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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Alla Camera dei Deputati un incontro per ragionare su una nuova rappresentanza per gli italiani nel mondo

ITALIANI ALL’ESTERO

Iniziativa trasversale degli eletti della circoscrizione Estero

Proposta l’istituzione di una Commissione bicamerale permanente per gli italiani all’estero

ROMA – Sono stati quattordici, su un totale di diciotto parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, a dar vita in maniera del tutto trasversale all’incontro tenutosi presso la sala stampa della Camera dei deputati per rilanciare una nuova proposta di rappresentanza per gli italiani nel mondo. L’iniziativa è partita da Massimo Ungaro, Laura Garavini e Nicola Caré (Italia Viva). Hanno aderito: Francesca Alderisi, Raffaele Fantetti e Fucsia Fitzgerald Nissoli (FI); Angela Schirò, Francesca La Marca e Francesco Giacobbe (PD); Alessandro Fusacchia (+Europa); Elisa Siragusa (M5S); Fausto  Longo (Psi – Gruppo Misto); Simone Billi e Luis Roberto di San Martino Lorenzato (Lega): Longo e Lorenzato non erano presenti all’incontro, pur sostenendo la proposta di legge. In rappresentanza del Cgie c’erano i consiglieri Norberto Lombardi, Carlo Ciofi e Franco Dotolo che si sono uniti all’indirizzo di saluto del Segretario Generale, Michele Schiavone, del quale ha dato lettura il moderatore dell’incontro, Gianni Lattanzio.

Nella lettera, Schiavone ha voluto sottolineare l’importanza degli organismi intermedi, come Comites e Cgie, ma anche quella della rappresentanza parlamentare: quest’ultima messa fortemente a rischio dalla riforma costituzionale che ha previsto la riduzione del numero degli eletti all’estero con un taglio orizzontale che non tiene in considerazione la consistenza numerica della comunità italiana sparsa nel mondo. “Non bisogna mettere in discussione i diritti acquisiti e relegare nell’oblio l’appartenenza al mondo degli italiani all’estero o ad immaginarli come una sottospecie di cittadini con diritti differenziati rispetto a quelli riconosciuti ai connazionali residenti in Italia”, ha ammonito Schiavone lasciando intendere come una Commissione bicamerale possa di fatto essere d’aiuto nel recuperare l’esercizio delle piene funzioni dei parlamentari degli eletti all’estero, il cui numero sarebbe altrimenti esiguo. “Essa può assolvere al compito di valorizzazione e consolidamento delle migliori esperienze maturate all’estero per proiettarle nel nostro Paese. Se in passato l’idea della Bicamerale è stata ostacolata per motivi ideologici, oggi quelle contraddizioni sono superate”, ha aggiunto il Segretario Generale del Cgie arrivando a proporre anche la presenza nei Consigli Regionali di un Consigliere eletto nella circoscrizione Estero, considerando che con la riforma del Titolo V della Costituzione le Regioni hanno già assunto poteri che interessano direttamente i corregionali oltreconfine.

La senatrice Laura Garavini (IV) ha auspicato una Bicamerale già in questa legislatura proprio per monitorare al meglio la situazione degli italiani all’estero e la promozione di interventi normativi specifici. “E’ una proposta che ereditiamo dai colleghi che ci hanno preceduto; fino ad oggi, tuttavia, non aveva trovato un reale intento trasversale. Ricordo come anche la società civile e gli intellettuali si siano mobilitati e affiancati alle battaglie di contrarietà corale alla riforma costituzionale per la riduzione degli eletti all’estero, quale vulnus per la rappresentatività. Lo strumento della Bicamerale sarà utile per sottoporre al legislatore e al Governo le istanze degli italiani all’estero che, attraverso la riforma costituzionale, subiscono altrimenti il serio rischio di una minore attenzione”, ha spiegato Garavini. Il deputato Simone Billi (Lega) si è detto “assolutamente d’accordo sull’idea di una Bicamerale che sia quanto più trasversale possibile e non di parte”. La deputata Angela Schirò (Pd) ha sottolineato l’aspetto simbolico dell’unità d’intenti degli eletti all’estero riuniti per lavorare seriamente su una proposta da concretizzare al più presto. “Sono nata come italiana all’estero e non voglio vedermi ridotto il diritto di rappresentanza: ad ora il rischio c’è e mi sono battuta fino alla fine per dire che sono contraria alla riduzione degli eletti all’estero. Siamo italiani a tutti effetti e abbiamo il diritto ad essere rappresentati. Dobbiamo creare una nostra lobby per avere più peso propositivo, quale organo in grado di fare proposte unitarie concrete. In tal senso la Bicamerale servirà ad avere più peso sulle dinamiche parlamentari nonché a portare le nostre esigenze qui a Roma, sia per quanto riguarda la vecchia emigrazione sia per la nuova mobilità”, ha rilevato Schirò invitando inoltre a studiare per capire davvero chi siano gli italiani all’estero come comunità che cresce e cambia in modo costante.

Il senatore RaffaeleFantetti (FI) ha ricordato alcuni numeri: “siamo arrivati alla soglia dei 6 milioni di residenti all’estero ossia oltre il 10% della popolazione italiana, che è però un dato sottostimato perché non tutti si iscrivono all’Aire: si potrebbe infatti parlare anche di un 15%”, ha spiegato Fantetti evidenziando l’importanza degli organismi intermedi come Comites e Cgie. “Essi sono parte integrante di un’espressione democratica che pochi Paesi al mondo possono vantare: non accettiamo che venga indebolito o cancellato alcuno di questi presidi istituzionali per gli italiani all’estero. Non potremmo accettare il mancato rinnovo dei Comites e una riduzione del Cgie, dopo quella della rappresentanza degli eletti all’estero che rischiano di non essere più in grado di operare con efficacia in entrambi i rami del Parlamento. E’ indispensabile una difesa della rappresentanza parlamentare all’estero: con la riforma infatti i 6 milioni di connazionali sono rappresentati da 4 senatori e 8 deputati. Abbiamo elaborato un ricorso alla Corte costituzionale, perché riteniamo un principio supremo quello della rappresentanza”, ha aggiunto Fantetti. La senatrice Francesca Alderisi (FI) ha invitato ad andare oltre affinché queste idee non restino circoscritte all’ambito degli addetti ai lavori. “La nostra sottorappresentanza è ormai ovvia, mi sono accorta del rischio che gli italiani all’estero possano essere un tema folkloristico senza ottenere un reale interesse da parte degli altri colleghi in Parlamento. Un altro problema è che non riusciamo realmente a mappare gli spostamenti dei connazionali anche a causa del non allineamento rispetto all’Aire”, ha spiegato Alderisi dedicando un pensiero al Ministro Tremaglia che già a suo tempo sosteneva la necessità di una Bicamerale.

Il deputato Nicola Carè (IV) concorda sull’idea di una proposta trasversale. “Agli oltre 6 milioni di iscritti all’Aire aggiungerei anche i 70 milioni di italici, che sono ambasciatori e spartiacque per l’export italiano che vale 470 miliardi. Oggi sono soprattutto le terze e quarte generazioni di discendenti a ricoprire posizioni apicali nelle società in cui risiedono. Il Comites e il Cgie svolgono una funzione molto importante soprattutto per i valori trasmessi a queste nuove generazioni dall’emigrazione storica”, ha sottolineato Caré. La deputata Francesca La Marca (Pd) ha parlato di “una riforma costituzionale che ci ha penalizzati e proprio per questa ragione vorrei vedere gli eletti all’estero uniti nel dibattere la legge di bilancio in vista di ulteriori possibili tagli al sistema della rappresentanza estera; dobbiamo sensibilizzare in primis coloro che vivono in Italia, altrimenti rischiamo davvero di restare un fenomeno folkloristico”, ha commentato La Marca. Il senatore Francesco Giacobbe (Pd) ha invitato a riflettere sull’opportunità di lavorare uniti sui temi condivisi e, su quelli, proporre degli emendamenti cofirmati. “Finora non siamo stati in grado di far capire l’importanza e il grande potenziale delle comunità italiane all’estero. Non siamo una spesa di tipo assistenziale ma un investimento per il Paese: è questa l’idea da far passare per poter lavorare efficacemente in Commissione Bicamerale”, ha precisato Giacobbe.

Il deputato Alessandro Fusacchia (+ Europa) ha parlato della necessità di ad uscire da una rappresentanza in senso stretto per lavorare su una dimensione istituzionale più ampia proprio come  può essere una Bicamerale, che può essere il primo approdo per entrare nel merito dei temi condivisi. “Va superata l’immagine quasi ottocentesca degli italiani nel mondo spiegando la contemporaneità del fenomeno e che i flussi degli ultimi anni sono un’emorragia patologica e drammatica, più che fisiologica, per questo Paese. Un ragionamento interessante da fare sarebbe poi quello di tipo paneuropeo: ossia creare una comunità più ampia con gli altri rappresentanti europei nel mondo, che sarebbe altresì utile a dare un senso più forte alla cittadinanza europea facendo rete. Infine invitiamo a promuovere la produzione della nuova cultura, per esempio presso gli Istituti di Cultura: non guardiamo più solo al patrimonio storico, con i classici incontri sulla figura di Dante Alighieri, ma pensiamo al lancio di nuovi talenti sulla scena globale”, ha spiegato Fusacchia. La deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli (FI) ha chiesto che vengano garantite risorse appropriate a Comites e Cgie, dicendosi d’accordo con l’idea dell’introduzione di una rappresentanza estera nei Consigli regionali come auspicato da Schiavone. “Mi sono resa conto che il nostro lavoro qui a Roma è di poco interesse: c’è un vuoto davanti a noi al quale dobbiamo rispondere in modo coeso e unito”, ha precisato Nissoli. Elisa Siragusa (M5S) ha rilanciato l’idea di riportare finalmente in vita il progetto di istituzione di una Commissione Bicamerale. “Dovrà essere una Commissione ad hoc, scorporata dagli Affari Esteri. Sarà importante batterci tutti insieme: non vedo il perché non si debba istituire questa Commissione, magari arrivando a un unico testo condiviso”, è stato l’invito di Siragusa. Massimo Ungaro (IV) ha ricordato come lo stesso Cgie abbia predisposto un documento interessante nel merito. “Oggi rilanciamo congiuntamente l’idea di uno strumento che sia una risposta alla riforma costituzionale che riduce i parlamentari all’estero con un danno sproporzionato per i connazionali: il concetto è che, se siamo di meno, dobbiamo però contare di più. La prossima tappa è un incontro congiunto con i Presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, per tentare di andare avanti con la Bicamerale per via legislativa”, ha annunciato Ungaro. (Simone Sperduto/Inform)

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