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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Alla Farnesina la seconda sessione della XIV Riunione Plenaria degli Ufficiali Esperti della Guardia di Finanza

FARNESINA

 

ROMA -Presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina si è aperta la seconda sessione della XIV Riunione Plenaria degli Ufficiali Esperti della Guardia di Finanza. I saluti iniziali sono stati affidati al Segretario Generale del Maeci Riccardo Guariglia: “La collaborazione del Ministero degli Esteri con la Guardia di Finanza – ha ricordato il Segretario Generale – si sviluppa con efficacia da diversi anni e trova nel distacco di ufficiali del corpo presso le nostre sedi diplomatiche un suo punto qualificante… Questi esperti, – ha continuato Guariglia – a cui va tutto il nostro più sentito ringraziamento, per merito di una diffusa e comprovata specializzazione, assicurano un contributo cruciale al lavoro quotidiano delle nostre ambasciate e al perseguimento degli interessi nazionali all’estero. Il distacco dei primi esperti si avviò concretamente nel 2003. Oggi vent’anni dopo siamo più che mai convinti della lungimiranza della scelta. La più recente firma del protocollo d’intesa tra le due amministrazioni avvenuta nel maggio 2021, ha dato inoltre rinnovato slancio al nostro partenariato strategico.  Nel tempo – ha proseguito Guariglia – abbiamo favorito e sostenuto l’ampliamento dell’organico degli esperti operativi all’estero e l’attribuzione di ulteriori competenze per tutelare, con accresciuta efficienza, la sicurezza finanziaria dell’Italia. Oggi contiamo venticinque posizioni di esperto e tre di ufficiali di collegamento con competenze su circa settanta paesi stranieri nonché presso le istituzioni europee e le più importanti organizzazioni internazionali. E’ in previsione inoltre l’istituzione di un nuovo posto funzione in Israele”. Guariglia ha inoltre rilevato come “La rivisitazione del quadro delle sedi operative risponda all’esigenza di mettere in campo strumenti adeguati per affrontare le sfide tradizionali ed emergenti imposte dalla continua evoluzione degli scenari internazionali”.

Il Segretario Generale ha poi segnalato il ruolo fondamentale nell’ambito della formazione delle forze di polizia estere, soprattutto in campo tributario, che svolge la Guardia di Finanza, concludendo il suo intervento ricordando che la Farnesina e la Guardia di Finanza lavorano insieme anche nel campo del coordinamento anti-corruzione e in numerose iniziative di diplomazia giuridica bilaterali e multilaterali.

Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana ha poi preso la parola: “L’attuale quadro di situazione è particolarmente segnato dagli effetti che la pandemia ha prodotto, accelerando alcune tendenze già in atto, acuendo alcune debolezze del sistema e offrendo nuove opportunità di illecito arricchimento alla criminalità. Il contesto è stato ulteriormente aggravato dalle tensioni determinate dal tragico conflitto russo-ucraino, dalla crisi energetica e dall’incremento del costo delle materie prime. Fattori che stanno mettendo in discussione equilibri ritenuti, fino a poco tempo fa, stabilmente acquisiti. Le Fiamme Gialle – ha proseguito Zafarana – hanno dato prova di grande flessibilità, adeguando rapidamente l’assetto organizzativo e operativo per dare sul campo risposte immediate e concrete. Una caratteristica sempre più vitale, in un contesto storico in cui le moderne tecnologie, oltre a costituire un’opportunità di sviluppo e progresso tecnologico, influenzano le strategie della criminalità, capace di sfruttare rapidamente i vantaggi offerti dall’evoluzione dei mercati a livello internazionale, privilegiando strumenti giuridici e finanziari sempre più sofisticati.

In risposta a queste sollecitazioni, – ha continuato il Generale – la rete estera del corpo, a oltre vent’anni dall’approvazione della norma che ne ha sancito la fondazione, è stata fortemente rinforzata con la recente apertura di nuove posizioni, presso le ambasciate d’Italia in Abu Dabi, Ankara, Parigi e Tunisi, l’Aja e Berlino, cui andranno ad aggiungersi le ormai imminenti aperture delle sedi di Tokyo, Tripoli e Tel Aviv”. Il Comandante dell’Arma ha anche segnalato la presenza degli ufficiali della Guardia di Finanza presso le Organizzazioni internazionali e soprattutto presso le istituzioni europee e l’Organizzazione Mondiale delle Dogane. “Proprio a Bruxelles – ha precisato – abbiamo ritenuto necessario ampliare la nostra presenza perché vengono formate ed emanate le direttive comunitarie attinenti a molti settori di competenza del corpo”.

A seguire l’intervento del Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Quando le amministrazioni dello Stato, che talvolta si fanno concorrenza, e i funzionari dello stato, siano essi in uniforme o con la feluca, lavorano insieme, il vantaggio è tutto  della nostra nazione”. “Il terrorismo non è finito, sappiamo quante difficoltà ci sono in tanti paesi del mondo – ha aggiunto Tajani rivolgendosi a finanzieri – e la vostra è una presenza qualificata che rafforza l’azione dell’Italia. L’ambasciatore infatti ha bisogno di avvalersi delle conoscenze specifiche in materia degli ufficiali della guardia di finanza. La lotta al terrorismo e al riciclaggio sono attività che portiamo avanti nel nostro Paese e che mettiamo a frutto anche all’estero”. “I tanti militari della Guardia di Finanza presenti a Bruxelles – ha continuato il Ministro – permettono al nostro Paese di contare in un luogo dove noi a volte non prestiamo sufficientemente attenzione, ma la Guardia di Finanza è stata antesignana in questo. Io ho spinto anche tutte le altre forze di polizia ad essere più presenti”. In proposito Tajani ha aggiunto “Ho chiesto di aumentare il numero di diplomatici a Bruxelles, perché è uno snodo fondamentale. Dobbiamo contare di più: i nostri amici, tedeschi e francesi, hanno numeri impressionanti, di persone che operano in quel luogo. Dobbiamo anche avere una visione italiana perché l’Europa ha bisogni di noi”. Il Ministro si è poi soffermato sia sulla cybersecurity, auspicando una forte azione di contrasto agli attacchi cibernetici che vengono rivolti contro il nostro Paese, sia sulla necessità rinforzare la nostra posizione nell’Indo-Pacifico attraverso una maggiore presenza nell’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Per il Ministro è importante anche rinforzare l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv, in un contesto territoriale difficile, attraverso l’arrivo di un ufficiale della guardia di finanza. Per quanto riguarda i Balcani Tajani ha aggiunto: “Bisogna continuare ad essere presenti anche nei Balcani. C’è una nostra presenza a Durazzo, in Montenegro, ci sono mille militari italiani tra Serbia e Kosovo, abbiamo una presenza in Bosnia Erzegovina. Voglio mettere a frutto queste presenze…Saremo a metà di questo mese a Belgrado – ha continuato il Ministro – per organizzare un business forum, frutto di questa nuova attenzione. Vogliamo esserci”. Per Tajani i militari impegnati devono essere parte di una strategia di maggior presenza dell’Italia nei Balcani, anche perché ci sono paesi che sono candidati ad entrare nell’Unione Europea. “Attraverso l’uniforme che indossate – ha concluso il Ministro rivolgendosi ai finanzieri – si fa la politica estera del nostro paese. Lavorando insieme ai nostri diplomatici e ai nostri altri esperti siete parte di un disegno complessivo, per far contare l’Italia in maniera proporzionata alle sue possibilità”. (Alessio Mirtini- Inform)

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