direttore responsabile Goffredo Morgia
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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

All’Aquila l’incontro “Il patrimonio culturale in Abruzzo e i viaggiatori di ritorno. Radici e identità”, l’intervento del Direttore Generale Luigi Vignali: i due i progetti sulle dimore storiche in Abruzzo e sul turismo delle radici fanno riferimento al passato, ma guardano al futuro

ITALIANI ALL’ESTERO

 

L’AQUILA – La Fondazione Carispaq e l’Associazione Dimore Storiche Italiane hanno organizzato l’incontro “Il patrimonio culturale in Abruzzo e i viaggiatori di ritorno. Radici e identità”, durante il quale è stato presentato anche il volume “Dimore Storiche in Abruzzo – Storia identità e patrimonio culturale privato”. Nel corso dell’incontro è intervenuto il Direttore Generale del Maeci per gli Italiani all’Estero Luigi Maria Vignali. “ Il volume che viene presentato – ha esordito il Direttore Generale – è una straordinaria testimonianza del potenziale culturale del nostro Paese e che questa terra in particolare ha da offrire. Qui troviamo dei punti di contatto fortissimi con il progetto del Turismo delle Radici. Stiamo parlando di due progetti che intanto hanno alla base una cultura italiana intesa come patrimonio storico culturale, rappresentato nel primo caso dalle dimore storiche qui in Abruzzo e per il Turismo delle radici dal patrimonio culturale linguistico affettivo nelle nostre collettività nel mondo. Entrambi sono progetti fortemente identitari, hanno l’identità di questa terra che si riflette anche nella capacità di preservare le tradizioni, le proprie dimore”. “Tutti e due i progetti, quello delle dimore storiche e del Turismo delle radici, – ha continuato Vignali  dopo aver rilevato vi è una forte identità italiana fra i connazionali e gli oriundi che vivono all’estero che va preservata e accompagnata a riscoprire le proprie origini – fanno riferimento al passato, il passato degli emigranti, il passato che è stato raccontato, che è stato condiviso in tanti modi, ma che non è mai stato visto, ed il passato delle dimore storiche che appunto vengono preservate e raccontate. Ma entrambi i progetti – ha aggiunto Vignali – guardano al futuro: quello dimore storiche che evidentemente vuole rappresentare uno dei tanti possibili volani di sviluppo turistico e non solo culturale del territorio, e quello del turismo delle radici che riguarda un nuovo modo per intendere il turismo, promuovendo un turismo di accoglienza non di semplice ricettività”. “Il turista delle radici – ha poi spiegato il Direttore Generale  – è l’italo discendente che viene dall’estero e vuole innanzitutto essere accolto, vuole riscoprire la propria terra, vuole vedere quello che gli è stato raccontato. Quindi tradizioni culturali, enogastronomiche, folcloristiche, i luoghi naturalistici, l’artigianato, tutto quello che i territori hanno da offrire. Allo stesso tempo chi visita le dimore storiche evidentemente vuole provare delle emozioni che fanno riferimento al passato, ma si riflettono in un idea di bellezza, che è  un altro carattere identitario degli italiani specialmente all’estero. Quindi ecco l’emozione, il viaggio esperienziale, l’esperienza delle dimore storiche, questi sono temi veramente interconnessi”. Il Direttore Generale ha poi sottolineato l’esigenza sia di preparare i territori all’accoglienza del turismo delle radici con un’offerta ben strutturata e coerente , sia di far conoscere all’estero questa variegata offerta turistica che si sta preparando in Italia per questo settore. Vignali , dopo aver ricordato la presenza nelle regioni italiane di 20 enti del terzo settore volti ad acquisire ed elaborare le offerte per il turista delle radici che arrivano dai territori, ha ricordato la presentazione alla Bit di Milano del portale multimediale ITALEA che rappresenta un primo accesso dei turisti delle radici a questa nuova offerta. “In questo portale – ha rilevato Vignali – verranno condensate tutte le possibili esperienze che si offrono al turista delle radici, che sono ad esempio , oltre a quelle di cui vi ho parlato, la riscoperta dei propri alberi genealogici. E’ infatti molto importante per il turista delle radici vedere la propria linea di discendenza. Questo lo si può scoprire nelle parrocchie o negli archivi comunali, trovando magari i parenti che sono ancora presenti nei luoghi d’origine. Oppure si possono scoprire i musei dell’emigrazione che sono presenti in tutta l’Italia e noi stiamo lavorando per metterli in rete, stiamo facendo sì che i turisti delle radici possano trovare ulteriori stimoli e emozioni dalla visita a questi musei. Vi sarà inoltre – ha proseguito Vignali – una Italia card, noi lo chiamiamo il passaporto delle radici, che consentirà ai nostri connazionali di avere accesso a sconti per i viaggi e anche per i movimenti all’interno della penisola. Un portale già pronto dunque che stiamo riempiendo di contenuti”. Il Direttore Generale si è poi soffermato sull’importanza dei piccoli borghi per il progetto del Turismo delle Radici: “E’ soprattutto dai piccoli borghi che provengono tanti italiani all’estero – ha spiegato – e sono questi piccoli centri che dobbiamo preparare a sostenere degli eventi specifici di varia natura”. “Il 2024 – ha poi ricordato Vignali – è stato dichiarato l’anno del Turismo delle Radici italiane nel mondo. E’ un’opportunità che dobbiamo cogliere, non a caso il Progetto è stato finanziato col fondo del PNRR. Questa iniziativa dà delle opportunità ai territori, c’è tutto un indotto che può essere avvantaggiato dall’arrivo di così tanti turisti, anche perché questo è un turismo destagionalizzato, che teoricamente può essere riprodotto durante tutto l’anno e che si può portare il turista a tornare più volte in Italia”. Vignali ha poi parlato della diffusione all’estero di questo segmento turistico che sarà presentato nel mondo attraverso dei testimonial, i social network, i media e nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla celebrazione dell’italianità all’estero.  “Noi andremo a diffondere questa offerta turistica – ha concluso il Direttore Generale dopo aver ricordato che questo progetto di medio e lungo respiro continuerà negli anni successivi al 2024 –  anche attraverso i tanti rappresentati degli italiani all’estero che in questi paesi ci aiutano a fare rete, ci aiutano a mantenere vivo il rapporto con le istituzioni e con la rete delle ambasciate e dei consolati, e aiutano gli italiani a parlarsi anche tra di loro”. (Inform)

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