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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Alla Farnesina l’incontro “I partenariati territoriali: il bando 2024 e il ruolo degli Enti Territoriali al servizio dello sviluppo sostenibile”

FARNESINA

 

ROMA – Si è tenuto alla Farnesina l’incontro “I partenariati territoriali: il bando 2024 e il ruolo degli Enti Territoriali al servizio dello sviluppo sostenibile”. L’evento è stato aperto dal Viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, e vi hanno preso parte due Presidenti di Regione, Francesco Rocca per il Lazio e Stefano Bonaccini per l’Emilia-Romagna, più il Sottosegretario della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo e il Presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza. L’incontro ha permesso di valorizzare la portata strategica del bando dell’AICS per la concessione di contributi a iniziative promosse da enti territoriali e organizzazioni della società civile, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 180 milioni di euro. Di questi, l’85% sarà allocato per interventi nel continente africano, nello spirito del Piano Mattei, e 60 milioni di euro destinati agli enti territoriali, importo mai così elevato a disposizione di tali enti. Il bando riconosce il ruolo, l’impegno e le esperienze di Regioni, Province e Comuni nel promuovere lo sviluppo sostenibile dei Paesi partner e favorisce il coordinamento tra essi e le eccellenze italiane presenti nei territori: università, organizzazioni della società civile e imprese. “Per la nostra comunità nazionale gli enti territoriali rappresentano, per il principio di prossimità, un elemento straordinario e fondante”, ha esordito Cirielli parlando della progettualità quale elemento centrale. “Il tema dei finanziamenti esiste da sempre in tutti i bilanci”, ha rilevato Cirielli sottolineando come tale tema in questo momento rappresenti un elemento qualificante ed integrante nella politica estera italiana e come il Piano Mattei ne rappresenti una declinazione plastica. “Attesta la prossimità e il comune di destino storico millenario dell’Africa con il nostro continente, che si sviluppa proprio attraverso l’Italia”, ha aggiunto il Viceministro evidenziando l’obiettivo di “esportare il sistema Italia in maniera durevole, con una politica di cooperazione internazionale che non sia una politica spot”. Cirielli ha ricordato come i modelli occidentali di cooperazione non possano essere però esportati con prepotenza, bensì attraverso una forma di accompagnamento senza transigere sullo stato di diritto, evitando così che i Paesi possano cadere in trappole predatorie e antidemocratiche. “Grazie alla sua tradizione millenaria di diplomazia, l’Italia deve dare il suo contributo affinché l’Africa rimanga ancorata al percorso comune. Il bando delle Regioni – ha poi spiegato il Viceministro – è finalizzato ad esportare il nostro modello burocratico-amministrativo e un sistema territoriale che solo le Regioni, le Province e i Comuni possono mettere in campo. Quindi siamo convinti che gli enti territoriali possano essere il valore aggiunto della cooperazione internazionale”. Cirielli ha poi trattato il tema della formazione in loco. “La formazione di pubblici dirigenti può rappresentare un elemento fondamentale, che non solo esporta buone pratiche ma fa conoscere meglio il nostro Paese in Africa”, ha aggiunto il Viceministro precisando che l’85% delle risorse saranno rivolte all’Africa ma il resto del mondo però non sarà abbandonato; anzi vi sarà anche un’ulteriore estensione del bando con la messa a disposizione di altri fondi. “Rimaniamo in prima linea – ha concluso Cirielli – in Medio Oriente e non abbandoniamo né l’Afghanistan né alcuni luoghi del Sud America che vivono al momento crisi straordinarie e dove tanti discendenti italiani sono in grande difficoltà”. Nel suo intervento il Presidente della Regione Lazio Rocca ha espresso soddisfazione per un bando che marca alcuni aspetti fondamentali in un momento storico delicato come quello attuale. “Il coinvolgimento degli enti locali già avveniva in passato però a me piace l’attenzione finanziaria che è stata data con questo bando”, ha rilevato Rocca evidenziando il principio della localizzazione. Si tratta di un’idea che consente, a chi è abituato a stare quotidianamente a contatto con le sue comunità locali, di portare avanti quello che lo stesso Rocca ha ribattezzato come “sviluppo credibile”. Rocca ha parlato dell’importanza di concentrarsi nella cooperazione in Africa, Medio Oriente nonché in Centro e Sud America. “Questo bando va nella giusta direzione: la Regione Lazio farà di tutto per essere all’altezza ma sono sicuro che tutto il sistema degli enti locali si farà trovare pronto”, ha aggiunto Rocca sottolineando che un allargamento dei termini consentirebbe di lavorare ancora meglio. Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini ha parlato di cooperazione tra i popoli come di un obiettivo centrale. Bonaccini ha spiegato come l’Emilia-Romagna svolga un ruolo di primo piano, a livello regionale, nella cooperazione internazionale. “Molte Regioni sono impegnate in quest’attività, dobbiamo renderle ancora più protagoniste”, ha sottolineato Bonaccini,  perché sulla collaborazione coi territori possono agire in maniera più rapida rispetto a un livello governativo centrale. “Risulta imprescindibile un collegamento tra il Piano Mattei e l’Agenda 2030 perché lì ci sono obiettivi di sviluppo sostenibile e princìpi guida delle Nazioni Unite”, ha spiegato il Presidente della Regione, auspicando uno sviluppo inclusivo che riguardi diritti umani e temi ambientali e un approccio trasversale verso tematiche che sono di rilevanza universale. Bonaccini ha inoltre ricordato che sono 307 i progetti di cooperazione internazionale sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna dal 2018 al 2023: 164 di questi, dal 2018 al 2021, già conclusi e rendicontati. Il Sottosegretario della Regione Lombardia Cattaneo ha espresso soddisfazione per quest’attenzione sempre crescente verso il ruolo degli enti locali nella cooperazione internazionale italiana.  Cattaneo ha anche ricordato che il trend della Lombardia degli ultimissimi anni in questo settore ha avuto un forte rallentamento per via dell’emergenza Covid ma ora si sta riprendendo sulla strada tracciata in passato quando la Lombardia era arrivata a investire oltre 10 milioni di euro annui in iniziative di cooperazione allo sviluppo. Il Sottosegretario ha inoltre rilevato come la cooperazione necessiti di riunire attorno a sé un campo allargato facendo interagire ad esempio gli enti locali con il mondo delle imprese e delle università dando vita a dei partenariati strategici interessanti. “Ci stiamo rendendo conto che l’Africa è una grande opportunità da affrontare in una logica di reciproco interesse”, ha spiegato Cattaneo citando a sua volta il Piano Mattei. Il Presidente della Provincia di Terni Pernazza ha spiegato che da sempre l’Unione delle Province Italiane ha mostrato la massima disponibilità a collaborare con il Ministero degli Esteri “sposando in pieno la logica di fare sistema”, ha rilevato Pernazza parlando della centralità della sinergia. In questa logica collaborativa l’UPI ha dato la più ampia diffusione a questo bando con informative capillari presso tutte le Province, stimolandole a partecipare coinvolgendo Comuni e associazioni dei propri territori. “Per gli enti locali questa è una sfida da cogliere in pieno”, ha evidenziato Pernazza ricordando che le Province potranno tanto presentare direttamente propri progetti quanto supportare in qualità di partner i Comuni del loro territorio o coordinare le diverse proposte che si stanno concretizzando nel territorio. Marco Rago (Consigliere per la diplomazia economica del Ministro degli Esteri) ha definito gli enti territoriali come un completamento dell’amministrazione centrale. Rago ha spiegato che il bando è sviluppato su una serie di aree tematiche per esportare il saper fare italiano anche in materie prettamente territoriali che possono però essere di grande aiuto per le popolazioni cui è rivolta tale cooperazione in ambito internazionale. Si è sottolineato come, rispetto al passato, si tratti di un bando che ha destinato risorse importanti, moltiplicando ad esempio per quattro la dotazione per gli enti territoriali. Marco Riccardo Rusconi (Direttore AICS) ha definito il partenariato territoriale come uno strumento chiave per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 “perché permette di individuare più facilmente – ha aggiunto – le proprietà dell’amministrazione dei territori, di rispondere con maggiore efficacia alle necessità di sviluppo economico, ambientale e sociale dei territori stessi e di realizzare programmi di sviluppo sostenibili coerenti con queste necessità”. Giovanna Iannantuoni (Presidente CRUI) ha dal canto suo ricordato l’importanza per il mondo accademico e universitario di partecipare a questi progetti. Gli accordi tra CRUI e Paesi africani sono già circa 200 proprio perché l’internazionalizzazione dei progetti è tra gli obiettivi della CRUI stessa. Stefania Di Campli (Presidente Consorzio ONG Piemontesi) ha definito la cooperazione internazionale allo sviluppo come parte integrante e qualificante della politica estera italiana, attraverso un sistema efficace e inclusivo di collaborazioni applicando il principio della sussidiarietà. “Fare insieme cooperazione internazionale ci rende cittadini migliori ma rende migliori anche le nostre amministrazioni locali”, ha commentato Di Campli sottolineando l’importanza del lavoro svolto in sinergia. Massimo Dal Checco (Presidente Assafrica) ha sottolineato i risvolti che questa cooperazione può avere non solo per le grandi aziende ma per le piccole e medie imprese così come per le filiere. Dal Checco ha espresso soddisfazione per un bando considerato come un qualcosa di veramente importante e per la via che ha preso la cooperazione, coinvolgendo sempre di più il mondo profit affinché le imprese possano dare il proprio contribuito ai progetti che si vogliono portare nei diversi Paesi. Stefano Gatti (Direttore Generale del Maeci per la Cooperazione allo Sviluppo) ha definito tale incontro come momento di incentivo per gli enti territoriali a partecipare ai bandi, come quello oggetto del dibattito, ma anche per ascoltarne le richieste. “Mentre incentiviamo gli enti territoriali a partecipare è molto importante sentirne anche la voce”, ha rilevato Gatti affermando che tale confronto serve per migliorare l’attività a tutti i livelli puntando anche a introdurre regole e metodologie innovative. D’altronde, come ha spiegato Gatti, velocizzare e semplificare i processi in un ambito come la cooperazione è nello spirito stesso di un’iniziativa ambiziosa quale appunto il più volte menzionato Piano Mattei. “Gli enti territoriali sono un indiscutibile valore aggiunto della cooperazione italiana”, ha aggiunto Gatti ribadendo il concetto per cui l’Africa rappresenta una grande opportunità sia per crescita demografica che per prospettive di crescita economica. (Inform)

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