei Paesi Ue

SENATO DELLA REPUBBICA

 

ROMA – La Commissione Esteri – Difesa del Senato ha avviato l’esame sulle intese, raggiunte dal Governo italiano con i Paesi membri dell’Unione europea, per garantire le condizioni necessarie per l’esercizio del voto degli italiani residenti nei Paesi membri dell’Ue per le elezioni del Parlamento europeo. Il relatore Roberto Menia (FDI) ha in primo luogo ricordato come Commissione sia tenuta a formulare un parere entro il prossimo 22 marzo al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in modo da consentire al Governo stesso di emanare un comunicato attestante il raggiungimento delle intese in questione. Menia ha poi spiegato come tali intese siano finalizzate a garantire, in particolare, la segretezza e la libertà del voto, la parità fra i partiti politici italiani, l’assenza di pregiudizio per il posto di lavoro e per i diritti individuali degli elettori italiani, la libertà di riunione e di propaganda politica, oltre alle condizioni necessarie per l’approntamento delle sezioni elettorali e per l’applicazione della legislazione italiana all’interno delle stesse. Il relatore ha inoltre sottolineato come l’atto del Governo in esame ponga peraltro in evidenza i casi in cui le autorità locali abbiano concesso il loro assenso, subordinandolo a specifiche condizioni, per permettere comunque lo svolgimento del voto presso le sezioni elettorali che saranno istituite dalle rappresentanze diplomatico-consolari nei 26 Paesi membri dell’Unione europea. Tra queste condizioni specifiche si ricordano per esempio l’opportunità che la campagna elettorale e le elezioni siano organizzate senza ricorrere a mezzi di comunicazione di massa (Belgio) e nel rispetto della normativa locale in materia (Estonia, Germania, Lettonia); così come la richiesta di istituire sezioni elettorali e di far svolgere le operazioni di voto unicamente o pressoché esclusivamente nell’ambito degli uffici dell’Ambasciata o dei locali diplomatico-consolari o degli Istituti Italiani di Cultura (Estonia, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia); oppure ancora l’impegno a comunicare luogo, date, orario e presunto numero di elettori per ciascun seggio esterno alle sedi diplomatico-consolari (Paesi Bassi) e il divieto di ingenerare confusione nello svolgimento della campagna informativa organizzata per la scelta dei rappresenti locali (nel caso del Lussemburgo). Nel testo viene inoltre precisato che le autorità di Austria, Bulgaria e Romania hanno fatto  riferimento alla condizione di reciprocità in relazione all’esercizio del voto da parte dei propri cittadini residenti sul territorio italiano. Menia ha poi riferito che, per quanto riguarda la data di svolgimento della tornata elettorale, gli altri Paesi dell’Unione europea non hanno posto obiezioni a che le operazioni di voto potranno svolgersi nelle giornate di venerdì 7 giugno (fra le 17 e le 22) e di sabato 8 giugno (fra le 7 e le 22): ciò al fine di permettere il successivo trasferimento in Italia delle schede votate, in ragione del fatto che lo scrutinio sarà effettuato presso le Corti di Appello dei capoluoghi delle cinque circoscrizioni elettorali in cui è suddiviso il territorio italiano. Nel sottolineare la necessità di concludere rapidamente l’esame del procedimento, il relatore ha formulato l’auspicio che la Commissione possa orientarsi ad esprimere un parere favorevole, tenendo conto dell’esigenza di consentire ai cittadini italiani lo svolgimento del voto nel territorio degli altri Paesi membri dell’Unione europea di loro residenza. A seguire è intervenuta la senatrice Francesca La Marca (Pd- America Settentrionale E Centrale ) che ha evidenziato l’impossibilità per gli italiani residenti in Paesi extraeuropei di godere delle medesime condizioni per l’esercizio di voto dei cittadini europei. La deputata ha chiesto quindi di estendere a tutti gli italiani all’estero tali garanzie. Il seguito dell’esame del provvedimento è stato poi rinviato ad altra seduta. (Inform)

 

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