direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Alla Farnesina l’evento conclusivo delle Giornate della Formazione Italiana nel Mondo

FARNESINA

Ministro Tajani: Abbiamo il dovere di tramandate il nostro sapere e il nostro bagaglio culturale ai connazionali che vivono all’estero

 

ROMA –  Oltre 300.000 studenti; 7 scuole statali italiane attive all’estero; 42 scuole paritarie italiane all’estero;      10.979 corsi di lingua e cultura italiana all’estero, organizzati da Enti gestori e da personale docente ministeriale:          130 lettorati d’italiano nelle Università straniere, attivi in 63 paesi;  674 fra dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo, gestito dal Maeci e in servizio all’estero. Questi i numeri che emergono dall’evento conclusivo delle Giornate della Formazione Italiana nel Mondo svoltosi oggi alla Farnesina.

L’incontro è stato moderato dal Vice Direttore dell’ANSA Stefano Polli. “Io credo – ha esordito il giornalista – che la cultura italiana sia uno strumento della nostra politica estera che possa essere davvero sfruttato al massimo.. . L’Italia – ha continuato – ha il diritto di usare la propria lingua e cultura come strumento nella politica estera e come strumento di dialogo per raggiungere il consenso e per far conoscere sempre di più l’Italia nel mondo.  L’italiano – ha concluso Polli – non sarà mai una lingua veicolare come l’inglese, ma è una lingua molto amata nel mondo perché è bella e rappresenta la nostra storia, la nostra e cultura e la nostra tradizione”.

Ha poi preso la parola il Direttore Generale della Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Pasquale Terracciano . “Questa prima edizione delle Giornate – ha sottolineato il diplomatico – si configura come un momento cruciale di dibattito, ma anche di celebrazione del modello educativo italiano e del sistema della formazione italiana nel mondo.. Stiamo lavorando – ha continuato Terracciano – ad uno dei nostri obiettivi fondamentali, e cioè al rafforzamento e all’ampliamento della rete scolastica all’etero che rappresenta una componente essenziale della nostra diplomazia culturale. Un aspetto cruciale del nostro variegato impegno per la formazione è lo spirito di rete. A tal riguardo– ha proseguito il Direttore Generale – stiamo  per lanciare un progetto volto alla costruzione di una rete di ex allievi  stranieri delle università italiane, a partire da coloro che sono stati destinatari delle borse di studio offerte dal nostro governo. Questo con l’obiettivo di costruire anche attraverso il lancio di un apposito portale online una piattaforma di incontro tra individui distanti per appartenenza nazionale, ma uniti da una comune esperienza dell’Italia, delle sue opportunità e dei suoi valori. Un altro grande obiettivo che ci diamo oggi – ha continuato Terracciano – è l’espansione del network delle scuole italiane all’estero, indirizzando l’attenzione sopratutto sull’apertura di nuove scuole paritarie La nostra rete scolastica si espanderà infatti a breve con il riconoscimento di un nuovo istituto a Tirana”. Il direttore generale ha anche evidenziato la necessità di consolidare e rendere più stringenti le relazioni e il coordinamento fra le diverse componenti del sistema della formazione italiana nel mondo, composta da scuole ma anche da corsi di lingua e cultura italiana promossi da enti gestori e università.

“Abbiamo tanto da dare al mondo, –  ha affermato il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani –  un bagaglio culturale che non dobbiamo considerare come qualcosa del passato, ma come qualcosa di vivo da regalare all’umanità intera. Noi abbiamo il dovere di tramandate questo sapere, anche ai nostri connazionali che vivono all’estero. Sei milioni di cittadini italiani che vivono al di là dei nostri confini e che non  possono e non devono essere dimenticati. Essi sono nostri compatrioti che rappresentano il nostro saper fare, la nostra voglia di lavorare, Se non ci fossero stati i nostri minatori caduti a Marcinelle, una delle grandi tragedie del lavoro italiano all’estero, il Belgio non sarebbe cresciuto quanto è cresciuto. Vedete – ha continuato il Ministro – quanto abbiamo dato all’estero in capitale umano, in idee e intelligenza. Pensiamo ad esempio che il raddoppio del canale di Panama, la più grande opera infrastrutturale al mondo è stato realizzato da un’impresa italiana. Tutto questo è la cultura italiana, che è anche scienza e tecnica. E’ giusto – ha ribadito Tajani – che i nostri concittadini che vivono all’estero non perdano questo patrimonio, come non devono perdere il patrimonio della nostra lingua che certamente è difficile, ma è una lingua musicale”. “Penso- ha poi aggiunto il Ministro – che le nostre scuole all’estero debbano essere sempre più aperte a giovani non italiani per avere anche questa possibilità di far conoscere maglio agli altri la nostra identità, Studiare insieme a ragazzi e ragazze italiane significa poter anche rafforzare uno spirito di pace, fieri di essere italiani stando insieme agli altri” “Le nostre scuole all’estero – ha proseguito  Tajani  – possono essere anche fucine di giovani non italiani che poi potranno decidere di venire a studiare nelle nostre università, rafforzando una rete di amici dell’Italia nel mondo che possono diventare strumenti per la crescita del nostro Paese”. Il Ministro ha infine evidenziato l’esigenza di trasmettere alle scuole italiane all’estero una visione complessiva per far si che il nostro Paese possa esportare elementi positivi che facciano sentire strettamente collegarti tutti coloro che sono cittadini italiani.

Segnaliamo infine l’intervento del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha parlato della creazione di un tavolo che coinvolgerà tecnici del Maeci e dei ministeri dell’Istruzione e dell’Università volto  a individuare una strategia unitaria per sviluppare al meglio il tema dell’espansione, sia della formazione scolastica universitaria, sia  della cultura italiana all’estero. “Il modello educativo italiano – ha affermato il Ministro – si è rilevato uno strumento formidabile per la diffusione all’estero del nostro patrimonio e dei nostri valori, come una autentica finestra delle eccellenze italiane.. Siamo un paese amato, – ha aggiunto Valditara  – e vi è  una domanda sempre più forte di lingua e cultura italiana, e di made in Italy…  Bisogna rimettere l’istruzione – ha proseguito – al centro dell’azione politica anche per la promozione del nostro paese all’estero, sia allocando risorse finanziarie di qualità, sia sfruttando le opportunità offerte dai fondi dei programmi dell’Unione Europea”: Secondo il Ministro inoltre, per la promozione dell’istruzione all’estero è necessario fare rete anche attraverso piattaforme digitali, sia per migliorare la comunicazione, sia per innalzare la qualità del sistema costruendo comunità di docenti e studenti di lingua e cultura italiana all’estero in una proficua interazione con le comunità locali. “L’internazionalizzazione del nostro sistema di istruzione e formazione – ha concluso Valditara  – oltre a favorire la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, può contribuire al sostegno del sistema economico,  produttivo e sociale attraverso la formazione di figure altamente qualificate, offrendo opportunità occupazionali ai nostri giovani e occasioni di crescita del nostro sistema produttivo”: (Inform)

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